Home » Tempo Libero » Musica » The Watch: «Portiamo la magia dei Genesis alla Gen Z»

The Watch: «Portiamo la magia dei Genesis alla Gen Z»

The Watch: «Portiamo la magia dei Genesis alla Gen Z»

La band milanese, attiva dal 2001, sta girando l’Europa con uno spettacolo nel quale suona per intero gli album Foxtrot e Selling England by the Pound, ottenendo anche il plauso del chitarrista dei Genesis Steve Hackett

Dopo il successo in tutta Europa e Gran Bretagna, lo spettacolo The Watch plays Genesis premieres Foxtrot & Selling England by the Pound: A Genesis Experience sta attraversando in questi giorni l’Italia, portando dal vivo, a due generazioni di fan, la magia di due degli album più memorabili della band inglese, quando era capitanata dal genio visionario di Peter Gabriel. Il tour dei The Watch, prodotto da Concerto Music in collaborazione con Puzzle Concerti e Zodiak Srl, farà tappa il primo marzo al Teatro Auditorium S.Chiara di Trento, il 9 marzo al Teatro Fraschini di Pavia e il 23 maggio al Vox Club di Nonantola, ma in autunno è già previsto un tour interamente dedicato al capolavoro The Lamb Lies Down On Broadway, che ha da poco compiuto 50 anni (trovate tutte le date aggiornate su www.thewatchmusic.net). «Nessuno ha mai suonato tutti e due gli album Foxtrot e Selling England by the Pound insieme la stessa sera, quindi è un’opportunità di sentire dal vivo ogni secondo di due capolavori storici dei Genesis, che hanno segnato un’epoca nel panorama del rock progressivo, riproposti integralmente con gli stessi arrangiamenti dell’epoca», sottolinea Simone Rossetti, il cantante e flautista del gruppo, la cui voce è incredibilmente simile a quella di Peter Gabriel. I The Watch sono una band milanese di cinque componenti, attiva dal 2001, la cui musica originale è ispirata al rock progressivo classico degli anni ’70 ed in particolare alla musica dei Genesis.

Oltre ad aver pubblicato otto album a nome The Watch, la band ha deciso di accostare alle composizioni originali, dal 2010, anche brani dei Genesis, dando vita a una formula nuova di approccio agli spettacoli live. «Quando abbiamo iniziato come gruppo, proponendo brani originali, in molti mi hanno detto che la mia voce gli ricordava quella di Peter Gabriel, così abbiamo deciso di includere alcuni brani dei Genesis nei nostri primi concerti. La reazione del pubblico è stata così entusiasta che, col tempo, abbiamo dato vita al progetto “The Watch plays Genesis”, che ci ha permesso di suonare in tournée in tutta Europa, Regno Unito, Stati Uniti e Canada e di conoscere di persona Steve Hackett, il leggendario chitarrista dei Genesis, che ha perfino suonato un brano in un nostro album, Seven, pubblicato nel 2017».

Lo stesso Steve Hackett ha dichiarato: «The Watch sono una band di musicisti davvero talentuosi. Vi consiglio di andare a vedere il loro show!». Anche il fratello del chitarrista, il flautista John Hackett, ha suonato come guest star in due album dei The Watch, Planet earth? del 2007 e Timeless del 2011. La peculiarità dei The Watch è quella di riproporre le atmosfere dei lavori della band inglese pubblicati tra il 1970 ed il 1977, coprendo il periodo da Trespass a Seconds Out, che coincidono in buona parte con il momento migliore dei Genesis. Nella prima formazione della band, quella del “dream team” formato da Peter Gabriel, Phil Collins, Steve Hackett, Mike Rutherford e Tony Banks, ritroviamo molti degli elementi ricorrenti del prog: lunghi brani strumentali, il rifiuto della forma canzone tradizionale, uso massiccio delle tastiere, continui cambi di tempo nella ritmica, arrangiamenti ricchi e ridondanti, spesso con toni celebrativi ed epici. A differenza di altri gruppi prog dell’epoca, che a volte risultano troppo freddi e tecnici, i Genesis hanno composto brani ricchi di pathos, esaltati da un frontman straordinario come Peter Gabriel, grazie alla sua voce ricca di armonici e ai suoi bizzarri travestimenti.

«I Genesis, grazie alla genialità delle loro composizioni e ai loro continui cambi di ritmo, sono fruibili da un pubblico molto più ampio rispetto a quello di altre band prog. Quando suoniamo in Inghilterra, in Spagna o nei paesi nordici notiamo che ci sono tanti giovani in platea, che non erano neanche nati neanche quando sono usciti gli album più recenti della band. Per noi è una grandissima soddisfazione essere dei musicisti professionisti che suonano la musica che più amano, trasmettendo la magia dei Genesis anche alle nuove generazioni». A differenza di altre tribute band dei Genesis, i The Watch hanno scelto di non utilizzare maschere e costumi in scena, in quanto legati inscindibilmente all’iconografia di Peter Gabriel, ma di concentrarsi sulla qualità e sull’autenticità della musica, come avere tre chitarre a 12 corde che arpeggiano contemporaneamente sul palco. Una qualità esecutiva che ha entusiasmato anche Paul Whitehead, l’artista a cui si devono le iconiche copertine e le grafiche degli album più famosi della band capitanata da Peter Gabriel, che ha dichiarato: «I The Watch sono la band che più di ogni altra mi ricorda la magia dei primi Genesis». «Le parole di Paul mi hanno fatto un enorme piacere», sottolinea Simone Rossetti. «Poiché i backdrops dei nostri concerti riprendono alcuni soggetti tratti dalle copertine che lui ha realizzato, l’abbiamo contattato per metterlo al corrente e lui ne è stato contentissimo. Da allora siamo diventati amici ed è venuto a vederci alcune volte ai nostri concerti, dove è sempre benvenuto, anche se ora vive negli Stati Uniti. Le sue copertine sono così iconiche che, quando entravi in un negozio di dischi, riconoscevi immediatamente i vinili dei Genesis».

© Riproduzione Riservata