The dark side: antieroi di cinema e serie tv
Un'indagine sul lato oscuro dei protagonisti più interessanti della cinematografia contemporanea
Nell'ultimo decennio, l'industria cinematografica ha vissuto un vero e proprio rinascimento degli antagonisti. Lo sanno bene Paolo Braga, Giulia Cavazza e Armando Fumagalli che in The dark side (Dino Audino 2016) esplorano i nuovi orizzonti del “lato oscuro” nel cinema come nelle serie tv. Se, infatti, i “cattivi” hanno smesso di essere cattivi a tutto tondo, mostrando un arcobaleno di sentimenti complessi, anche i “buoni” non sono più gli eroi integerrimi a cui ci aveva abituato la cinematografia degli anni '30 e '40, ma presentano inedite zone d'ombra.
L'uomo pipistrello
È il caso di Bruce Wayne, nella trilogia su Batman di Christopher Nolan. Nei film di Nolan il vero nemico di sé stesso è proprio l'eroe, che si trova di volta in volta a dover combattere antagonisti che incarnano le sue paure e le sue debolezze più grandi: nel caso di Batman/Wayne la sete di vendetta e l'irreprensibile tensione alla giustizia.
Joker, Due Facce e Ra's al Ghul, il capo della Setta delle Ombre, devono essere sconfitti da Batman principalmente per salvare Gotham City, ma anche per portare a compimento un doloroso processo di accettazione. L'accettazione dell'ambiguità della missione dell'eroe, che è portato per forza di cose a effettuare scelte che non possono essere sempre irreprensibili.
Il lato oscuro della forza
Ma l'evoluzione più marcata della figura dell'antieroe è sicuramente quella a cui assistiamo tra la prima e la seconda trilogia di Star Wars. Nella trilogia iniziata da George Lucas nel '77 la polarizzazione tra bene e male è totale: Luke Skywalker è un personaggio completamente positivo, un vero eroe pronto al sacrificio e al perdono, mentre ai suoi antipodi troviamo Darth Vader e l'Impero, vera incarnazione del male nei cui confronti non è possibile provare alcun tipo di empatia (basta pensare ai tratti robotici con cui vengono presentati Darth Vader e gli Stormtrooper).
La trilogia uscita tra il '99 e il 2005, invece, vuole rispondere a una domanda ben precisa: perché si può scegliere il male? Nei tre film viene narrata l'infanzia e l'apprendistato di Anakin Skywalker, che conosciamo da bambino e dunque da giovane e che vediamo assistere impotente alla morte della madre prima e dell'amata poi. La trilogia non fornisce certo una giustificazione del passaggio di Anakin al lato oscuro della forza, ma indubbiamente la va a spiegare.
Protagonisti dark
Ma sono soprattutto le serie tv americane a cercare dei protagonisti sempre più dark, impegnati in una costante battaglia con dei demoni che, spesso, hanno la meglio. Pensiamo a successi di critica come Mad Men, la storia di un creativo che nonostante la fortunata carriera non riesce a tenere insieme i pezzi della sua vita privata.
O ancora Breaking Bad, in cui un professore e padre di famiglia dopo aver scoperto di avere un tumore si dà alla produzione di metanfetamina, prima per provvedere economicamente ai propri cari e poi andando avanti nella storia solo “per sentirsi vivo”.
Queste scelte di trama, tuttavia, non corrispondono ad un azzeramento della morale. Anzi, in entrambi i casi citati (ma anche nei molti altri analizzati nel libro), i protagonisti hanno ben in mente le regole morali che stanno andando ad infrangere e la discesa verso il lato oscuro non è mai priva di conseguenze.
Nell'analisi proposta da The dark side, infatti, l'accento non è posto solo sulle infinite sfaccettature emotive degli eroi e antieroi cinematografici, ma anche sugli effetti - a breve e a lungo termine - dei loro demoni e delle loro cadute.
Paolo Braga, Giulia Cavazza, Armando Fumagalli
The dark side, Dino Audino, 2016
128 pp., 15 euro