"I misteri di Montecitorio", romanzo parlamentare di Ettore Socci
Intellettuale del Risorgimento italiano, racconta sotterfugi e miserie umane della classe politica nostrana all'alba dell'Italia unita. Una storia che più di cento anni dopo è ancora attuale
Intellettuale del Risorgimento italiano, mazziniano convinto, Ettore Socci è stato un giornalista toscano e politico della seconda metà dell'Ottocento (Pisa 1846 - Firenze 1905), che combatté come volontario a fianco di Garibaldi nella campagna trentina del 1866, a Mentana (1867) e nella campagna francese del 1870 e 1871. Come scrittore fondò un genere, il romanzo parlamentare, offrendo un quadro umano e sociale che sorprendentemente ha tante rispondenze con la nostra contemporaneità.
I misteri di Montecitorio, edito oggi da Studio Garamond di Edizioni della Sera, nella collana Supernova, racconta, cento anni prima della Casta, corruzione, sotterfugi, miserie umane della classe politica nostrana. Il libro (di 176 pagine) è la storia dell'ascesa politica dell'avvocato Guidi, da giovane professionista di provincia a deputato romano. "L'avv. Guidi era guardato in cagnesco dai pezzi grossi del paese. Provvisto di un ingegno abbastanza poderoso, egli sbarcava il suo lunario, mangiandosi in santa pace la rendita che gli aveva lasciato suo padre, uno dei più fortunati industriali del paese", così Socci descrive il suo protagonista nelle prime pagine.
È affilata la sua penna, soprattutto quando entra tra le usanze parlamentari: "Le vacanze parlamentari sono un vero carnevalino per gli onorevoli. I fannulloni godono - procul negotiis - tutte le gioie del mestiere senza averne le seccature: i politicanti girano per i loro collegi, di borgata in borgata, spifferando programmi, spargendo promesse a destra e a sinistra; gli affaristi rimangono alla capitale, ove, senza controllo, possono abbandonarsi a tutte le speculazioni e far la caccia a tutti i guadagni".
Saverio Fossati, nell'introduzione, così parla del romanzo di Socci: "Un vero, potente e divertente romanzo naturalista: l'occasione di leggere I misteri di Montecitorio, ormai confinato in poche biblioteche, non va perduta. Perché è una lettura delle migliori ma anche una bella lezione di storia. Una storia di tanti anni fa, nel 1874-1876, all'alba dell'Italia unita. Quando poteva votare il 2% della popolazione (oggi è l'83 per cento) con sistema uninominale a doppio turno, i deputati erano 'solo' 556 e bastavano poche centinaia di voti per essere eletti".
Ettore Socci diresse due giornali progressisti, Satana e Il grido del popolo. Venne arrestato e assolto più volte per via delle sue idee rivoluzionarie. Nel 1878 si trasferì a Roma, dove divenne amico intimo di Carducci e Cavallotti. Nel 1892 venne eletto deputato per il collegio di Grosseto. I misteri di Montecitorio nacque prima della sua esperienza parlamentare, come romanzo a puntate su La Democrazia (giornale da lui fondato) nel 1886-87, poi fu raccolto in volume nel 1899.
I misteri di Montecitorio
di Ettore Socci
Studio Garamond
176 pagg., 12 euro