Franco Trentalance dice addio al mondo del porno
Una delle icone dell'hard nostrano dopo 20 anni si ritira e spiega: "Nella vita come nel sesso tutto parte dalla mente"
A quasi 50 anni Franco Trentalance ha deciso di abbandonare quei set a luci rosse che, per 20 anni, sono stati la sua casa con all'attivo 445 pellicole hard, innumerevoli premi e il titolo di icona stessa del porno made in Italy. Per lui un futuro da mental coach, un nuovo thriller in uscita e la partecipazione a shoowcooking ed eventi gastronomici che abbiano come tema centrale la pasta fatta in casa, la sua seconda grande passione dopo le donne.
"Voglio ritirarmi adesso - dichiara Trentalance durante una lunga chiacchierata con Panorama.it - mentre sono all'apice della mia carriera senza aspettare che siano le produzioni a non volermi più"
Dopo venti anni di onorato servizio è arrivato il momento di dire basta. Cosa l'ha spinta a questa scelta?
Dopo tanti anni una persona ha voglia di evolvere nelle proprie passioni e ho scelto di ritirarmi adesso che sono all'apice della mia forza e della mia carriera, prima che fossero le produzioni a non chiamarmi più e a mettermi nell'angolo.
Dalla sua prospettiva di addetto ai lavori, in che modo è cambiata l'industria del porno in un ventennio?
L'avvento di internet ha spostato il baricentro produttivo del settore negli Usa, dove internet è nato e il problema è che noi europei, a causa di questo decentramento, nel momento di maggiore diffusione del porno online ne siamo rimasti fuori ed è iniziata la crisi profonda dell'hard.
All'epoca d'oro, quando il porno è arrivato al cinema, si è assistito a una rivoluzione culturale senza precendenti. La gente correva in sala per vedere le pellicole a luci rosse e il boom è andato avanti con i VHS e le videoteche a noleggio. Non sembrava vero poter guardare e riguardare da casa i film porno seduti sul divano.
Il mercato ha retto fino all'arrivo dei dvd, poi è crollato sotto al peso della pirateria e l'avvento di Internet ha fatto il resto. Da un punto di vista commerciale il porno online ha cambiato il modo di intendere il film hard.
Prima nei film, per quanto irrisorie, c'erano trame e storie da seguire, poi si è passati alle singole scene e in Rete adesso si trovano clip di pochi minuti che corrispondono a desideri e perversioni (in alcuni casi anche pericolose) degli utenti. C'è per esempio il filone della violenza con sado-maso, bondage, fetish eccetera che a me non piace perchè crea la spinta verso possibili emulazioni che possono superare il limite dell'essere consenzienti.
Come vede il futuro del settore?
In America a gonfie vele. Si registrano cifre mai viste. Per noi non è così perchè basta pensare a chi ha in mano il web (gli Usa) ed è lì che girano i soldi. Ciò che mi dispiace è che in questa fase di pop porno a uscirne male sono gli attori professionisti che hanno sempre meno mercato a favore del sesso amatoriale.
Come è cambiata la figura del pornodiva/o nel tempo. Ha ancora senso oggi?
Sono gli uomini a passarsela peggio. Un giovane che voglia fare questo lavoro e che sia sconosciuto deve prendersi la valigia e girare per Budapest e Praga in cerca di fortuna per farsi un curriculum con cui poi andare in America e tentare di sfondare. Ma per ironia della sorte oggi come oggi pur essendoci bravi attori non ci sono più le pornostar perchè non hanno la possibilità di emergere. Per le donne è diverso. Anche se si fanno solo due o tre film l'anno con il titolo di "Pornostar" si possono fare serate, spettacoli, spogliarelli e girare per le fiere del settore.
Dopo lei alla Talpa e Rocco Siffredi all'Isola, cosa ne pensa della presenza della pornostar Malena all'edizione di quest'anno dell'Isola dei Famosi?
Non ho il piacere di conoscere Malena di persona e non so cosa potrà esprimere di persona. Di certo posso parlare della mia esperienza alla Talpa dove ho tentato di dare un contributo alla necessità che secondo me esiste di parlare di sesso in tv in maniera più sciolta e meno imbarazzata.
Sesso questo sconosciuto: le coppie secondo lei hanno davvero così tanto bisogno di un coach sotto le lenzuola?
Per me dedicarmi all'attività di mental coach è un po' un ritorno alle origini. Avevo iniziato qualche tempo fa a occuparmi della mancanza di sintonia tra le coppie a letto girando una serie di corti dal titolo eroidelsesso.com e poi mi ero occupato di seduzionevisto che la scintilla erotica scatta per il 90% nella testa e per il 10% nel corpo.
Nella vita, come nel sesso, tutto parte dal cervello e io, come attore, ho mostrato quanto la mente possa influenzare la riuscita di una situazione avendo fatto sesso in condizioni assurde, a comando e con gente che non conoscevo. Per questo adesso mi dedico al mental coaching, attività in cui credo profondamente.
Quali sono i problemi che più spesso si riscontrano tra le coppie in crisi?
Mi rendo conto che per le coppie i problemi il più delle volte ruotano intorno a routine e mancanza di comunicazione. Fare sesso tutta la vita con la stessa persona è una forzatura e spegne il desiderio. Per questo bisognerebbe mantenere la fiammella sempre accesa giocando con la libido, i desideri, le fantasie e le voglie del momento. La gente, però, non lo fa. Si chiude nel silenzio e inizia la crisi.
La mancanza di comunicazione corrisponde alla mancanza di voglia di osare. Ma se si hanno dei desideri erotici chi più del proprio partner li può esaudire?
A parte l'attività di mental coach, adesso che è in "Pensione" a cos'altro si dedicherà?
Continuerò di certo a fare sesso e forse anche più di prima visto che non dovrò più farlo a comando.
Scherzi a parte, terrò dei seminari sul mental coaching proprio questo mese poi a fine febbraio uscirà il mio terzo libro e sarà un thriller e infine coltiverò la mia altra grande passione, quella della enogastronomia partecipando a showcooking e promuovendo un'iconica linea di mattarelli che porta il mio nome.
Come si vede tra 10 anni?
Benissimo. Se il fisico mi assiste non cambierò molto; forse qualche rughetta in più, ma che fa solo figo e di certo non corro il rischio di avere paura di diventare pelato!