
Il soccorso ai feriti dopo l’attentato a NIzza, 14 luglio 2016

I soccorsi alle vittime della strage a Nizza, 14 luglio 2016

I soccorsi alle vittime della strage a Nizza, 14 luglio 2016

I soccorsi alle vittime della strage a Nizza, 14 luglio 2016

Poliziotti sul luogo dell’attentato di Nizza – 15 luglio 2016

I soccorsi alle vittime della strage a Nizza, 14 luglio 2016

Un frame tratto da Sky mostra i momenti dopo le sparatorie a Parigi, 13 novembre 2015.


Un frame tratto da Sky mostra i momenti dopo le sparatorie a Parigi, 13 novembre 2015.

Un frame tratto da Sky mostra i momenti dopo le sparatorie a Parigi, 13 novembre 2015.

Un frame tratto da Sky mostra i momenti dopo le sparatorie a Parigi, 13 novembre 2015.

Un frame tratto da Sky mostra i momenti dopo le sparatorie a Parigi, 13 novembre 2015.

Un frame tratto da Sky mostra i momenti dopo le sparatorie a Parigi, 13 novembre 2015.

Corpi a terra davanti al Comptoir Voltaire, il café di Parigi luogo di uno degli attentati della notte – 14 Novembre 2015

Un frame tratto da Sky mostra i momenti dopo le sparatorie a Parigi, 13 novembre 2015.

Un frame tratto da Sky mostra i momenti dopo le sparatorie a Parigi, 13 novembre 2015.

Un frame tratto da Sky mostra i momenti dopo le sparatorie a Parigi, 13 novembre 2015.

Un frame tratto da Sky mostra i momenti dopo le sparatorie a Parigi, 13 novembre 2015.

Un frame tratto da Sky mostra i momenti dopo le sparatorie a Parigi, 13 novembre 2015.


Un frame tratto da Sky mostra i momenti dopo le sparatorie a Parigi, 13 novembre 2015.

La polizia francese dopo gli attentati terrorristici a Parigi – 13 novembre 2015

I corpi di alcune delle vittime degli attentati terroristici di Parigi – 13 novembre 2015

Pompieri a lavoro a Parigi durante gli attentati della notte del 13 novembre 2015

Uno dei simboli del lutto che ha colpito Parigi nella notte del 13 novembre 2015

La polizia francese a Parigi dopo gli attentati della notte del 13 novembre

La bandiera francese a mezz’asta dopo gli attentati della notte del 13 novembre 2015 a Parigi

I luoghi degli attentati di parigi su una Google Map – 13 novembre 2015

Fiori e candele davanti al Carillon bar a Parigi, uno dei luoghi degli attentati che hanno colpito la città

Fiori e candele davanti al Carillon bar a Parigi, uno dei luoghi degli attentati che hanno colpito la città

Una donna in lacrime davanti al Carillon bar nel X arrondissement di Parigi – 14 novembre 2015

Giornali francesi il mattino dopo dell’attentato – 14 novembre 2015

Fiori e candele davanti al Carillon bar a Parigi, uno dei luoghi degli attentati che hanno colpito la città

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

SYDNEY, AUSTRALIA – NOVEMBER 14: A woman hold a candle during a vigil for victims of the Paris terror attacks at Martin Place on November 14, 2015 in Sydney, Australia. At least 120 people have been killed and over 200 injured, 80 of which seriously, following a series of terrorist attacks in the French capital. (Photo by Daniel Munoz/Getty Images)

Manifestazioni “Je suis Paris” per le vittime degli attentati della notte – 14 novembre 2015

A Sudney una donna mostra un cartello “Je suis Paris” per le vittime degli attentati della notte – 14 novembre 2015

Una delle vittime degli attentati di Parigi coperta da un lenzuolo

Polizia francese fuori dal Cafe Bonne Biere in Rue du Faubourg du Temple a Paris – 14 Novembre 2015

La polizia della Scientifica all’interno del Café Comptoir Voltaire, oggetto di attacco terroristico, 14 novembre 2015, Parigi.

Controlli anti terrorismo presso il Vaticano. Roma.


Francesi evacuati dal teatro Bataclan a Parigi – 15 novembre 2015

Una donna deposita dei fiori fuori dall’ambasciata francese a Mosca – 14 Novembre 2015

Il presidente francese nella notte degli attentati di parigi – 14 novembre 2015

Un uomo pone un pezzo di pane in una tazza di plastica con vodka fuori dall’ambasciata francese a Mosca – 14 Novembre 2015

Il corpo di una delle vittime degli attentati di Parigi in Boulevard des Filles du Calvaire vicino al teatro Bataclan

Alcuni parigini con le coperte termiche vengono portati via dalla zona del teatro Bataclan – Parigi, 15 novembre 2015

Il corpo di una delle vittime degli attentati di Parigi in Boulevard des Filles du Calvaire vicino al teatro Bataclan

Alcuni superstiti degli attentati di Parigi prima di essere portati via da alcuni autobus in sicurezza – 14 novembre 2015

Alcuni parigini con le coperte termiche vengono portati via dalla zona del teatro Bataclan – Parigi, 15 novembre 2015

Alcuni superstiti degli attentati di Parigi prima di essere portati via da alcuni autobus in sicurezza – 14 novembre 2015

Lo sgomento sul volto di un sopravvissuto agli attentati di Parigi prima di essere portato via su un autobus – 14 novembre 2015

La polizia francese raccoglie tracce nel café Comptoir Voltaire sede di uno degli attacchi terroristici – Parigi 14 novembre 2015

Abbracci tra i superstiti degli attentati di Parigi prima di essere portati via da alcuni autobus in sicurezza – 14 novembre 2015

Alcuni parigini evacuati dal teatro Bataclan in Boulevard des Filles du Calvaire – Parigi, 14 novembre 2015



Nizza, 14 luglio 2016, le prime immagini dopo l’attacco con un camion sul lungomare

I soccorsi alle vittime della strage a Nizza, 14 luglio 2016

I soccorsi alle vittime della strage a Nizza, 14 luglio 2016

Nizza, 14 luglio 2016, le prime immagini dopo l’attacco con un camion sul lungomare

I soccorsi alle vittime della strage a Nizza, 14 luglio 2016

I soccorsi alle vittime della strage a Nizza, 14 luglio 2016

I soccorsi alle vittime della strage a Nizza, 14 luglio 2016

I soccorsi alle vittime della strage a Nizza, 14 luglio 2016
UPDATE: Il terrore colpisce ancora la Francia. Pochi giorni fa, nel giorno della festa nazionale del 14 luglio: un uomo alla guida di un camion si è scagliato, a 80 chilometri l’ora, sulla folla che assisteva ai fuochi d’artificio sul lungomare di Nizza. Oggi l’assalto alla chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, vicino Rouen in Normandia.
Riproponiamo un’analisi sui motivi che spingono i terroristi a scegliere la Francia come obiettivo.
– LEGGI ANCHE: Francia, assalto in chiesa a Rouen, sgozzato un sacerdote
– LEGGI ANCHE: Attentato a Nizza, camion sulla folla
– LEGGI ANCHE: Attentato a Nizza, chi è l’autore della strage
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È allarme rosso per possibili attacchi dei jihadisti a Parigi. L’invito rivolto su un video ai musulmani francesi di “lanciare attacchi da lupi solitari in tutto il Paese” è stato preso molto sul serio dagli investigatori. Le ragioni che spingono a ritenere credibile queste nuove minacce, secondo la stampa francese, sono due.
In fuga dall’Isis

Un bambino siriano si disseta vicino a un valico di frontiera di Sanliurfa, sul confine tra Siria e Turchia. 140.000 persone in fuga dai villaggi curdi attaccati dai miliziani dell’ISIS hanno già attraversato il confine in cerca di salvezza in territorio turco.
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.
In fuga dall’Isis

Profughi curdi fuggiti da Kobane e in attesa al confine con la Turchia.
In fuga dall’Isis

Campo profughi ad Arbil, Iraq
In fuga dall’Isis

Profughi siriani al confinecon la Turchia
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.
In fuga dall’Isis

In una scuola per piccoli profughi kosovari, ai tempi della Commissione europea
In fuga dall’Isis

Profughi siriani in fuga dalla guerra, in attesa al confine tra Siria e Turchia, nei pressi di Sanliurfa, nel distretto di Suruc.
In fuga dall’Isis

Campo profughi nel nord dell’Iraq a Erbil
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.
In fuga dall’Isis

Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.
La prima è geopolitica. La Francia è uno dei due Paesi europei, con la Gran Bretagna, che ha deciso di contribuire ai bombardamenti delle postazioni dell’Isis in Iraq. E non può essere un caso, secondo la polizia, che il video di minacce sia apparso proprio nel giorno in cui il Parlamento francese ha dato il via libero all’invio di sei Mirage per unirsi ai 170 caccia americani che da mesi stanno già sorvolando e bombardando la zona dell’Iraq controllata dai miliziani islamici.
La seconda ragione è di marketing. Da quando è nato, l’Isis ha dimostrato, come evidente dai video delle decapitazioni in cui i prigionieri vestono con la tuta arancione di Guantanamo, di saper usare i mezzi di comunicazione di massa, grazie anche alle competenze fornite dagli jihadisti cresciuti in Occidente. Quale miglior occasione del clip in cui tra i boia appaiono due giovani francesi di fede musulmana per rimarcare il messaggio?
Lo stesso invito rivolto ai musulmani di Francia di “unirsi alla lotta dei fratelli in Siria e in Iraq” e, se non possibile, “di avvelenare l’acqua o investire i passanti” ha una sua grammatica. Investire con l’auto i passanti è diventato, di recente, il modo più semplice (e imprevedibile) scelto dai militanti palestinesi per rilanciare l’Intifada.
Il messaggio è subliminale ma tocca al cuore tutti i musulmani: per rilanciare la lotta palestinese occorre attaccare la Francia. A sua volta progettare di avvelenare l’acqua è il modo più semplice per diffondere il terrore tra la popolazione. Il modo più efficace, come l’avvelenamento dei pozzi in epoca romana, per far vivere nel terrore il tuo nemico.