Dalla Francia arriva l'antiginnastica
Si tratta di un vero e proprio sport per migliorare tono muscolare e mobilità
Si chiama Antigym, è nata 40 anni fa, ma oggi è tornata di moda in Francia e si prepara a sbarcare in Italia. Si tratta di un metodo inventato agli inizi degli anni '70 dalla cinesiterapeuta francese Thérèse Bertherat, autrice del best-seller Le corps a ses raisons edito in Italia con il titolo Guarire con l'antiginnastica.
Grazie ad una serie d'esercizi specifici e rigorosi, dice la teoria, si entra in contatto con la parte più profonda del proprio corpo riuscendo ad allungare i muscoli e a liberarsi dalle tensioni senza, però, sottoporsi a lunghe sedute di palestra ed allenamento.
Dal 21 al 28 settembre prossimi ci sarà la settimana dell'antiginnastica per diffondere le teorie e le pratiche della Bertherat e chi vuole partecipare non ha che da cercare in rete il punto più vicino.
Nel libro della cineasta si legge: "Ci viene detto che è necessario che il nostro corpo si fortifichi, che occorre sudare e traspirare. Allora, per conquistare la forma, inforchiamo la bicicletta, ci appendiamo alla spalliera, corriamo fino a perdere il fiato, ci mettiamo a sollevare i pesi. Quello che invece dovremmo fare prima di tutto è aprire gli occhi, prenderci il tempo di guardare il nostro corpo per comprendere come funziona".
L'antiginnastica è figlia di quel fermento anni '70 sulla cultura del corpo, ma negli anni l'interesse è andato un po' scemando a favore di crossifitness ed allenamenti più estremi dove la parola d'ordine era sudare e faticare. Oggi, però, l'antiginnastica ha ripreso terreno.
Ogni seduta è composta da due parti. Nella prima si inizia con una specie di test che permette di localizzare con precisione quello che, dalla testa ai piedi, blocca e limita il corpo. L'esperto chiede al praticante di mettersi in una situazione fisica precisa.
Quella posizione, che corrisponde all'integrità anatomica, richiede tutta l'ampiezza della muscolatura e, per mantenerla, il corpo si contorce e si deforma: una spalla si solleva, una gamba si mette di traverso, le dita del piede si contorcono.
Non perché i muscoli manchino di forza ma, al contrario, perché - viene spiegato - sono contratti per un eccesso di forza.
La seconda tappa della seduta, che si pratica in piccoli gruppi e con il supporto di attrezzi come bastoni di legno, palline di sughero e cuscinetti riempiti di miglio o di farro chiamati doudou e doudine, porta i praticanti ad entrare in contatto con i nodi muscolari. All'inizio, alcuni dei muscoli che si tenta di mettere in azione sembrano così estranei che si ignora persino dove si trovi il centro di comando che li fa muovere.
Dopo alcune sessioni, garantisce chi pratica l'antigym, avviene un miglioramento del tono muscolare e della mobilità, diminuiscono lo stress e le tensioni muscolari, si sviluppa la motricità e la coordinazione, e si risolvono contratture, rigidità, dolori muscolari ed articolari che causano stanchezza e limitano gli slanci vitali.