(Ansa)
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A Beirut esplodono le radiotrasmittenti, i pannelli solari e le moto elettriche. Nove morti e centinaia di feriti.

A nemmeno 24 ore dalle esplosioni dei cercapersone in uso ai miliziani di Hezbollah che martedi in Libano hanno fatto 12 morti e circa 3.000 feriti, Israele ha colpito ancora.

A nemmeno 24 ore dalle esplosioni dei cercapersone in uso ai miliziani di Hezbollah che martedi in Libano hanno fatto 12 morti e circa 3.000 feriti, Israele ha colpito ancora. Oggi intorno alle 13.00 ora locale, si sono verificate decine di esplosioni e stavolta il vettore che è stato utilizzato sono le radiotrasmittenti (walkie-talkie) in dotazione agli uomini di Hezbollah. Alcune delle esplosioni si sono verificate nella periferia sud di Beirut, proprio mentre si svolgevano i funerali di membri di Hezbollah uccisi il giorno precedente durante gli attacchi con cercapersone. Esplosioni anche a Dahieh, Ghaziyeh e Al-Sarafand nel Libano meridionale. Mentre scriviamo il bilancio delle vittime è salito a nove, mentre il numero dei feriti ha superato le 400 persone, secondo quanto riportato dal Ministero della Salute libanese. Sui social media circolano video che mostrano persone a terra, gravemente ferite allo stomaco e alle mani, o decedute, sia a Beirut che nella regione della Bekaa. Le immagini delle esplosioni odierne evidenziano dispositivi radio VHF della marca giapponese Icom, modello IC-V82, gravemente danneggiati o distrutti. Inoltre, si sono verificate esplosioni collegate a sistemi associati ai pannelli solari e a dispositivi per il riconoscimento delle impronte digitali, così come a numerosi scooter elettrici, secondo quanto riportato dai media locali di Beirut. Solo a Beirut, secondo la Protezione Civile, sono state colpite 60 abitazioni, negozi, 15 veicoli e decine di moto.

Un funzionario della sicurezza ha detto all'agenzia di stampa Reuters che le radio esplose erano radio portatili e diverse dai cercapersone esplosi ieri. Secondo lui, sono stati acquistati da Hezbollah cinque mesi fa, più o meno nello stesso periodo in cui sono stati acquistati i cercapersone. Secondo Sky News in arabo, le esplosioni sono avvenute contemporaneamente al funerale del figlio del deputato Hezbollah, Ali Ammar, nel Da'ahiya di Beirut. Filmati drammatici hanno mostrato il panico dopo un'esplosione durante uno dei funerali. Fonti hanno riferito al siriano "Kol Habira", affiliato all'opposizione, che le reti di comunicazione di Hezbollah sono state attaccate. Secondo loro, sarebbero state inviate onde ad alta frequenza che avrebbero fatto esplodere apparecchiature e stazioni di trasmissione. Mentre "Al-Hadth" sostiene che una registrazione vocale di un uomo di Hezbollah affermava che si trattava di una batteria al litio a essere esplosa.

La "Voce della Capitale" ha invece riferito che il regime siriano ha informato tutte le forze di sicurezza e le unità militari di spegnere i dispositivi wireless, disconnettere i centralini e utilizzare la comunicazione via cavo. I terroristi di Hezbollah preferiscono utilizzare dispositivi tecnologicamente semplici, riducendo al minimo l'uso di tecnologia avanzata, per evitare che l'intelligence israeliana possa monitorare i loro spostamenti o infiltrarsi nei loro dispositivi. Dopo le esplosioni dei cercapersone avvenute martedì, il gruppo terroristico ha iniziato a fare uso di radio portatili ma nemmeno questo è servito a proteggerli. Mentre scriviamo, il ministero dell'Informazione libanese riferisce di due raid aerei israeliani nel sud del Libano a ridosso della linea di demarcazione tra i due paesi. L'attacco aereo, quasi simultaneo alle esplosioni di walkie-talkie di membri di Hezbollah, è avvenuto nelle località di Blida e Kfar Kila due roccaforti di Hezbollah. Poco fa il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato per la prima volta da quando i bip e le radio hanno iniziato a esplodere in Libano, affermando:«Ho detto che avremmo riportato a casa i residenti del nord in modo sicuro. E questo è esattamente ciò che accadrà» Infine una riflessione: Far esplodere i cercapersone, costringere i miliziani di Hezbollah sopravvissuti a fare affidamento sui walkie talkie per poi farli esplodere, è qualcosa che nemmeno i produttori della serie televisiva “Fauda” potevano immaginare.

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Stefano Piazza