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La dieta del ghiaccio e altre stramberie

La dieta del ghiaccio e altre stramberie

Succhiare cubetti congelati, consumare omogeneizzati per bambini invece dei pasti da adulti, digiunare ogni tanto, alimentarsi con i ritmi lunari. Obiettivo? Dimagrire velocemente. Ma, di tutte queste trovate, qualcuna funziona davvero? Scopritelo. E poi scegliete…


Cosa accomuna celebrità e normal people? L’allargamento del girovita in caso di stravizi alimentari. Anche i ricchi e famosi piangono se allo specchio scorgono rotoli e lardelli. Con l’arrivo dell’estate poi, pensando alle foto da postare sui social in costume da bagno, il traguardo della (già di per sé impossibile) «taglia zero» diventa un incubo.

Largo quindi a diete nuove, sicuramente originali anche se quasi mai salutari. Ma imitate da migliaia di fan alla ricerca della linea perduta. Le più in voga oggi? La Baby food diet, la Dinner cancelling, la Moon diet, la Dieta intermittente, quella a base di cubetti di ghiaccio, di solo pesce e verdure, la Aloe, la «funzionale». A sponsorizzare la prima, per esempio, sono Lady Gaga e l’attrice Jennifer Aniston, che sostituiscono i pasti con omogeneizzati. A metterla a punto non un nutrizionista bensì la personal trainer delle celebs Tracy Anderson: a colazione e cena solo pappine a base di manzo, pollo, frutta. Da 2 a 14 vasetti al giorno.

«La soddisfazione che si perde nel masticare cibo solido» cinguetta la Anderson sui social «si riacquista davanti allo specchio: meno 9 chili in 6 settimane!». Ed è pure comoda: non si cucina niente, si può fare fuori casa, si tengono sotto controllo le calorie, circa 150 a vasetto. Con la Dinner cancelling, come suggerisce il nome, non si mangia nulla dopo le cinque del pomeriggio fino al mattino dopo.

Da rifiutare, per tre mesi, gli inviti a cena. Se lo stomaco brontola, si possono bere tisane non zuccherate o bevande no gas. Per Dieter Grabbe, personal trainer tedesco che l’ha inventata, in questo modo si dimagrisce e si ringiovanisce. Con la dieta cancella cene, per dire, Fiorello ha perso più di 10 chili. Per ingannare la fame, l’attrice Renée Zellweger succhia cubetti di ghiaccio, convinta che il freddo metta in moto il metabolismo.

Victoria Beckham invece mangia pesce ai ferri e verdure al vapore a pranzo e cena da vent’anni, Mel B (Melanie Brown) s’ingozza di salmone, Megan Fox tracanna litri di succo di aloe. Le Kardashian tutte, Scarlet Johansson e parecchie altre star seguono il digiuno intermittente, tremendamente in voga: nell’arco di 24 ore, 8 ore ci si nutre e 16 no. Nonostante i risultati promessi, 9 chili in meno in 28 giorni, le ultime notizie esprimono qualche perplessità. Secondo il New England Journal of Medicine non c’è evidenza scientifica che stimoli il metabolismo, mentre per i ricercatori dell’Università della California a San Francisco potrebbe favorire diabete e disordini alimentari.

«Il corpo umano è predisposto per sopportare al massimo 8-12 ore di digiuno» afferma la dietista e nutrizionista dei vip Monica Germani. «Un lasso di tempo da rispettare per una questione di melatonina e per il circolo ormonale. Di notte nell’organismo avvengono una serie di reazioni per cui il fisico si mette a riposo. Quando le ore di digiuno aumentano o coprono le fasce orarie in cui il corpo è nel pieno delle attività, o anche durante la cosiddetta “attività di sopravvivenza”, togliergli nutrimento può creare nel tempo un’alterazione metabolica tale per cui il metabolismo rallenta».

Insomma, invece di bruciare più calorie, se ne bruciano meno. «Non dobbiamo farci ingannare dal fatto che si smaltisce subito qualche chilo: è la classica perdita di liquidi dovuta all’eliminazione dei carboidrati. Perdita di peso non è dimagrimento, che invece presuppone la diminuzione del grasso. Il corpo non riesce a toglierlo così facilmente dal deposito e a utilizzarlo a scopo energetico. È un processo metabolico molto lungo che richiede costanza».

Anche succhiare ghiaccioli è una baggianata. «Al massimo si ottengono contrazioni dello stomaco che possono bloccare l’appetito ma rischiano alla lunga di innescare una similgastrite» la stronca la nutrizionista. Bocciata pure la Baby diet, priva di qualsiasi base scientifica. «Io direi senza mezzi termini che è un’idiozia totale» è il commento di Franco Berrino, presidente dell’associazione La Grande Via, Longevità e Salute. «L’unica dieta che vale la pena seguire è quella raccomandata dal Codice europeo contro il cancro, un documento dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Chi la segue muore meno di tumori, infarto, malattie polmonari, patologie croniche. E dimagrisce. È il cibo che abbiamo sempre mangiato prima della rivoluzione industriale. Consumiamo troppi alimenti pre-fatti e gli omogeneizzati ne fanno parte».

Promossa invece la Dinner cancelling amata da Fiorello, anche se non è esattamente una novità, come ricorda Berrino. «Recita un proverbio storico: “colazione da re, pranzo da principe, cena da povero”. È l’antica saggezza dell’ayurveda, delle medicine orientali. Nei monasteri buddisti si fa colazione e non si mangia più dopo mezzogiorno. Questo migliaia di anni prima di Cristo. Studi dimostrano che saltare la cena, o farne una modesta e molto presto, è utile per dimagrire, migliorare la sensibilità insulinica e persino la funzionalità delle ovaie nelle ragazze con ovaio policistico».

Bene cereali integrali, legumi, verdure, noci, nocciole e mandorle, che abbassano l’indice glicemico. Una dieta consigliata anche dall’Università di Harvard, che l’ha chiamata Alternative healty eating diet, poiché permette un dimagrimento duraturo anche se lento. Superato poi il concetto della palestra come il luogo «sacro» per perdere chili. Come spiega nel suo libro Brucia!, edito da Mondadori, Herman Pontzer, professore di antropologia evolutiva alla Duke University, esperto in salute globale (con studi pubblicati su Science), l’esercizio fisico dà risultati all’inizio, ma poi nel tempo si assestano. Questo perché, come scrive: «Il corpo umano è uno scaltro frutto dell’evoluzione, capace di adattarsi ai cambiamenti nell’attività fisica e nella dieta in modi che solo ora cominciamo a comprendere davvero».

In poche parole: se ci si ammazza di fatica al bilanciere, il corpo all’inizio dissipa più energia e dimagrisce. Ma poi «si fa furbo» e per lo stesso esercizio inizia a bruciare meno, raggiungendo un punto di equilibrio. Per riuscire a ingannarlo bisogna giocare d’astuzia, fare quello che sanno tutti ma non piace a nessuno: mangiare meno e bruciare più calorie di quante ne vengano assunte.

Poi, mettere in pratica tutta una serie di trucchetti spiegati con dovizia da Pontzer: fare pasti più piccoli, assumere 1.200-1.440 calorie giornaliere se si pesa tra 50 e 60 chili, oppure 1.688/1.920 se sono tra 70 e 80. Se tutto ciò appare complicato, poco di moda (o anche solo troppo scientifico), c’è sempre la Moon diet di Madonna e di Demi Moore, altro stravagante regime alimentare, stavolta basato sul ciclo lunare: si digiuna per 24 ore, permessi solo acqua e succhi di frutta, quando c’è luna piena o nuova.

Gli altri giorni si mangia con moderazione e si smette subito appena il nostro satellite riappare in cielo. E se non funziona? Sarà colpa, ovviamente, della luna di traverso. Si potrà sempre aspettare qualche altra dieta più o meno demenziale, e riprovarci per l’ennesima volta.n

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