Per il famoso ricercatore i rischi di eventuali effetti collateraili sono limitati e di sicuro meno dei vantaggi. Ma ci vorrà tutto l’anno per avere l’immunità di gregge.
«Sappiamo che i vaccini sono efficaci, hanno una buona protezione ma non sappiamo quanto durerà e questa cosa non si può accelerare, perché serve del tempo».
Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto Mario Negri di Milano, commenta così il via alla campagna vaccinale contro il Covid.
Vaccinati in Italia: Dati in tempo reale
«Purtroppo l’urgenza della situazione giustifica di usare questi vaccini. Il 27 dicembre c’è stato Il primo giorno di somministrazione dei vaccini. Ma ci vorrà tutto il 2021 prima di vedere gli effetti del vaccino. Non bisogna alimentare l’idea che tutto sia finito. Ci vuole tempo per vederne l’effetto. Sono due dosi a distanza di tre settimane e i vaccini arrivano piano piano. In tre mesi saranno inoculati 1 milione e mezzo di persone ma dobbiamo arrivare dai 40 ai 59 milioni per avere un’eredita di questo».
Hanno effetti collaterali?
«Gli effetti collaterali sono quelli di un vaccino influenzale e nel rapporto benefici e rischi, il beneficio è superiore. Tutte le autorizzazione date sono comunque temporanee. In Inghilterra infatti sono tutte autorizzazioni che valgono per un anno ed i medici inglesi hanno delle disposizione da seguire. Devono monitorare tutti gli effetti collaterali. Bisogna tener presente però sempre le eventuali patologie pregresse e non associarle agli effetti del vaccino».
Sono in molti a chiedersi come sia stato possibile realizzare i vaccini anticovid in così breve tempo, quando solitamente la tre fasi della sperimentazione richiedono anni. Qual’e il suo parere a riguardo?
«È stata usata una tecnologia nuova ed è saltata la parte burocratica. Inoltre c’è stata un’abbondanza di mezzi economici. Solitamente un’industria farmaceutica sviluppa un vaccino un pezzetto alla volta a causa della scarsità di fondi messi a disposizione, invece in questo caso si è andati avanti di gran carriera. È la prima volta nella storia dei vaccini che la sperimentazione è stata accompagnata dalla produzione».
Prof. Garattini che ne pensa di ReiThera il vaccino italiano. Con l’approvazione degli altri vaccini anticovid verrà rivista la sperimentazione? È etico somministrare placebo alla popolazione con un vaccino presente già efficace?
«Per adesso non sappiamo niente, è solo una sperimentazione. Allo stato credo non ci siano ragioni forti per fermare il placebo ma bisognerà discutere e fare un confronto con i vaccini approvati. Nella fase 2 e tre e della sperimentazione servirà il parere del comitato Etico e vedremo cosa deciderà. Nel corso delle sperimentazioni dei vaccini ci sono studi con una bassa attività che non avranno possibilità di essere approvatI dall’agenzia regolatoria e poi ci sono che anche in fase hanno avuto problemi e che infatti non sono stati ancora approvati».
Che impressione ha avuto della gestione della Pandemia in Italia?
«Purtroppo è un’infezione nuova, abbiamo avuto tanti morti e tanti danni. Si è fatto quello che si poteva, si sono fatti tanti errori e la gente continua a non capire che dipende anche da noi ridurre il numero dei morti. Il governo se continua a prendere decisione contraddittorie, la gente continuerà a perdere la fiducia. Sarebbe stato importante avere un piano dell’emergenza di qualsiasi tipo. I governi non hanno mai considerato la sanità come una parte importante della loro attività, cosa che non avviene con altri settori, abbiamo carrozzate e armi per affrontare una guerra ma nulla per affrontare una Pandemia. Purtroppo non c’è lo stesso atteggiamento sulla salute, non eravamo preparati ed eravamo senza risorse. Spero che si riesca ad affrontare il virus e a batterlo».
Da dove viene il Covid-19?
«La maggior parte dei virus viene dagli animali che trasmettono la maggior parte delle infezioni. Per il Covid-19, la sorgente è il pipistrello che lo ha portato ad un mammifero fino ad arrivare all’uomo in Cina. Nessuno sa la verità ma ci sono degli studi in corso. Sono certo che sì troveranno delle soluzioni».
Abbiamo il vaccino, ma abbiamo dei farmaci per curare il coronavirus?
«Speriamo che arrivino dei farmaci per la cura, quelli usati non hanno una validazione scientifica. Lo si è avuta solo sul desametasone che diminuisce del 30 per cento la mortalità. Gli antivirali, i monoclonali non hanno dato nessuno effetto significativo ed hanno fatto più male che bene».