Un particolare della copertina di "Amo".
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Musica

"Amo": il ritorno colorato di Miguel Bosé

È uscito il nuovo album dell'artista italo-spagnolo. Un viaggio posato e affascinante tra le consapevolezze inedite del cantante

Miguel Bosé. Un nome e un cognome che dicono tanto a intere generazioni e che, allo stesso tempo, finiscono per rappresentare due anime opposte della stessa persona. In un incontro con la stampa in occasione della pubblicazione del suo nuovo lavoro, Miguel Bosé ha confidato di vivere questo dualismo in modo molto armonioso, raccontandosi dando spazio alle due voci che parlano dentro di sé: "Mentre scrivevo queste canzoni in casa, Miguel cucinava per Bosé. Miguel è molto importante per Bosé, perchè gli dà la terra, gli dice: 'Prenditi i tuoi tempi'. È un uomo quasi noioso, Miguel: è un cittadino normale. È stato creato apposta per compensare l'uragano Bosé (che invece è creativo, infantile e soprattutto senza regole né frontiere)". 

Il nuovo lavoro dell'artista, cantante, attore, compositore e conduttore televisivo italo-spagnolo si chiama Amo. Un album che arriva dopo l'ultimo Cardio del 2010. E che vuole fare il punto sulle sue nuove consapevolezze: "La scrittura del disco è iniziata circa due anni e mezzo fa. Se c'è tempo il risultato ne risente in modo positivo". Come dargli torto ascoltando le quindici tracce inserite nel disco (che, nella versione rilasciata nel nostro Paese, contiene anche quattro brani in italiano)? Bosé continua: "L'ho realizzato tutto a casa. Questo è stato fondamentale per me perchè intanto potevo godermi della mia famiglia, del mio orto, dei miei cani. È stato tutto molto low profile".

Il tema principale del disco è la conoscenza. "Amo è un viaggio immenso attraverso quello che è uno dei miei tratti più importanti: la mia insaziabile curiosità", confida. "Solitamente romanzo, invento dei personaggi ai quali faccio dire cose a cui tengo - continua Bosé - Ma questa volta no: sono io. E parlo in prima persona". Questa volontà di proporre qualcosa di particolarmente personale è dimostrata anche dalla stessa scelta della copertina del disco: "Ci sono tutte le cose che fin da quando ero piccolo mi affascinano: la biologia marina, gli animali, l'astronomia, ecc". 

Come ci tiene a sottolineare lo stesso Bosé "se fate attenzione, dietro l'armonia, potete vedere architetture, voli di insetti e colori. Le luci in questo disco sono molto riuscite secondo me". Tutta questa cura dei dettagli, evidente in suoni, parole e immagini di Amo, sono il frutto di un percorso personale che l'artista si sente di riconoscere: "La mia conquista più grossa è stata quella di aver capito bene la mia vita. Ho finalmente capito il perchè di tante cose, e ho capito come dovessi condividerlo con gli altri. Proprio come uno scoiattolo che fa la sua dispensa poco a poco", spiega. 

Tra le canzoni più importanti del disco, oltre ad "Amo" che dà il titolo all'intero lavoro, il singolo "Encanto/L'incanto" che ha anticipato in radio l'uscita del cd. Poi, "Libre ya da amores/Liberi da ore", inno gioioso e positivo (tra i più riusciti del disco) e "Solo sì/Brividi" che racconta di un nuovo modo di vivere la solitudine. Con grande stile e dignità. Poi, tra le altre tracce, "I miss your face", brano dedicato al padre, uno dei più importanti toreri al mondo ma anche un uomo colto e intelligente.

Non sono poi mancati riferimenti all'attuale condizione della discografia: "L'industria è cambiata, non rivivremo più quello che è stato vissuto - racconta - Ma a me non spaventa il cambio dei tempi: è naturale che sia così". Quello che evidentemente si è modificato è il fatto che "oggi si cercano più le canzoni che gli artisti". Fattore che non sempre premia il talento e la ricerca personale ed artistica. 

Forse anche per dare il suo contributo in questo senso, Miguel Bosé ha voluto partecipare al talent show Amici di Maria de Filippi, dove ha rivestito il ruolo di capo della squadra blu per due stagioni. "Sono ancora in contatto con Alessio (dei Dear Jack, ndr) e con Giada. Ho saputo che i Dear Jack e Moreno saranno in gara a Sanremo e che Emma farà la valletta. Beh, a questo punto mancherò solo io", scherza. 

In questo percorso della conoscenza dipinto poco a poco sulla tela di Amo, si possono trovare - come già detto - delle nuove consapevolezze ma anche delle affascinanti sfide per il futuro: "Mi manca ancora tanto. Si sta aprendo per me un giardino di emozioni. Completamente unico, che non assomiglia a nient'altro. Ho voglia di riscoprire cosa vuol dire amore, sacrificio e valori che cambiano". In ogni caso, "c'è bisogno di tempo per poterlo capire".

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Giovanni Ferrari