“Salve mi chiamo Mario Rossi e sono un lavoratore precario assunto con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, un co.co.co. Da quest’anno, se il mio datore di lavoro mi lascerà a casa, non avrò più sussidi alla disoccupazione, a differenza dei miei colleghi che hanno perso il posto nel 2015 e nel 2016”. Il signor Mario Rossi è un personaggio di fantasia ma non è difficile trovare dei lavoratori italiani che si trovano nella sua stessa situazione. Da quest’anno, infatti, non ci sarà più la Dis–Coll, un sussidio alla disoccupazione che copriva 300mila collaboratori in tutta Italia. I soldi sono finiti, l’ha ufficializzato oggi l’Inps, dando conferma a una notizia che era già nell’aria da tempo.
Dis-Coll, il sussidio alla disoccupazione per i precari
La storia della Dis-Coll, dunque, sembra destinata a chiudersi per sempre anche se i sindacati dei precari come la Nidil-Cgil invitano il governo a metterci una pezza e a trovare i soldi per questo ammortizzatore sociale. A ben guardare, non servirebbe certo una cifra astronomica visto che la Di-Coll è stata finanziata nel 2016 con appena 54 milioni di euro, una goccia nel mare magnum del bilancio pubblico. In attesa di vedere come si comporterà l’esecutivo, è innegabile che la storia della Dis-Coll sia stata fin dall’inizio abbastanza sofferta.
Istituito nel 2014 con il Jobs Act, questo ammortizzatore sociale è partito con molto ritardo nell’aprile del 2015. Già nel 2016 sembrava destinato a saltare ma poi sono stati trovati in extremis i soldi. Quest’anno, a quanto pare, le risorse non ci sono e i collaboratori che perdono il posto di lavoro rischiano dunque seriamente di rimanere senza sussidi. Gli assegni della Dis-Coll non erano particolarmente generosi e si calcolavano con le stesse regole della Naspi (l’indennità ordinaria di disoccupazione) ma avevano una durata minore. Nello specifico, il sussidio era proporzionale ai compensi percepiti dal lavoratore, fino a un massimo di 900-1.000 euro circa mensili. Mentre l’assegno ordinario di disoccupazione può coprire per 24 mesi, però, la durata della Diss-Coll non poteva oltrepassare i 6 mesi. Ma ora, purtroppo, i collaboratori hanno perso anche questa copertura minima.
Naspi, i nuovi sussidi per la disoccupazione
Va ricordato che il Jobs Act, la riforma del lavoro del governo Renzi, ha eliminato alcuni contratti flessibili come le collaborazioni a progetto (co.co.co) a partire dal 2015. Tuttavia, sono stati comunque mantenuti in vita i contratti di collaborazione già iniziati negli anni precedenti e non ancora conclusi. Inoltre, per alcune categorie di lavoratori come i professionisti iscritti agli Ordini (per esempio i praticanti commercialisti o gi avvocati) esistono ancora le vecchie collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co). Migliaia di contratti precari sopravvivono, insomma, mentre gli ammortizzatori sociali spariscono.