Home » Operazione “Ombromato”. La Guardia di Finanza di Reggio Emilia smaschera un’imponente associazione a delinquere

Operazione “Ombromato”. La Guardia di Finanza di Reggio Emilia smaschera un’imponente associazione a delinquere

Operazione “Ombromato”. La Guardia di Finanza di Reggio Emilia smaschera un’imponente associazione a delinquere

In corso una serie di provvedimenti disposti dalla Procura di Reggio Emilia

Nella giornata di oggi, giovedì 6 febbraio, i militari della Guardia di Finanza di Reggio Emilia stanno eseguendo, in tutt’Italia, una consistente operazione denominata “Ombromato”, avente come obiettivo quello di porre fine ad un’intenso numero di attività illecite finalizzata a delle frodi fiscali.

L’operazione, disposta dalla Procura della Repubblica sotto la direzione del Procuratore Capo Calogero Gaetano Paci, si sta svolgendo tramite l’esecuzione di una serie di perquisizioni finalizzate al sequestro di una serie di beni immobili, mobili e crediti per un valore di circa 70 milioni di euro, che sarebbe il ricavato ottenuto illecitamente tramite l’esercizio delle attività criminose.

In particolare, si legge dal comunicato stampa emesso dal comando provinciale della GDF, dei 179 indagati il provvedimento è stato emesso nei confronti di 87 persone, delle quali 40 sono residenti nel Reggiano.

Dalle indagini svolte dalla Procura di Reggio Emilia è stato scoperto un giro di affari sporchi posti in essere tramite la costituzione di società di cantiere e l’emissione di fatture false. Nello specifico l’intento era quello di effettuare delle indebite compensazioni di crediti fittizi con debiti tributari reali maturati nei confronti delle aziende implicate nell’organizzazione criminosa, la quale in cambio riceveva in percentuale un pagamento.

Tra le modalità attraverso le quali veniva svolta la compensazione vi erano quella dell’accollo e quella della cessione mediante la simulazione della cessione di una parte dell’azienda implicata.

Le aziende implicate in questo giro fraudolento sarebbero circa 400, delle quali 40 risulterebbero essere quelle fittizie mediante le quali venivano emesse le fatture false, mentre 369 sarebbero invece le aziende beneficiarie.

Si presume che l’intera attività criminosa sarebbe stata eseguita anche grazie alla collaborazione di soggetti esterni alle aziende, come avvocati e commercialisti, nei confronti dei quali al momento non sono state applicate alcun tipo di misure.

Fondamentali sono state le intercettazioni telefoniche, mediante le quali gli investigatori hanno potuto carpire informazioni fondamentali per la costruzione del quadro indiziario nei confronti dei soggetti coinvolti nell’indagine.

Si ricorda che in mancanza di una sentenza definitiva di condanna, tutti gli indagati ed eventuali successivi imputati sono considerati innocenti dalla legge italiana.

© Riproduzione Riservata