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Ti avevamo tanto amato. Nino Manfredi, un ricordo a 10 anni dalla morte

Il 4 giugno del 2004 ci lasciava uno dei grandi attori italiani del secondo novecento

10 anni fa la scomparsa nella sua Roma dell'ultimo dei "mostri" della commedia all'italiana. Dagli esordi nella rivista ai grandi successi del cinema, una serie di immagini per ricordarlo

Mondadori Portfolio

Manfredi in realtà si chiamava Saturnino. Che fa rima con "contadino", (o "burino" come lui stesso si definiva).

La sua fu un infanzia di campagna. Era nato nel 1921 in Ciociaria, a Castro dei Volsci, tra i campi coltivati tra mille stenti dal nonno che portava il suo stesso nome dal sapore arcaico e rituale .

Nino durante l'infanzia conosce la povertà e poi la malattia. Prima lo colpisce una grave forma di enterocolite, poi la difterite. Ma soprattutto fu la tubercolosi a inchiodarlo dai 15 ai 18 anni al sanatorio Forlanini, dove sarà dimesso dai medici con una prognosi infausta. Ma lui no, sopravviverà. La "sua" Grazia l'aveva già ricevuta. Si chiamava intelligenza nella sua forma più conclamata. Acuta, spontanea, tenace. Per tutta risposta ai tentativi della morte di portarselo via, Nino sviluppa una capacità all'adattamento e al dolore che tradurrà in una puntigliosa precisione sul lavoro e in una grande sicurezza in sé stesso. 

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Edoardo Frittoli