20 anni esatti. Da quel lontano campionato di serie A 1995/1996, svolta epocale per il calcio italiano. Addio ai tanto cari numeri dall’uno all’undici, quelli che nel calcio hanno scritto la storia e tramutato giocate in poesia fin dal dopoguerra. Si passa alla numerazione fissa, ai nomi sulle maglie. Più simili alla Premier League e agli sport Usa, una “americanata” che nell’Italia di fine anni ’90 non viene apprezzata da tutti.
20 anni di maglie personalizzate: viaggio nella serie A 1995/1996

Daniel Fonseca, numero 11 della Roma
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1994: Stoichkov (Barcellona)
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La maglia del 1995/1996 del Cagliari. Sono tante le maglie di quella stagione che finiscono all’asta su Ebay e vengono vendute a prezzi fino ai 600 euro
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Tra i giocatori più interessanti del campionato si segnala Marcelo Otero, uruguaiano del Vicenza
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L’esultanza della Sampdoria con Mancini e Montella
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La maglia numero 6 del Napoli di Cruz, difensore brasiliano poi ceduto al Milan
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Weah in mezzo alla difesa del Napoli
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Tra le maglie più ricercate di quella stagione la divisa di casa del Parma
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Oliver Bierhoff con la maglia dell’Udinese esulta dopo un gol a San Siro contro il Milan. Ne farà tanti altri… In maglia rossonera
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Gabriel Batistuta e Franco Baresi in Fiorentina – Milan a San Siro
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La maglia di Raffaele Ametrano, esterno dell’Udinese
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Igor Protti, capocannoniere in quella stagione alla pari di Signori con 24 gol, segna contro la Sampdoria
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Goran Vlaovic, attaccante del Padova nel 1995/1996
Per gli storici del calcio è una stagione di passaggio fondamentale del calcio moderno, il 1995/1996, inizio di una parabola calante per il calcio italiano in Europa, stagione dove la Juventus di Lippi vince la Champions League all’Olimpico. In serie A c’è il Milan di Weah che vince lo scudetto a 73 punti, il Parma di Stoichkov e il Padova ultimo in classifica con l’americano Lalas. Tutti con il nome bene in vista sulle maglie, immagini che restano nella memoria degli appassionati. Ecco un tuffo nei ricordi di quella stagione…