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(Ansa)
Cyber Security

Attacco cyber a Fincantieri

La Rubrica - Cybersecurity Week

“La scorsa settimana Fincantieri ha subito un incidente di sicurezza informatica che sta causando un'interruzione temporanea di alcuni sistemi informatici sulla sua rete. Il personale dell'azienda ha immediatamente isolato i sistemi e segnalato l'incidente alle terze parti interessate”. Questa la dichiarazione del portavoce dell’azienda in merito all’attacco ransomware subito dall’organizzazione lo scorso 12 aprile.

Adesso qualcuno potrebbe domandarsi perché nessuno ne abbia fatto parola. Magari qualche professionista sarà perplesso di essersi perso la notizia. In realtà l’attacco non si è verificato in Italia e tanto basta perché sia passato inosservato ed è stato riportato dal U.S. Naval Institute e poi ripreso dal sito Infosecurity-magazine.com. A essere colpiti sono stati i sistemi di posta elettronica e alcuni server del cantiere di Marinette Marine nel Wisconsin in cui si costruiscono le navi da combattimento di classe Constellation e Freedom. Obiettivo dell’attacco sono stati i sistemi utilizzati per fornire istruzioni alle macchine a controllo numerico del cantiere navale che gestiscono alcuni sistemi di produzione come saldatrici e piegatrici. Secondo la ricostruzione alcuni di questi sistemi sono stati offline per diversi giorni. A parte la curiosa assenza dell’informazione sui nostri media, nonostante si tratta di uno dei nostri “campioni nazionali”, è interessante constatare ancora una volta come la separazione tra le reti IT e quello industriali stia progressivamente diventando un ricordo.

Il fatto che, anche in questo caso come in molti altri, sembra che il blocco abbia interessato il sistema di posta elettronica e i server destinati a gestire macchine utensili sarebbe una conferma della situazione. Come ormai sostengo da anni, la trasformazione digitale ci pone di fronte a una categoria di rischi che sono ben più gravi di quelli che abbiamo affrontato con l’avvento delle tecnologie dell’informazione. Da non pochi anni incidenti più o meno gravi ci mettono in guardia, mostrandoci sempre più spesso come quanto accade al di là dello schermo produca effetti anche al di qua, ma sembra evidente che siamo sordi a qualsiasi avvertimento. Mi domando per quanto ci assisterà la buona sorte.

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Alessandro Curioni