I droni a caccia dei furbi da Covid-19
L'Enac ed il Governo danno il via libera alle Polizie Locali per la nuova arma di controllo del rispetto delle norme anti coronavirus
Quale sarà l'effettivo contributo dei piccoli droni nel pattugliamento delle strade alla ricerca di assembramenti di persone che violano le disposizioni in vigore è difficile dirlo. Volando al massimo a 45 metri di quota, ronzando per una mezzora alla volta sopra i parchi prima di cambiare le batterie, forse potranno individuare chi viola le disposizioni in vigore e quindi far intervenire una pattuglia, ma non certo inseguire un ciclista e neppure un runner, e difficilmente controllare se chi ha detto di andare a fare la spesa lo farà veramente.
Ma tant'è, oltre alle centinaia di videocamere già a disposizione degli agenti, dopo che la settimana scorsa erano state compiute alcune sperimentazioni proprio in questo senso, e dopo che la comunità italiana dei dronisti spingeva per offrire i suoi servizi, oggi l'Ente Nazionale Aviazione Civile (Enac) ha autorizzato in tutta Italia l'uso dei velivoli a pilotaggio remoto nella disponibilità delle forze di polizia locale.
Nota ENAC 23032020 Utilizzo droni.pdf
Ciò significa che i comuni dotati di reparto volo droni potranno usarli, ma anche che alcune municipalità potranno incaricare operatori privati o associazioni per condurre questi voli di pattugliamento.
Il provvedimento è valido fino al cinque aprile prossimo e funziona in deroga all'articolo 7 del regolamento Enac, che recita: i piloti remoti e gli operatori SAPR non devono effettuare il volo in prossimità o all'interno di zone in cui siano in atto interventi in risposta a una situazione di emergenza. Il che significava che tutti i droni dovevano rimanere a terra fatta eccezione degli aeromobili di Stato e di quelli assimilati come tali.
Il proposito è ovviamente consentire ai vigili urbani le operazioni di monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale. I comandi di Polizia Locale potranno quindi usare droni pilotati mantenendosi nella visuale di loro piloti, quindi comunque persone che si esporranno all'esterno, anche in aree urbane senza richiedere all'Enac alcuna ulteriore autorizzazione, cosa che per sorvolare aree densamente popolate è sempre stata necessaria, come la rispondenza ai requisiti fissati negli scenari standard che Enac ha predisposto per le normali operazioni con i droni.
Sono autorizzati tutti gli enti di Stato di cui all'art 744 del codice della Navigazione e delle Polizie Locali dei Comuni italiani, ad operare con propri droni se impiegati nell'ambito delle condizioni emergenziali dovute all'epidemia Covid-19, anche nelle aree limitrofe agli aeroporti civili (definite dalla circolare Atm-09) ad una quota massima di 15 metri, purché i piloti siano in contatto con la torre di controllo di quell'aerodromo.