David Rees: lo Zen e l’arte di temperare le matite (a pagamento)
Quattro chiacchiere con l'ex fumettista che ha trovato una nuova vita professionale nel temperare matite a pagamento
Le matite (e i clienti) di David Rees non possono che essere "sharp": affilati, pungenti. Rees, ex fumettista politico, famoso per le strisce satiriche Get Your War On sul tema dell’ossessione per il terrorismo, dal 2010 ha smesso con le strip e iniziato a temperare matite a pagamento.
Può sembrare folle, ma in una società come quella americana, dove il "fatto a mano", l’artigianale e il locale sono improvvisamente tornati chic, sono in molti a non trovare strano pagare un extra per farsi temperare la matita da un esperto. La scrittrice Elizabeth Gilbert, autrice di Mangia prega ama, e il regista Spike Jonze sono tra i suoi clienti. Per chi vuole imparare quest’arte, Rees ne ha raccolto i segreti in How To Sharpen Pencils,
(in inglese, Melville House Publishing).
Come le è venuto in mente di darsi a questa nuova professione?
Ho fatto il fumettista politico dall’11 settembre 2001 fino all’elezione di Barack Obama. Poi ho sentito il bisogno di qualcosa di meno intellettuale e più manuale.
Da dov’è venuta l’ispirazione?
Nell’estate del 2010, lavorando per il censimento americano. Cercavo lavoro e mi è arrivata questa opportunità: bussare di casa in casa annotando le persone che vivevano sotto lo stesso tetto e compilando moduli a matita. Il primo giorno di training mi hanno dato temperino e matita. E mi hanno detto di farle la punta. È stato un gesto nostalgico che mi ha riportato a quando ero bambino. Finito il censimento ho deciso di farne un business.
Ma come si diventa un "artigiano temperamatite"?
Ho iniziato comprando un set di temperini diversi e un piccolo coltello da tasca. Ho studiato, non solo per imparare le diverse tecniche, ma anche per capire la strategia di marketing più efficace: volevo diventare un artigiano di successo. E per farlo avevo bisogno di un team. Meredith Heuer, fotografa, mi ha fatto dei ritratti, un amico designer ha sviluppato il sito e un altro, stampatore, ha creato dei poster per promuovermi. Quando il sito
www.artisanalpencilsharpening.com è stato pronto ho fatto un annuncio online e ho cominciato a ricevere le prime richieste.
Quante ne tempera al mese?
Dipende dal periodo dell’anno, durante le scorse vacanze natalizie ho avuto ordini per 600 matite in sole tre settimane: da impazzire. Dal 2010 ho temperato più di 1.600 matite.
Come funziona il processo?
Prima i clienti spedivano le matite con un assegno, ora l’ordine e il pagamento si possono fare online. Ultimamente molti ordinano matite nuove. Solitamente tempero le matite N° 2 giallo ocra, le più diffuse in America. Per 35 dollari faccio la punta, conservo i trucioli e spedisco tutto in un tubetto con un certificato di autenticità. Ho spedito matite in tutto il mondo, dall’Australia all’Europa.
Dalle matite che riceve può capire la personalità del cliente?
Adoro quando mi spediscono la propria matita. Scorgere i segni del tempo, fare una punta perfetta è uno dei miei momenti preferiti. I creativi usano matite morbide, come la 2B, più espressiva. Ingegneri e architetti preferiscono la 2H: il tratto è più incisivo.
Qual è stata la matita più curiosa che ha temperato?
A volte ricevo ordini da mamme o papà che mi chiedono di mandare una matita per loro figlio, magari prima di un esame importante. Un insegnante mi ha chiesto di temperare le matite per i suoi 25 alunni. Le mie N° 2 sono diventate un portafortuna!
E la più complessa da affilare?
Quelle che non hanno la grafite centrata. Per capire se una matita è di qualità bisogna guardare la posizione del puntino grigio. Le "Made in China" sono le peggiori.
Quanta parte del suo nuovo lavoro considera intellettuale e quanta manuale?
È un mix. Quando ho scritto How To Sharpen Pencils ho fatto molta ricerca. Le matite sono frutto di secoli di studi, esperimenti, scoperte. Oltre a essere un bellissimo oggetto di design sono sofisticati mezzi di comunicazione. Ogni tanto mi piace allenare la mia manualità e affilarle col coltello. Per una matita ci posso impiegare anche 45 minuti, è un modo di pensare a quello sto facendo, un po’ come fare meditazione.