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(Getty Images)
Politica

Il guardiano del faro sul Colle offusca l’autonomia

C’è un guardiano del faro sul Colle di Roma. Sì, anche se la Costituzione non ne parla, al Quirinale c’è un signore che maneggia lanterne e pretende di orientare la rotta del governo

E se nella Carta su cui si fonda la nostra Repubblica non è citata la funzione di fanalista, ecco che a inquadrare il ruolo dell’uomo che deve indicare la direzione di navigazione a esecutivo e Parlamento ci pensano i quotidiani a testate unificate. Sì, faceva un certo effetto ieri, leggere i commenti degli autorevoli quirinalisti i quali, dalle pagine del Corriere e della Stampa, ma anche di Repubblica, scrivevano di un faro puntato dal Colle sull’autonomia differenziata, legge recentemente votata dalle Camere.

Sergio Mattarella non ci sta a farsi tirare per la giacchetta, hanno spiegato all’unisono i corazzieri dei quotidiani amici, quelli che non si perdono neppure un sospiro del presidente della Repubblica. Qualcuno potrebbe pensare che il capo dello Stato sia infastidito dagli appelli di chi vorrebbe che non apponesse la firma alle nuove norme. Invece Mattarella è scocciato perché, se lo sollecitano a respingere l’autonomia regionale, poi, se davvero la rimandasse in Parlamento, il suo ruolo di supplenza dell’opposizione risulterebbe ancor più evidente di quanto già non sia e addio alla finzione super partes. Infatti, agli occhi degli italiani, apparirebbe chiaro che, invece di essere un arbitro, il capo dello Stato è un giocatore della partita. E dunque ecco che l’ufficio stampa del Quirinale si è dato da fare per chiarire che in questo momento Mattarella non vuole essere tirato per la giacchetta, impegnato com’è a fare da sé.


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Maurizio Belpietro