I dieci comandamenti di Benigni, applaudono tutti (tranne uno)
Il presidente della commissione di Vigilanza Rai fa le pulci allo show del comico (e ai risultati di Rai Pubblicità)
Se non ci fosse il presidente della commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico a rompere le uova nel paniere, la Rai starebbe vivendo un inizio settimana di grande spolvero: con il successone de I dieci comandamenti di Roberto Benigni su Raiuno (stasera la seconda parte) salutati da un messaggio quasi commosso del direttore generale Luigi Gubitosi: «Ringrazio lo straordinario Roberto Benigni che ci ha regalato una serata di grandissima profondità e bellezza». E anche di ascolti, visto che il programma è stato visto da 9 milioni di spettatori con il 33% di share, primatista del prime time. Un risultato inferiore a quello ottenuto due anni fa dal comico toscano con La Costituzione (12,6 milioni davanti alla tv, con il 44 per cento di share) ma che cancella l’onta del flop dantesco dello scorso anno, quando Benigni si fermò all’8,5 per cento di share.
A far sorridere i piani alti di viale Mazzini c’è anche il buon risultato di Rai Pubblicità annunciato dall’ad Fabrizio Piscopo: un aumento della raccolta pubblicitaria nel mese di novembre, del 7,5 per cento su tutti i mezzi e dell’8 per cento in tv, oltre 200 nuovi clienti nei primi 11 mesi del 2014 e un ricavo aggiuntivo di 50 milioni. Rispedendo al mittente le illazioni su "politiche di svendita del prodotto", Piscopo annuncia anche che Rai Pubblicità chiuderà il 2014 in pareggio.
Tutto bene quindi? Non per Fico. Il presidente della Vigilanza Rai sulla questione pubblicità sottolinea che "i dati di un mese non sono sufficienti, servirebbe il trend di un anno almeno". E non ha risparmiato neanche Benigni, con un post puntuto sul suo profilo Facebook alla vigilia della messa in onda: "Le serate sono prodotte dalla Melampo, società fondata da Benigni con la moglie Nicoletta Braschi e organizzate da Lucio Presta, manager di Benigni che si occuperà della produzione esecutiva con la sua Arcobaleno tre. Situazione che non potrebbe verificarsi con il nuovo contratto di servizio che, da maggio, non è ancora stato firmato dal ministero dello Sviluppo Economico".
Fico che sottolinea anche come operazioni simili siano vietate dalla Bbc e considerate inaccettabili negli Stati Uniti, insiste anche sul compenso di Benigni ricordando la sua interrogazione (caduta nel vuoto) dopo le cifre diffuse dalla stampa (2,4 milioni smentiti dalla Rai che ha parlato di "compensi inferiori a quelli riconosciuti nel 2012"). E si chiede: Allora perché non renderli noti?