I libri più belli di Albert Camus
Consigli di ottime letture per celebrare l'anniversario della nascita del grande scrittore francese
Se fosse vivo, oggi compirebbe centouno anni. E invece Albert Camus se ne è andato oramai da parecchio tempo, sbriciolato in uno spaventoso incidente stradale nell'inverno del 1960 mentre viaggiava in macchina con il suo editore Michel Gallimard. I due erano reduci da una bella serata al ristorante, ma in una curva sulla provinciale di Villeblevin, un paesino nel Nord della Francia, Gallimard perse il controllo del volante, e l'automobile si sfracellò contro un albero. In tasca al cadavere dello scrittore venne ritrovato il biglietto ferroviario mai usato, tenuto da parte prima di accettare il passaggio dall'amico. Un epilogo davvero letterario per l'uomo che aveva trascorso l'intera esistenza a indagare l'assurdo.
All'epoca Camus era comunque una vera superstar della cultura mondiale. A 46 anni aveva già alle spalle una carriera lunga e gloriosa: solo poco prima, nel 1957, era stato incoronato con il Nobel per la letteratura, premio solitamente riservato ad autori più attempati.
Dunque Camus era nato il 7 novembre 1913 nell'Algeria francese, da una famiglia di coloni senza troppi soldi. Ma sin dai primi studi il giovane Albert dimostrava ai suoi insegnanti lo strepitoso talento per la scrittura che lo accompagnerà tutta la vita, dapprima come giornalista poi da saggista e narratore. Per l'occasione, ripercorriamo la sua bibliografia in cinque tappe da raccomandare.
1. Lo straniero
Nel suo primo romanzo Camus impressiona i lettori vestendo i panni di un protagonista terribile sin nell'incipit. Uno "straniero" in quanto avulso a se stesso e agli altri, incapace di mentire, avviato alla resa verso il destino già tracciato dalla "dolce indifferenza del mondo". Scritto a soli 27 anni, Lo straniero rappresenta un esordio narrativo eccezionale, divenuto ben presto un classico del Novecento.
2. La peste
Il libro più famoso di Camus, un successo enorme dal primo giorno di pubblicazione a oggi. Il romanzo mette in scena, in maniera straordinariamente realistica, un'epidemia di peste in pieno XX secolo, nella città coloniale di Orano. Ma La peste è senza dubbio un grandioso simbolo del male - "la sua Moby Dick" - e quindi un'occasione per riflettere sulla natura dell'uomo. Quando avete letto La peste al liceo, per obbligo, forse non lo avrete capito, o non vi sarà piaciuto. O vi avrà fatto paura. Bene, è arrivato il momento di riprenderlo per apprezzare la bravura di Camus.
3. La caduta
Una delle tante abilità di Camus consiste nel concentrare in poche pagine una narrativa profonda e originale. La caduta è un romanzo breve ma straordinario: il monologo su un'autocritica che si trasfigura in accusa. Ancora una volta Camus utilizza la sua categoria filosofica preferita, l'assurdo, e la scrittura appare perfetta nel riprodurre il virtuosismo della conversazione per una sola voce. Pubblicato nel 1956, La caduta è l’ultimo romanzo fra quelli pubblicati in vita (dopo la scomparsa dello scrittore usciranno, postumi e incompleti, La morte felice e Il primo uomo). L’anno dopo l'accademia del Nobel per la letteratura conferiva a Camus il premio.
4. L'uomo in rivolta
L'immersione nella letteratura di Camus non può trascurare le opere del saggista, pensatore, filosofo. L'uomo in rivolta spiega il Novecento, ossia l’età dell'assurdo e della rivolta necessaria che finisce per mutarsi in tirannia. Ma questo è anche un libro profetico e molto attuale, un manuale premonitore per decifrare il nostro presente. Lettura filosofica per nulla astratta, di certo impegnativa. Ma il testo viene reso meno difficile dal fluire della prosa di Camus, elegante come al solito.
5. Taccuini
Dopo questi quattro capolavori, il lettore può proseguirne la conoscenza di Camus in due modi. Affrontando il resto della sua produzione saggistica e narrativa, oppure avventurandosi nei tre volumi dei Taccuini. Si tratta dei diari tenuti quasi ogni giorno dal 1935 in avanti. Un'autobiografia istantanea e involontaria di un immenso scrittore, vissuto troppo poco.
Albert Camus, Lo straniero, Bompiani.
Albert Camus, La peste, Bompiani.
Albert Camus, La caduta, Bompiani.
Albert Camus, L'uomo in rivolta, Bompiani.
Albert Camus, Taccuini (3 voll.), Bompiani.