L'Australia continuerà a respingere i barconi di migranti
Il governo di Canberra decide di confermare la politica adottata dal 2013 e giudicata dal premier Abott "l'unica strategia efficace"
Dopo Indonesia, Malesia e Thailandia, anche l'Australia decide di continuare a impedire l'ingresso nelle sue acque territoriali ai barconi di migranti bengalesi e rohinga, la minoranza musulmana perseguitata nel buddhista Myanmar, alla deriva in prossimità delle sue coste.
Il governo di Canberra, che aveva deciso per il respingimento nel 2013 con l'approdo di un solo barcone in Australia negli ultimi 18 mesi, ha detto di considerare questa l'unica strategia efficace per bloccare i trafficanti di esseri umani. In particolare, il premier Tony Abbott - pur dichiarandosi sconvolto dalle ultime dimostrazioni della malvagità dei trafficanti di esseri umani - ha affermato di sostenere pienamente la politica di rispedire indietro i barconi: "Francamente la sola via per bloccare il traffico di queste barche è essere pronti a farle tornare indietro. E' stato fatto e si è rivelato un sistema sicuro. Bisogna sempre trattare la gente con decenza e umanità, ma se non si fermano questi barconi, non possiamo fermare la causa delle morti".