Tennis e scommesse: la vergogna e l'occasione
Da Cremona spuntano intercettazioni imbarazzanti ma che potrebbero essere anche un bene
Premessa: prima di arrivare a conclusioni affrettate come sempre, anche in questo caso, vale la presunzione di innocenza. Quindi guai a dire che Bracciali, Starace e gli altri tennisti finiti nell'inchiesta sulle scommesse della Procura di Cremona siano colpevoli. Restano innocenti fino a prova contraria.
E' però un fatto che leggendo le intercettazioni (guardale qui) non si può non provare un senso di rabbia e vergogna; parliamo infatti di esponenti di primo piano del nostro a dir poco malandato tennis maschile. Immaginiamo oggi l'imbarazzo in Federazione, per quello che conta perché in realtà il tennis è uno sport "singolo", personale. Si gioca, si vince, si perde (e si guadagna) per se stessi (la Coppa Davis è cosa a parte e troppo spesso proprio per questo snobbata dagli stessi big che preferiscono riposare).
Tennis "scommesse": le intercettazioni
Forse però non tutto il male viene per nuocere. Forse se questa brutta storia fosse confermata dal proseguio dell'inchiesta, si potrebbe trasformarla in una ghiotta "occasione". Si, l'occasione per ripartire da zero, l'occasione per la Federazione Italiana Tennis di partire con un progetto nuovo per cercare di far crescere questo sport in tutti i sensi. Magari entrando dalle scuole, o collaborando in maniera stretta con i comuni che troppo spesso affidano la gestione delle strutture pubbliche a persone non all'altezza; o cercando di far qualcosa affinché il tennis non sia visto come uno sport di "ricchi" dai corsi a costi esorbitanti rispetto ad altri sport (ovviamente più popolari). E poi ripensando anche al fatto che forse sarebbe ora di affidarci ai campi veloci (cemento o altro, molto meno costosi della tradizionale terra battuta, tanto bella ma ormai ridotta nel calendario Atp a superficie di secondo piano se è vero che sul rosso si disputano solo uno slam su 4 e 3 tornei Atp Masters 1000 su 9).
Qualcosa va fatto, ed anche in fretta. Perchè la situazione del tennis maschile italiano è la seguente: l'ultimo titolo dello Slam vinto risale ancora ad Adriano Panatta, Roland Garros, 1976. Si giocava ancora con le racchette di legno e le tv erano per la maggioranza in bianco e nero. Attualmente il nostro miglior giocatore è Fabio Fognini, più noto nel circuito per le sue sceneggiate in campo che per i successi (quest'anno ha un terzo turno come miglior risultato negli slam ed un quarto di finale a Cincinnati nei 1000, e la vittoria a Vina del Mar).
Il fondo, in parole povere, è stato toccato. O si torna a galla, o si muore soffocati