I 10 ristoranti da non perdere a Norcia, Spoleto e dintorni
Osterie, trattorie, locali storici e stellati: il meglio della cucina tradizionale umbra, con tappe a Montefalco, Bevagna e Foligno
Norcia - Vespasia
Il ristorante stellato del lussuoso Palazzo Seneca, il primo hotel a riaprire nel centro storico di Norcia, è ora affidato alle mani esperte di Valentino Palmisano, chef giovane ma con alle spalle un curriculum sontuoso. È stato allievo di Alfonso Iaccarino, Bruno Barbieri e Oliver Glowig, ha lavorato in Cina e in Giappone ai massimi livelli prima di approdare in Umbria, dove ha iniziato a vestire d’eleganza la tradizione, a sperimentare mantenendo un ossequio pieno alle radici del territorio. Tra i suoi piatti, un agnello da latte con porchetta, pecorino e sedano candito. Ma anche un semplicissimo spaghetto al pomodoro, ha dietro un lavoro di cesello delle sfumature minime: il gran gusto, d’altronde, non è mai improvvisazione.
Indirizzo: Palazzo Seneca – Via Cesare Battisti, 12
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Norcia - Il casale degli amici
Si presenta e racconta come il «mondo dell’armonia», un luogo nel quale sentirsi a casa, dove la convivialità è un’abitudine, un talento naturale. E non è difficile capire perché: non si tratta di un semplice agriturismo, ma di una fattoria attiva sin da inizio Cinquecento, custodita dai paesaggi poetici, sterminati, del Parco nazionale dei Monti Sibillini. Qui ci si può fermare per dormire, in stanze con mobili che sembrano vivi, carichi di storia, oppure concedersi una sosta di gusto tra salumi, formaggi di capra e pecora, primi caserecci, tartufi e arrosti. I prodotti sono biologici, arrivano dall’azienda di famiglia, sono a chilometro zero nel senso più letterale possibile del termine. Si mangia in quelle che erano le vecchie stalle, oggi recuperate ma preservando lo spirito, le rughe del passato alle pareti e in altri dettagli grandi e piccoli. Testimonianze tangibili di una splendida permanenza. Di una pausa dal tempo. Quanto alle presentazioni, sono semplici. È il gusto all’assaggio a sfiorare vette siderali.
Indirizzo: Vocabolo Cappuccini, 157
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Norcia - Granaro del monte
iStock. by Getty ImagesÈ il più antico ristorante dell’Umbria e a causa del terremoto ha dovuto provvisoriamente congedarsi dalla sua sede originale. Nell’attesa di riprendervi posto, ha aperto nella tensostruttura nell’ex stadio comunale: «Con un container che ospita la cucina e ci permette di servire un menu di livello» spiega a Panorama.it Federico Bianconi, uno dei titolari. «Abbiamo trasferito il necessario. Perciò, nonostante una carta più ristretta, possiamo continuare a fare tutte le paste in casa, dalle tagliatelle alle pappardelle, dai cannelloni alle lasagne ai ravioli». Lo stesso avviene per i dolci, con in testa pan di spagna e sfogliatine. Prossimamente, nuovo trasferimento in una struttura in legno e vetro, ma gli ospiti storici e i curiosi apprezzano già la prima sistemazione provvisoria. Che dimostra come la qualità e l’impegno permettano di scavalcare gli ostacoli più ostici.
Indirizzo: Tensostruttura via dell’Ospedale
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Spoleto - La torretta
Siamo nel centro storico, nei dintorni di piazza Duomo, negli ambienti di un’antica cantina. Qui la tradizione c’è, è presente, ma viene alleggerita e rivisitata con garbo, intelligenza, tocchi di creatività mai però fini a sé stessi. Il menu cambia quattro volte l’anno per assecondare la stagionalità degli ingredienti, con la qualità che rimane sovrana assoluta, irrinunciabile principio guida. E i clienti apprezzano, facendo guadagnare al locale su TripAdvisor l’ingresso nella top 10 dei ristoranti di Spoleto (su oltre 140 proposte) e quattro pallini e mezzo circondati e sostenuti da giudizi di sazio entusiasmo. Se non è l’unanimità dei consensi, poco ci manca. A piacere sono anche il servizio e la cordialità del personale, quell’atmosfera da casa elegante, accogliente, dov’è spontaneo attardarsi e ritornare.
Indirizzo: Via Filitteria, 43
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Spoleto - San Lorenzo
Tra le numerose investiture ricevute, vanta anche quella del prestigioso T Magazine del quotidiano americano The New York Times che lo consiglia ai suoi lettori per la capacità «di soddisfare qualsiasi ospite internazionale». Perché il ristorante dell’hotel Clitunno ha un menu che parte dalle specialità locali, ma lo contamina con suggestioni che arrivano da lontano, creando un mix curioso, fantasioso, a volte risolto con un accostamento d’ingredienti, altre da una presentazione che carezza velleità artistiche. È apprezzato per le sue specialità di mare (crema di ceci profumata al rosmarino con gamberi al vapore tra i primi; trancio di tonno sashimi scottato alla griglia con fiocchi di sale e vinaigrette al prezzemolo, tra i secondi), la carta dei vini non è sterminata, ma piena di cura e di senso; vip e stelle del cinema nostrano sono di casa, ma a luccicare, qui, è la cucina.
Indirizzo: Piazza Sordini, 6
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Spoleto - Il tempio del gusto
Nome ambizioso e promettente per un ristorante raccomandato con entusiasmo dalla guida Michelin, che gli assegna due forchette e non lesina gli elogi definendolo «una piccola bomboniera nel cuore di Spoleto». E ancora: «Una delle cucine più interessanti e gustose della zona». Giusto approcciarlo con aspettative elevate, che non vengono deluse all’assaggio. A garantirne il livello un’esperienza consolidata da tre generazioni, con ricette che sono un matrimonio di fantasia, sperimentazione e deferenza verso i punti di forza del territorio. Curiosando nel menu, s’incontrano piatti che soddisfano gli occhi prima del palato, dal risotto acquerello con capesante appena scottate, scampi e scaglie di tartufo, passando per la tartare di chianina, fino ad approdare ai dolci, altra tentazione irresistibile di questo santuario del sapore.
Indirizzo: Via Arco di Druso, 11
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Montefalco - Locanda del teatro
Gli interni sono curati nel minimo dettaglio e trasmettono una spontanea, magnetica eleganza, che ruota intorno ad arredi sobri dominati dai toni del bianco. Quanto all’esperienza, tutto cospira affinché per ogni ospite sia indimenticabile. Dal servizio alla presentazione dei piatti, fino agli ingredienti selezionati con cura ossessiva per comporli. Curiosando nel nuovo menu per l’estate 2017, ecco tra gli antipasti una terrina di fegatini di pollo con salsa di pere al sagrantino passito o la tartare di gamberi rosa con avocado e crema acida; gli stringozzi tirati al mattarello con fave, guanciale, pecorino ed «erba bona» o i tagliolini di pasta all’uovo con cacio, pepe e tartufo nero di stagione tra i primi; la suprema di faraona con salsa di ribes e miele o il carpaccio di lombetto con zucchine croccanti e salsa di senape e limone tra i secondi. Un consiglio? Conservare un po’ d’appetito per i dolci. Facile immaginare il perché.
Indirizzo: Piazza del Comune, 19
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Montefalco - L'alchimista
Il luogo è lo stesso della Locanda del teatro, quasi che il meglio, da queste parti, sia riassunto nei paraggi di pochi numeri civici. L’investitura, nel caso specifico, arriva dalla rivista americana Travel+Leisure, la bibbia del turismo, che lo descrive come un ristorante «vitale» ospitato e protetto da una cantina di mattoni. E consiglia di provare le uova strapazzate, cremose, con il tartufo grattugiato sopra. È il punto di partenza, perché qui vige una filosofia robusta spiegata dal suo nome di battesimo. Come l’alchimia vuole trasformare il piombo in oro, la magia evocata, desiderata tra queste pareti è «manipolare materie prime povere rendendole un piatto d’oro». Indovinata trovata narrativa a parte, una visita dimostra come le proposte che escono dalla cucina siano autentiche pepite di gusto.
Indirizzo: Piazza del Comune, 14
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Bevagna - Scottadito Osteria Tagliavento
«Una cucina classica e tradizionale che vede la sua massima espressione nelle carni di maiale e di manzo». È tutto qui, nell’efficace sintesi del Touring Club, l’approccio di questa osteria, emanazione con cucina della macelleria di famiglia a qualche civico di distanza sulla stessa strada. Una garanzia della qualità e freschezza delle pietanze, tra cui spicca sua maestà la fiorentina per appetiti generosi, prima in carta tra le proposte alla brace seguita da variazioni sul taglio come costata, agnello scottadito, grigliate miste, medaglioni e ampi dintorni. I salumi sono senza conservanti, la pasta è fatta in casa come tradizione impone, le patate cotte sotto la cenere una curiosa squisitezza autentica. Come l’atmosfera, resa ancora più piacevole dal notevole rapporto tra qualità e prezzo.
Indirizzo: Corso Amendola, 28
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Foligno - Cucinaa
Il Touring Club ne promuove il meccanismo flessibile, «un po’ bottega, un po’ take away, un po’ lunch veloce ma di qualità. Una formula che funziona». Non è un ristorante, tantomeno un fast food (sebbene molto good), che eresia sarebbe etichettarlo così. Si tratta di un «progetto enogastronomico», ecco, per sua stessa calzante definizione. Che parte dalla gastronomia regionale, architrave imprescindibile, per raccontarla in vari modi, spesso sorprendenti. Con grande attenzione per gelati e drink («i vezzi liquidi», sovrani al momento dell’aperitivo), l’aggiunta di musica dal vivo a condire e rendere più allegro l’insieme.
Indirizzo: Viale Firenze, 138
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