Australia, diario di un viaggio. Queensland (parte 4)
Nel cuore selvaggio del Paese, alla scoperta della foresta pluviale più antica del mondo
L’Australia non è solo città, ma soprattutto natura incontaminata: deserti, oceani, montagne, barriera corallina e foresta pluviale. D’altronde, sulla carta parliamo di un singolo Stato, ma nella realtà di un continente grande il doppio dell’Europa con appena 24 milioni di abitanti. Non si può certo arrivare dall’altra parte del globo senza neanche un assaggio del cuore selvaggio del Paese. Fra le mete più ambite, c’è il Queensland, a circa tre ore di aereo da Sydney. Se si pensa alla foresta pluviale, in automatico viene in mente l’Amazzonia, ma la realtà è che qui si trova quella più antica del mondo (ha 180 milioni di anni), la Daintree rainforest, scelta come set per Avatar di James Cameron, I pirati dei caraibi 5 e Godzilla vs King Kong. Appena arrivati, ecco la prima avvertenza: niente bagni sulle spiagge, se non nelle zone delimitate dalle reti. Per il pericolo squali? No, per i coccodrilli, che qui vivono in libertà nei fiumi caldi e paludosi e spesso e volentieri scorrazzano nelle foci e si fanno una nuotata nell’oceano. L’imprudenza rischia di costare cara, avverte la guida: «Bisogna stare attenti soprattutto a non lasciare liberi i cani». D’altra parte, che viaggio in Australia sarebbe senza questo brividino? I locali, anzi, sembrano molto fieri di convivere senza particolari ansie con alcuni degli animali più pericolosi al mondo.
Per una vera fuga, ci si può concedere il lusso di dormire immersi nella natura al Silky oaks lodge, appena ristrutturato con un investimento di 20 milioni di dollari. Si viene accolti da una spettacolare lobby che funge anche da sala ristorante completamente all’aperto affacciata sul fiume Mossman (a disposizione i kayak per le esplorazioni in solitaria) per poi essere accompagnati alla propria «camera»: si può scegliere fra 40 diversi lodge (fra cui due ville da 93 e 343 metri quadri) immersi nel verde, ognuno dotato di balcone e amaca. Il resort offre una piscina a disposizione degli ospiti 24 ore su 24, una spa, un orto dove vengono coltivati alcuni dei prodotti usati dallo chef e lezioni di yoga all’alba. A disposizione ci sono anche biciclette e dei percorsi segnalati per andare alla scoperta della foresta in solitaria. Nella proprietà razzolano tacchini selvatici e, a quanto spiegano in reception, si possono vedere anche dei canguri. In ogni camera troverete una torcia: la sera non bisogna dimenticarla, visto che serve a illuminare la strada e ad accorgersi in tempo di eventuali serpenti. «Ma sono timidi, hanno più paura loro di noi…», ci rassicurano.
Il resort è il punto di partenza ideale per diverse escursioni. Come la gita nella foresta con snorkeling nel fiume con i tour di Back country bliss (https://backcountrybliss.com.au/; 120 dollari per gli adulti e 100 per i bambini). Indossati tuta e calzari, materassino sotto al braccio, si parte all’avventura: una breve passeggiata e si arriva in una sorta di piscina naturale dove immergersi per ammirare i pesci e, con un po’ di fortuna, le tartarughe d’acqua dolce: se ne vedete una ricordatevi di non alzarvi in piedi per avvertire i compagni di viaggio, perché è il modo per farla fuggire. Si prosegue con nuotate esplorative lungo il fiume fino alle micro rapide: è il momento di salire sul canotto, sdraiarsi a pancia in su e lasciarsi trasportare dalla corrente nella Cattedrale: una cupola di alberi che sembra quasi la navata di una chiesa.