“L’operazione EuNavFor Med che porta clandestini dalla Libia, contenuta nel decreto sulle missioni internazionali e che FI ha sempre sostenuto, adesso deve essere stralciata. Io non votero’ quella missione”.
A distanza di meno di 48 ore dagli attentati di Parigi e dopo la notizia, ancora da accertare, che uno degli attentatori di venerdi scorso sarebbe arrivato con un barcone dalla Grecia, Marurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, punta il dito sugli sbarchi che continuano incessantemente a coinvolgere il nostro Paese e sulla missione in cui l’Italia è impegnata.
Gli attentati a Parigi

Alcune persone depongono fiori e candele in ricordo delle vittime degli attentati di Parigi in Place de la Republique a Parigi – 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

La prima pagina di un giornale a Parigi con il titolo “L’orrore” tra candelel e fiori – Parigi, 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Una donna piange davanti al Carillon cafe a Parigi – 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Il silenzio davanti al Carillon cafe a parigi – 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Alcune persone in sillenzio davanti al Carillon cafe a parigi – 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Una vittima degli attentati di Parigi – 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Fiori davanti all’ambasciata francese in Albania – 14 settembre 2015
Gli attentati a Parigi

Il dramma dei superstiti agli attentati di Parigi – 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Un uomo guarda fuori dal Carillon cafe con la vetrina bucata dai proiettili dei terroristi dell’Isis – Parigi, 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Le bandiere dell’Unione europea
Gli attentati a Parigi

Una donna deposita fiori a Parigi dopo gli attentati da parte dell’Isis – 15 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Fiori e candele davanti al Carillon bar a Parigi, uno dei luoghi degli attentati che hanno colpito la città
Gli attentati a Parigi

Fiori e candele davanti al Carillon bar a Parigi, uno dei luoghi degli attentati che hanno colpito la città
Gli attentati a Parigi

Una donna in lacrime davanti al Carillon bar nel X arrondissement di Parigi – 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Giornali francesi il mattino dopo dell’attentato – 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Fiori e candele davanti al Carillon bar a Parigi, uno dei luoghi degli attentati che hanno colpito la città
Gli attentati a Parigi

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici
Gli attentati a Parigi

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici
Gli attentati a Parigi

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici
Gli attentati a Parigi

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici
Gli attentati a Parigi

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici
Gli attentati a Parigi

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici
Gli attentati a Parigi

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici
Gli attentati a Parigi

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici
Gli attentati a Parigi

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici
Gli attentati a Parigi

Manifestazioni “Je suis Paris” per le vittime degli attentati della notte – 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

A Sudney una donna mostra un cartello “Je suis Paris” per le vittime degli attentati della notte – 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Una delle vittime degli attentati di Parigi coperta da un lenzuolo
Gli attentati a Parigi

Polizia francese fuori dal Cafe Bonne Biere in Rue du Faubourg du Temple a Paris – 14 Novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Gli attentati a Parigi

Francesi evacuati dal teatro Bataclan a Parigi – 15 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Una donna deposita dei fiori fuori dall’ambasciata francese a Mosca – 14 Novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Il presidente francese nella notte degli attentati di parigi – 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Un uomo pone un pezzo di pane in una tazza di plastica con vodka fuori dall’ambasciata francese a Mosca – 14 Novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Poliziotti fuori dal consolato francese a Manhattan a New York City dopo gli attentati nella notte a Parigi – 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Il corpo di una delle vittime degli attentati di Parigi in Boulevard des Filles du Calvaire vicino al teatro Bataclan
Gli attentati a Parigi

Alcuni parigini con le coperte termiche vengono portati via dalla zona del teatro Bataclan – Parigi, 15 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Il corpo di una delle vittime degli attentati di Parigi in Boulevard des Filles du Calvaire vicino al teatro Bataclan
Gli attentati a Parigi

Alcuni superstiti degli attentati di Parigi prima di essere portati via da alcuni autobus in sicurezza – 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Alcuni parigini con le coperte termiche vengono portati via dalla zona del teatro Bataclan – Parigi, 15 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Alcuni superstiti degli attentati di Parigi prima di essere portati via da alcuni autobus in sicurezza – 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Lo sgomento sul volto di un sopravvissuto agli attentati di Parigi prima di essere portato via su un autobus – 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

La polizia francese raccoglie tracce nel café Comptoir Voltaire sede di uno degli attacchi terroristici – Parigi 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Corpi a terra davanti al Comptoir Voltaire, il café di Parigi luogo di uno degli attentati della notte – 14 Novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Abbracci tra i superstiti degli attentati di Parigi prima di essere portati via da alcuni autobus in sicurezza – 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Alcuni parigini evacuati dal teatro Bataclan in Boulevard des Filles du Calvaire – Parigi, 14 novembre 2015
Gli attentati a Parigi

Gli attentati a Parigi

Un post pubblicato da Rita Katz sul suo profilo Twitter, 14 novembre 2015.
Gli attentati a Parigi

Alcune persone escono dal teatro Bataclan a Parigi dove sono avvenuti gli attentati nella notte del 13 novembre
Gli attentati a Parigi

La polizia francese fuori dal teatro Bataclan a Parigi
“Credo che il nostro partito debba distinguere le missioni necessarie dallo scafismo di Stato che non può avere il nostro sostegno”. Come cresce il rischio di attentati nel nostro Paese, cresce anche la paura legata alla presenza, tra le migliaia di migranti che sbarcano ogni giorno sulle nostre coste, di terroristi pronti a uccidere.
Ma quanto è reale questo timore? Veramente dei terroristi così addestrati, metterebbero a rischio la loro lunga preprarazione “militare” per raggiungere l’Europa con barconi che rischiano di affondare dopo poche miglia dal porto di partenza?
“Trovo altamente improbabile che terroristi dell’Isis possano raggiungere il nostro Paese a bordo di barconi”. Andrea Margelletti, presidente del CeSI, Centro Studi Internazionali, è scettico sulla possibilità che tra le fila di migranti sbarcati in Italia – oltre 160 mila nel 2014 – si annidino anche terroristi.
“Questi combattenti sono “materiale” troppo prezioso perché l’Isis possa esporlo ad un rischio così elevato come quello di una traversata a bordo di queste carrette”.
La Procura di Palermo, invece, è convinta del contrario tanto da aprire un’indagine su possibili infiltrazioni di uomini dell’Isis tra gli stranieri arrivati negli ultimi mesi sulle coste della Sicilia con i barconi. A segnalare il rischio, secondo quanto è trapelato da Palermo, sarebbero stati ambienti dei Servizi, anche se dal direttore dell’Aise, Alberto Manenti, non sarebbero mai arrivate conferme.
Professor Margelletti, perché secondo lei si tratterebbe di un’ipotesi così remota?
L’Isis sta cercando di strutturarsi e di strutturare il proprio impero, sta combattendo una guerra e ha un continuo bisogno di uomini addestrati per combattere. Quindi, usando la logica, è pressoché impossibile che possa mettere a repentaglio la vita anche solo di uno dei suoi uomini imbarcandolo su queste carrette del mare. La possibilità che possa morire durante la traversata è davvero elevatissima ed è un rischio che l’Isis non può permettersi. Non dobbiamo mai dimenticare che sta combattendo una guerra. Se deciderà di far arrivare dei terroristi in un Paese la modalità che adotterà sarà molto sicura. In sostanza, si assicurerà che il suo uomo addestrato raggiunga sicuramente il suo obiettivo.
Il rischio che sui barconi arrivino dei terroristi però non è stato escluso in passato anche dallo stesso ministro dell’Interno, Angelino Alfano…
Non possiamo escludere che tra gli immigrati che sbarcano sulle nostre coste non ci sia quello che possa trasformarsi in un potenziale terrorista, un fanatico che possa diventare un “lupo solitario” e che porti o tenti di portare a segno un attentato. Ma questo è un altro aspetto e non ha niente a che fare con gli sbarchi dei terroristi.
Ma secondo lei nell’eventualità che un terrorista voglia raggiungere in nostro Paese, quale metodo potrebbe adottare?
Schengen. Il terrorista adesso utilizzerebbe il proprio passaporto per rientrare e colpire sul nostro territorio.
Quali possono essere i Paesi maggiormente a rischio?
Al vertice rimangono quei Paesi dove è forte una radicalizzazione islamista: Gran Bretagna, Francia e Germania ma nessun Paese è davvero ‘immune’ dal pericolo attentati perché le recenti cronache lo hanno dimostrato: un francese può colpire in Belgio o indifferentemente in qualsiasi altro territorio.
Controlli sull’identità di chi sbarca, negli ultimi mesi, sono comunque stati intensificati, dopo un periodo di allentamento. Nonostante ciò non è sempre facile arrivare all’identificazione certa dei migranti