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Vani Rao: «L’India con la sua economia in crescita è partner ideale per le imprese italiane»

Vani Rao: «L’India con la sua economia in crescita è partner ideale per le imprese italiane»

L’Elefante va di corsa: l’economia indiana è ormai inarrestabile e registra numeri in crescita esponenziale. Ne abbiamo parlato con l’ambasciatrice Vani Rao, diplomatica d’eccellenza ormai da un anno al vertice della rappresentanza diplomatica indiana in Italia. 

In carriera diplomatica da più di trent’anni, l’Ambasciatrice Vani Rao ha iniziato il suo percorso universitario con una laurea in scienze umane e in scienze politiche presso la Central University di Hyderabad, nel sud dell’India, ottenendo poi un Master in Studi Ambientali all’Università di San Jose, in California. Un forte desiderio di essere al servizio della nazione e le aspirazioni indiane di svolgere un ruolo proattivo nelle piattaforme multilaterali e globali la hanno fortemente ispirata ad intraprendere il suo percorso in diplomazia. 

Entrata a far parte del Ministero degli Affari Esteri nel 1994, i suoi primi incarichi all’estero l’hanno portata nelle Ambasciate di Città del Messico e Stoccolma, successivamente in Israele e come Ambasciatrice in Finlandia ed Estonia. Ha ricoperto diversi incarichi anche a Delhi, rappresentando il suo Paese nei rapporti con l’Occidente e i Paesi ASEAN e la Diaspora Indiana. 

Fino ad oggi una carriera intensa, variegata, ricca. Prima di arrivare in Italia ha ricoperto il ruolo di Direttore Generale per i rapporti tra l’India e USA e Canada. Oggi, oltre ad essere Ambasciatrice in Italia copre anche lo Stato di San Marino ed è un rappresentante permanente presso le Organizzazioni delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), per il Programma Alimentare Mondiale (WFP) e il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD).  

Entriamo ora nel dettaglio dell’intervista con l’Ambasciatrice, con un approfondimento sulle relazioni tra i due Paesi e la visione per il futuro. 

Negli anni, India e Italia hanno costruito rapporti forti in vari settori. Dal suo punto di vista, quali sono le aree chiave utili ad approfondire questa collaborazione nel futuro? 

Le relazioni tra India e Italia viaggiano su una traiettoria positiva. Abbiamo una partnership strategica dal 2023. Lo scorso anno, i due Governi hanno concordato una roadmap quinquennale dal 2025 al 2029 per aumentare la cooperazione in alcune aree prioritarie. Di conseguenza, assisteremo ad un aumento e una maggiore regolarità del dialogo politico a livello ministeriale per aggiornarsi a vicenda e allinearsi il più possibile. Abbiamo concordato di aumentare il commercio e gli investimenti in vari settori, facilitando la co-produzione, gli investimenti e le joint venture tra le rispettive aziende e PMI. Entrambi i governi hanno anche concordato di rafforzare i legami congiunti in ricerca e sviluppo, innovazione e di facilitare la migrazione e la mobilità.

Questo anche grazie a politiche e iniziative poste in essere dal Governo indiano che avranno un impatto positivo nei rapporti commerciali tra i Paesi. 

Il governo indiano si è impegnato ad implementare riforme economiche e politiche di liberalizzazione per agevolare l’ingresso di aziende straniere in India e accogliere investimenti diretti esteri. L’industria manifatturiera è in forte espansione e lo schema PLI (Production Linked Incentive), volto a premiare le aziende che producono in India, ha avuto un fortissimo impatto. Ad esempio, Apple ha avviato la produzione degli iPhone 16 in India da esportare in tutto il mondo.  Soprattutto, il nostro Governo ha la visione di rendere l’India una Nazione sviluppata con un’economia da 30 mila miliardi di dollari USA entro l’anno del centenario della nostra indipendenza, il 2047. Pertanto, abbiamo un piano d’azione ambizioso ed enormi investimenti pubblici per rafforzare le infrastrutture, i trasporti, il settore medicale, l’educazione, i servizi, l’agricoltura e moltissimi altri settori. Abbiamo una visione molto chiara e la continuità delle politiche economiche per i prossimi 22 anni potrà garantire stabile crescita e sviluppo economico.

Nei prossimi giorni si terrà a Delhi il Business Forum Italia – India: come pensa che questa occasione di incontro possa contribuire a consolidare gli impegni per costruire un rapporto bilaterale ancora più stretto tra i due Paesi?

Il Business Forum di questo mese è un’opportunità puntuale per attuare il “Joint Strategic Action Plan 2025-2029” che i Primi Ministri Modi e Meloni hanno inaugurato lo scorso novembre. Il Business Forum, diretto congiuntamente dal Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani e il Ministro del Commercio e dell’Industria indiano Piyush Goyal avvicineranno i due Governi, gli operatori professionali e le imprese di entrambi i paesi. Gli incontri si focalizzeranno su quattro aree principali come lo spazio e la difesa, la transizione verso l’energia pulita, industria 4.0 e nuove tecnologie e infrastrutture, trasporti e connettività. La nostra aspettativa è che la collaborazione commerciale si possa intensificare dopo il Forum.  Allo stesso tempo, il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, viaggerà in India con alcuni Direttori di Centri di Ricerca e Rettori di alcune università. Le loro interazioni con le controparti indiane daranno anche il via alle collaborazioni nell’istruzione superiore e ai legami di ricerca e sviluppo tra le rispettive istituzioni.

Quali risultati sono attesi da questo incontro in termini di promozione di una collaborazione più profonda e di una crescita economica reciproca tra i due paesi?

L’India è una delle economie in più rapida crescita, con un tasso del 6,2% e un enorme bacino di giovani talenti STEM (color che operano nei settori della Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). L’India è un partner ideale per l’economia e per le imprese italiane, che eccellono nelle tecnologie e hanno competenze di nicchia in settori come l’agricoltura, il design industriale, la meccanica, i trasporti, la logistica, ecc. Combinando le nostre rispettive forze, entrambe le economie e le nostre imprese possono diventare più competitive e produrre beni di alta qualità a costi competitivi, sia per il mercato indiano che per le esportazioni globali. Ci auguriamo che il Forum possa favorire collaborazioni e investimenti strategici e a lungo termine in entrambi i paesi.

L’India sta vivendo una rapida crescita economica e ha un vasto mercato, mentre l’Italia è ben nota per la sua innovazione nel design, nella moda e nell’ingegneria. Come possono le imprese indiane valorizzare l’expertise dell’Italia per migliorare le loro operazioni, e viceversa, come possono le aziende italiane cogliere le opportunità offerte dal mercato in espansione dell’India?

L’economia indiana sta crescendo rapidamente. È attualmente la quarta più grande al mondo e presto diventerà la terza. Una classe media in crescita e una popolazione giovane rappresentano una demografia unica che porta ad un aumento dei consumi interni. La nostra gente aspira a un tenore di vita migliore. L’India è infatti un mercato molto vasto. Ad esempio, nel settore della moda, esiste una lunga tradizione di aziende italiane che approvvigionano componenti dall’India o utilizzano le abilità degli artigiani indiani per ricami. I marchi italiani di moda e lusso sono benvenuti per aumentare l’approvvigionamento e produrre componenti o articoli in India, il che li renderebbe competitivi in termini di costi. Il consumatore indiano è noto per essere molto attento al prezzo, pur cercando qualità. Pertanto, le aziende italiane possono essere competitive nei prezzi attraverso la produzione locale. Allo stesso modo, la gioventù indiana è una forza lavoro particolarmente adatta per i settori dell’ingegneria e della tecnologia. L’India è una località ideale per la produzione di beni ad alta tecnologia, attrezzature, servizi, attività di ricerca e sviluppo, ecc. Molte multinazionali globali hanno istituito centri di ricerca e sviluppo in India. Poiché l’India aspira ad aumentare le esportazioni nei prossimi 20 anni, sono disponibili numerosi incentivi per le aziende orientate all’esportazione. La nostra posizione strategica nell’Indo-Pacifico rende l’India un luogo ideale per le esportazioni verso l’Africa, il Sud-Est Asiatico e la regione del Pacifico.

L’India e l’Italia vantano entrambe ricchi patrimoni culturali. Quali iniziative sono in atto per rafforzare i legami culturali e gli scambi tra i due paesi, in particolare nei settori della moda, dell’arte, del cinema e dell’istruzione, al fine di incoraggiare più studenti italiani a studiare in India ed esplorare le sue diverse opportunità?

 L’India e l’Italia sono antiche civiltà che vantano un ricco patrimonio di architettura, arte e letteratura. Come gli italiani, anche gli indiani sono orgogliosi del loro patrimonio e della loro cultura, sebbene l’India sia caratterizzata da una maggiore diversità. I film indiani stanno guadagnando sempre più riconoscimento e popolarità a livello globale. Oltre a Bollywood, l’industria cinematografica hindi, l’industria cinematografica regionale dell’India sta crescendo in molte lingue indiane. Recentemente, a febbraio, abbiamo organizzato con ANICA un Festival del Cinema Indiano a Roma, con una selezione di film contemporanei con sottotitoli in italiano. Molti appassionati di cinema hanno potuto apprezzare la varietà della selezione. Stiamo anche organizzando proiezioni speciali di film in tutta Italia – Milano, Matera, Cassino, Napoli, Caserta, Bressanone, Bari. A Firenze, un Festival del Cinema Indiano si tiene ogni anno da più di due decenni.
Stiamo anche valutando la partecipazione alla Biennale d’Arte di Venezia nel 2026, per mostrare le scuole e i generi artistici vibranti e diversi dell’India. Ogni anno, in giugno, organizziamo la Giornata Internazionale dello Yoga in diverse località italiane. Promuoviamo le lingue hindi e sanscrito e l’Ayurveda, il tradizionale sistema di cura olistica. Più importante di tutto, vogliamo aumentare la consapevolezza riguardo all’India moderna, che si sta trasformando rapidamente e sta giocando un ruolo importante nell’Indo-Pacifico e nelle questioni globali. Accogliamo gli studenti italiani che desiderano studiare in India. Abbiamo eccellenti istituti di istruzione superiore in Tecnologia (IIT), Scuole di Business Management e centri di ricerca scientifica. Le università italiane possono avviare programmi di scambio studentesco in cui gli studenti italiani possano fare un semestre in India.

Mentre l’India sta facendo significativi progressi nell’innovazione ambientale e nello sviluppo sostenibile, come può, secondo lei, il paese avvalersi l’expertise dell’Italia nella sostenibilità per affrontare le sfide globali come il cambiamento climatico e promuovere ulteriormente la sostenibilità ambientale a lungo termine?

Quando si parla di sostenibilità, è importante ricordare che l’India è un Paese in via di sviluppo. Aspiriamo a diventare una nazione sviluppata, attraverso una rapida crescita economica, industrializzazione e sviluppo inclusivo. Pertanto, la sicurezza energetica è una priorità assoluta per l’India. Allo stesso tempo, l’India è impegnata a raggiungere le emissioni nette zero entro il 2070. Puntiamo a ridurre del 45% l’intensità delle emissioni rispetto al nostro PIL e a dimezzare la generazione di energia da combustibili non fossili entro il 2030. Le energie rinnovabili contribuiscono per oltre il 42% della nostra capacità energetica installata, facendo dell’India il terzo produttore mondiale di energia rinnovabile. Stiamo pianificando una capacità di energia rinnovabile di 500 GW entro il 2030, il che comporterà che l’80% delle aggiunte alla capacità energetica provenga da fonti rinnovabili. In questa transizione verso l’energia pulita, stiamo perseguendo ampie riforme politiche. I biocarburanti, l’idrogeno verde e i veicoli elettrici (EV) stanno ricevendo priorità nei nostri sforzi interni e nelle nostre partnership bilaterali e multilaterali. È stata annunciata una Missione Nazionale per l’Idrogeno Verde. L’India ha adottato numerosi meccanismi finanziari, come il finanziamento verde, le tariffe di alimentazione, gli incentivi fiscali, i sussidi, i green bond sovrani e i certificati di energia rinnovabile, per incentivare l’adozione di fonti energetiche sostenibili. Poiché il settore dei trasporti e della logistica contribuisce in modo significativo alle emissioni di CO2, abbiamo aumentato l’elettrificazione dei sistemi di trasporto. Il finanziamento del trasporto sostenibile è in corso attraverso sforzi collaborativi tra il governo, le istituzioni finanziarie, i partner internazionali e il settore privato.

Guardando al futuro, quali ritiene essere le aree più promettenti per le future partnership tra India e Italia, in particolare in settori come tecnologia, energia rinnovabile, manifattura ed educazione? 

Le aree più ovvie per le aziende italiane sono i settori in India dove ci sono crescita, domanda interna e ingenti investimenti pubblici e privati. Ne evidenzierò alcune. In primis, Infrastrutture e trasporti in quanto l’India sta rapidamente costruendo aeroporti, porti, autostrade, ferrovie, con enormi investimenti da parte del governo e del settore privato. L’obiettivo è fornire un movimento più rapido di persone e merci all’interno dell’India e migliorare la connettività con i mercati globali. Le aziende italiane possono partecipare a bandi, in collaborazione con aziende indiane, unendosi ai nostri integratori di sistema e sviluppando collaborazioni industriali e tecnologiche.  In secondo luogo, la cantieristica navale e logistica: l’India ha una lunga costa di 7500 km e sta dando priorità alla produzione nazionale di navi, riparazioni e riciclaggio. La gestione dei porti è un’area in cui invitiamo le aziende straniere a condividere il loro know-how. Nella logistica, le aziende italiane hanno una competenza molto preziosa. Poiché l’India si sta posizionando come una potenza manifatturiera e si sta integrando con le catene di approvvigionamento globali, il nostro governo sta offrendo incentivi speciali alle aziende straniere in questi settori. Inoltre, il settore agri-tech e di trasformazione in quanto il settore agricolo dell’India è la spina dorsale della nostra economia, contribuendo con meno del 25% del nostro PIL. Vogliamo aumentare la produttività agricola, costruire collegamenti dal campo al mercato e rafforzare la trasformazione agro-alimentare. Le aziende italiane che si sono distinte in questi settori sono invitate a stabilire operazioni in India per alleanze reciprocamente vantaggiose, e anche a produrre localmente attrezzature o macchinari agri-tech per renderli più competitivi in termini di prezzo per i nostri acquirenti e per le esportazioni verso l’Africa e altri mercati. Da ultimo, difesa e aerospazio: questo è un pilastro chiave della nostra partnership strategica con l’Italia. L’India sta diversificando i propri acquisti di difesa e dando priorità alla co-produzione e alla collaborazione tecnologica nel settore della difesa. Le nostre aziende pubbliche e il settore privato sono ben qualificati per lavorare insieme alle controparti italiane per partnership industriali nel settore della difesa. L’India ha una buona reputazione nel settore aerospaziale con capacità provate nel lanciare missioni indigene verso la Luna e satelliti per diversi paesi stranieri. Le collaborazioni indo-italiane nei lanci spaziali e nell’esplorazione spaziale hanno un potenziale di crescita. L’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e l’ISRO (Indian Space Research Organisation) sono in contatto. Le startup e le PMI indiane hanno ottenuto ottimi risultati sia nel settore della difesa che in quello aerospaziale, e ci sono opportunità anche per alleanze innovative.

A cura di: Avv. Carlo Diego D’Andrea, Managing Partner di D’Andrea & Partners Legal Counsel, Vice Presidente Nazionale della Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina (EUCCC).

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