A Mantova innovazione di qualità - FOTO e VIDEO
Ospiti di Panorama d'Italia i protagonisti di startup e storie di successo che della ricerca tecnologica hanno fatto un valore aggiunto
Innovare nella tradizione si può. Anche a Mantova. Che “ridisegna il suo futuro” nel dibattito di Panorama d’Italia dedicato alle nuove aziende. Una platea di giovani e giovanissimi ascolta con attenzione le storie di successo di chi la tecnologia la mastica ogni giorno facendo impresa.
Agricoltura e globalizzazione
Un percorso, guidato da Sergio Luciano giornalista di Panorama, che parte da lontano, da un settore che più tradizionale di così non si può: l’agroalimentare. “È un mestiere antico, quello di chi lavora nell’agricoltura - sottolinea Bruno Francescon, presidente Francescon O.P. - ma oggi è diventato un comparto dove l’innovazione è di casa: i trattori sono automatizzati e si utilizzano in maniera calmierata i prodotti chimici per rispettare l’ambiente”. Francescon O.P. produce meloni: “da due anni ci siamo spinti fuori dai confini della provincia mantovana per fare business. Produciamo meloni in Senegal e in Sicilia, il calendario produttivo così si allunga e si creano posti di lavoro anche in Africa oltre che in Italia”.
Competenze digitali
La globalizzazione, dunque, non è tutta da demonizzare. Ne è convinto Fernando Napolitano, presidente e ceo IB&II, che rivolgendosi ai ragazzi in platea li invita a riflettere sul loro futuro professionale: “nella vostra carriera - dice - dovete tenere presente che stiamo andando sempre più verso un mondo fatto di competenze specifiche. Vivendo e lavorando negli Stati Uniti mi rendo conto ancora di più che il nostro paese ne ha drammaticamente bisogno”.
Giuseppe Ravasi, manager of cloud ecosystem development di IBM Italia, si dice d’accordo e sottolinea la necessità, in particolare, delle competenze digitali perché “i dati si raccolgono, ma poi vanno analizzati. Oggi a questo procedimento si aggiunge una componente cognitiva che consente di agevolare l’interpretazione”.
Mantova e le nuove aziende
Ma Ravasi mette in luce anche la scarsa attività del mantovano sul fronte delle start-up: 0,25 ogni 10 mila abitanti contro una media nazionale di 0,58. C’è ancora molto da fare considerando che “nei prossimi 5 anni si prevedono 800mila nuovi posti di lavoro in Europa nel campo dei dati. E pensate che in Italia sono 730 mila i giovani, tra i 15 e i 24 anni, in cerca di occupazione, mentre sono 450 mila i posti vacanti nel campo dell’innovazione digitale. È un settore che crea occupazione”.
I finanziamenti mirati
Oggi, ammettono tutti i relatori, il posto non lo devi più cercare, lo devi creare. Per farlo servono finanziamenti come quelli che eroga anche Invitalia: “Uno dei mandati che abbiamo è sostenere la nuova imprenditorialità - sottolinea Andrea Miccio, responsabile di imprenditorialità dell’area incentivi e innovazione di Invitalia - In particolare, sosteniamo start up ad alto contenuto tecnologico. Negli ultimi due anni abbiamo finanziato 70 nuove imprese”.
L'importanza della formazione
Ma alla base di tutto è indispensabile la formazione. Ne sa qualcosa Danilo Iervolino, fondatore e presidente dell’Università Telematica Pegaso: “il ruolo delle start-up e quello di Internet si uniscono oggi in un modo virtuoso in un mondo virtuoso, e di opportunità. Ai giovani dico: non abbiate paura di sbagliare, abbiate invece il coraggio di osare”.
E c’è chi l’ha fatto come i quattro ragazzi fondatori di Goordmorning paper, start up mantovana che ha rivoluzionato il settore delle stoviglie ecocompatibili, vincitrice del concorso “90 secondi per spiccare il volo” indetto da Panorama d'Italia. O come chi ha unito innovazione e creatività ed è intervenuto al dibattito di Panorama d’Italia per raccontare la sua storia.
Start up di successo
Terre Basse è una start up dedicata al mondo agricolo, anzi bio. Un gruppo di lavoro che coniuga tradizione e innovazione puntando sulla canapa per le sue eccezionali qualità nutrizionali e il basso impatto ambientale che la rendono un prodotto ottimo e benefico per l’uomo e per la natura circostante. "È una pianta antichissima - sottolinea Michele Rizzini, titolare dell'azienda - ha 12 mila anni. Abbiamo messo insieme un network di aziende aggregando competenze manageriali gastronomiche e dell’agroalimentare per realizzare prodotti di altissima qualità".
Brifway arriva invece sul mercato per mettere in contatto chi ha bisogno di spedire beni e prodotti di ogni genere: “Tutti i giorni - dice Erika Kuma la titolare della startup - ci sono milioni di persone che devono viaggiare. Una nuova applicazione permette di spedire beni e servizi attraverso le persone in viaggio. L’app è già pronta e saremo operativi tra una settimana. L’obiettivo è rivoluzionare il mercato delle spedizioni con risparmio di tempo, soldi ed energia”.
Infine c'è SeSe Biodiesel - Energia dalle alghe che ha un obiettivo: mettere a punto un metodo di produzione di biocombustibili in alternativa ai combustibili fossili cercando, nello stesso tempo, di diminuire le emissioni gas serra. Tra le molteplici soluzioni i tre giovani imprenditori hanno individuato nelle microalghe la biomassa di seconda generazione più vantaggiosa in termini di tempo, crescita, spazio occupato e produzione di olio per biodiesel: “stiamo facendo delle prove di affabilità - spiegano Luca Valente e Alessandro Algeri - ci stiamo lavorando da un anno e stiamo avendo molte soddisfazioni”.