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Addio a Roy Ayers, il padrino del jazz-funk amato dai rappers

Addio a Roy Ayers, il padrino del jazz-funk amato dai rappers

Il grande vibrafonista, campionato da numerosi artisti hip hop, è morto a 84 anni. Tra i suoi maggiori successi spiccano Everybody loves the sunshine e Daylight

Il mondo della musica piange la scomparsa, a 84 anni, di Roy Ayers, uno dei più grandi vibrafonisti del mondo, soprannominato “il padrino del jazz-funk” per l’influenza che ha avuto su questo genere. Sono davvero numerosi gli artisti che si sono ispirati, anche recentemente, alle raffinate melodie e ai groove trascinanti di Roy Ayers, specie a quelli degli anni Settanta, probabilmente il momento più alto dei suoi sessant’anni di carriera. Ayers, inoltre, insieme a James Brown è l’artista più “campionato” della musica hip hop, basti pensare che 2Pac, Public Enemy, Ice Cube, Coolio, Mary J. Blige e Jungle Brothers si sono avvalsi, nei loro brani, di “sample” delle sue composizioni più celebri. Guru, il rapper dei Gang Starr, si è spinto oltre, chiamando direttamente il vibrafonista a suonare, insieme ad altri musicisti del calibro di Brandford Marsalis e Donald Byrd, nell’album sperimentale Jazzmatazz, una pietra miliare della musica black. Nato a Los Angeles il 10 settembre del 1940 da una famiglia di musicisti – il padre suonava il trombone, la madre il pianoforte- Ayers ebbe a soli cinque anni un incontro che cambiò per sempre la sua vita. I genitori lo portarono a un concerto del leggendario vibrafonista Lionel Hampton con la sua big band. Hampton era solito concedersi al pubblico per un autografo o una stretta di mano al termine di ogni sua esibizione e quando notò il piccolo Ayers, particolarmente entusiasta per la performance, gli regalò un set di bacchette da vibrafono. Un altro incontro fondamentale per la sua carriera fu quello nel 1966 con il grande flautista Herbie Mann, che lo chiamò per rimpiazzare un musicista poche ore prima di un concerto al Lighthouse Club. Da allora Ayers ha suonato nel gruppo di Mann per sei anni, un’esperienza che gli ha dato una notevole visibilità e che è stata il trampolino di lancio per la carriera solista. Nel 1973 arriva il successo con la colonna sonora di Coffy, uno dei capisaldi del cinema poliziesco “blaxpoitation”, tanto da essere riproposta da Tarantino nel suo Jackie Brown. I brani più famosi di Ayers sono Everybody loves the sunshine del 1976 e Daylight del 1977, che continuano a essere eseguiti dai gruppi che hanno raccolto la sua eredità artistica.

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