Odifreddi, "Il giro del mondo in 80 pensieri": razionalità, mi raccomando
Brillante e senza mezze misure: ecco come combattere la "finzione generalizzata" che ci circonda
Esiste un solo antidoto alla "fame intellettuale": la curiosità.
Questo è l'insegnamento che il volume Il giro del mondo in 80 pensieri, ultima fatica del matematico Piergiorgio Odifreddi, edito da Rizzoli, consegna nelle mani e nelle menti dei suoi lettori.
Stile brillante, sferzante e senza mezze misure: Odifreddi prende posizione, indicando chiaramente la strada maestra da seguire per evitare di perdersi. Nessuna opinione, solo logica e razionalità.
Perché il problema principale della "fame intellettuale" che affligge la società globalizzata sta tutto nella mancanza di verità, o meglio nella "finzione generalizzata" che viviamo ogni giorno.
A forza di fruire di romanzi, film, tv e giornali (e soprattutto religione) non facciamo altro che nutrirci di irrazionalità e di credenze (quasi tutte) sbagliate.
L'autore parla di un colossale inganno, un indottrinamento che inizia nei primi anni di vita, durante i quali si ricevono i "rudimenti di una visione magica del mondo popolata da angeli e demoni, miracoli e castighi divini, roveti ardenti e nubi parlanti, ciechi guariti e morti risorti".
L'incontro fra la cultura scientifica e quella umanistica
Alla fine del libro il tono si ammorbidisce.
Merito delle "sinergie": qui, in questa parola, avviene per Odifreddi il magico e poetico incontro tra la cultura scientifica e quella umanistica.
Due universi di certo non divisi, ma complementari, in grado di descrivere, da prospettive e con tecniche diverse, le realtà del mondo fisico e psicologico e di restituircene immagini che "costituiscono vette del pensiero".
Piergiorgio Odifreddi, Il giro del mondo in 80 pensieri, Rizzoli, pp.410, 20 euro
(Ansa)