Immigrati: costi e benefici per l'Italia
ANSA/Massimo Percossi
Economia

Immigrati: costi e benefici per l'Italia

Due anni fa il saldo per le casse dello Stato è stato positivo per quasi 4 miliardi di euro

Il braccio di ferro tra Italia e Francia sui migranti a Ventimiglia ha riacceso i riflettori sul fenomeno della presenza degli stranieri in Italia. E nell'attuale contesto di crisi economica, uno degli argomenti al centro del dibattito riguarda il rapporto tra costi e benefici per il nostro Paese.

A tracciare una sorta di bilancio, mettendo a confronto la spesa pubblica per l’immigrazione (sanità, scuola, pensioni, integrazione, lotta all'irregolarità, ecc.) e le entrate derivanti dal gettito fiscale e dai contributi previdenziali degli stranieri in Italia, è stata in un recente studio la Fondazione Leone Moressa, istituto di ricerche dell'economia dell'immigrazione nato per iniziativa della CGIA di Mestre, di cui Moressa fu uno dei fondatori.

La fotografia, sottolineano gli esperti della Fondazione (il report è stato pubblicato a fine gennaio 2015), fa riferimento alle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2013. Tutti i dati qui riportati, quindi, si riferiscono all'anno d'imposta 2012. 

Stranieri: quanto versano allo Stato...
I 2,3 milioni di occupati stranieri nel 2013 (4,30 milioni i residenti nel 2012) hanno dichiarato un reddito complessivo pari a 25,9 miliardi di euro, pari a circa 11.100 euro pro capite, cui corrisponde un gettito Irpef pari a circa 4,9 miliardi di euro, stando alle stime della Fondazione.

Alle imposte sui redditi vanno aggiunte quelle sui consumi, il gettito derivante dalle imposte sui carburanti, quello dalle lotterie e persino gli introiti per la regolarizzazione degli immigrati, per un totale di 7,6 miliardi di euro versati dai cittadini stranieri nel 2012 all'Italia, pari all'1,8% del volume complessivo di 423,9 miliardi di euro. Anche i permessi di soggiorno, infatti, rappresentano una fonte di guadagno per le casse dello Stato: 240 milioni di euro nel 2012 per 1,2 milioni di regolarizzazioni, mentre le 66.000 naturalizzazioni (200 euro per la domanda di cittadinanza italiana) hanno fruttato al nostro paese 13 milioni di euro.

Alle tasse, poi, bisognerebbe aggiungere anche il gettito contributivo all'Inps: 8,9 miliardi, pari al 4,2% del totale. Gli stranieri, quindi, avrebbero versato all'Italia nel 2012 ben 16,5 miliardi di euro, pari a 7.050 euro per lavoratore.


Perché gli immigrati trovano lavoro e gli italiani no


...e quanto ricevono dallo Stato
Quanto alle spese, tenuto conto che l’età media degli stranieri è più bassa di quella degli italiani, il loro utilizzo di servizi, spiega la Fondazione, "è presumibilmente inferiore nei settori previdenziale e sanitario, ma superiore in quello scolastico, dove però una parte preponderante della spesa è fissa, in quanto dovuta al personale che vi opera".

La spesa pubblica complessivamente rivolta agli immigrati, quindi, può essere stimata in 12,5 miliardi di euro, pari all’1,57% della spesa pubblica nazionale, pari a  2.870 euro a testa. Alla fine, mettendo a confronto entrate ed uscite, l'Italia nel 2013 con gli immigrati si è portata a casa un tesoretto di 3,9 miliardi di euro.

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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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