Chi è Vichai Srivaddhanaprabha, il proprietario del miracoloso Leicester
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Chi è Vichai Srivaddhanaprabha, il proprietario del miracoloso Leicester

58 anni, per Forbes è l'undicesimo uomo più ricco al mondo. Buddista, nei mesi scorsi aveva fatto benedire la squadra dai monaci

Il suo cognome è impronunciabile ma dalle parti delle Midlands tutti lo conoscono con il suo nome di battesimo, Vichai. Vichai Srivaddhanaprabha è il presidente del Leicester, la squadra dei miracoli allenata da Claudio Ranieri che ha appena vinto la prima Premier League della sua storia con una cavalcata che resterà negli annali del calcio mondiale. 

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Nato a Bangkok nel 1958, in pochi anni Vichai ha allargato a dismisura il suo impero, la King Power, colosso internazionale di duty free per aereoporti. Nel 2010, in contemporanea con l'espansione della sua azienda sul mercato britannico, ha scelto di acquistare i foxes insieme ad una cordata di connazionali assumendo subito un allenatore di prestigio come Sven Goran Eriksson. Il titolo di vicepresidente del club è stato invece affidato al figlio Ayawatt, il più grande dei quattro avuti dal suo unico matrimonio. 

Secondo la rivista americana d'economia Forbes Srivaddhanaprabha è la persona più ricca di Thailandia e l'undicesima più ricca al mondo con un patrimonio stimato in 2,2 miliardi di dollari. Nei mesi scorsi il suo enorme capitale aveva anche fatto storcere il naso alla federazione inglese per un presunto mancato rispetto delle regole del fair play finanziario: nella stagione 2011/2012 il debito del club era infatti salito a 30 milioni (il limite consentito è di 8). Con un'abile mossa Srivaddhanaprabha ha però emesso 103.000.000 nuove azioni del Leicester del valore di 1 sterlina ciascuna riorganizzando il debito ed eludendo così legalmente le regole del Financial fair play. 

Il presidente del Leicester è inoltre un fervente buddista, basti pensare che nei mesi scorsi aveva fatto giungere a Leicester alcuni monaci per far benedire la squadra.

"Durante la partita tra Chelsea e Tottenham ho pregato per loro ma la vittoria è arrivata grazie a me bensì alla squadra e al suo generoso proprietario" ha raccontato alla stampa britannica Phra Prommangkalachan, uno dei monaci che avevano effettuato la (utilissima) benedizione. 

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Matteo Politanò