Cuciniamo insieme: spaghetti alla puttanesca
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Cuciniamo insieme: spaghetti alla puttanesca

È un classico della cucina italiana e attorno alla ricetta e soprattutto al nome si disputa da secoli. Il primo a codificarla è stato Ippolito Cavalcanti, il custode della cucina napoletana.


E in effetti si vuole che la ricetta sia nata nei quartieri Spagnoli dove “esercitava” la signorina Yvette a’ francesa che per rinfrancare i clienti avrebbe creato questa salsa. Egualmente i romani sostengono che questo sugo è nato come ristoro dei frequentatori delle case chiuse di via Maggio. C’è una versione più moderna che porta a Ischia al Rangio Fellone ristorante frequentato dai Vip che una notte dei favolosi anni Sessanta chiesero allo chef-patron “facci una putt…” e l’architetto Sandro Petti, grande animatore del suo locale, mise in padella ciò che aveva creando la pasta che chiamò “puttanesca” con un minimo di prudere creativa. Questo certifica che è un piatto estivissimo.

Ingredienti - 360 gr di spaghetti di grano Senatore Cappelli o altro grano duro italiano, 6 filetti di acciughe, due cucchiai di capperi, 400 gr di passata di pomodoro o pomodori pelati, 2 spicchi d’aglio, un peperoncino, almeno 6 cucchiai di olive (meglio se nere di Gaeta) 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, un ciuffo abbondante di prezzemolo, sale q.b.

Procedimento - Mettete a scaldare l’acqua per la pasta e in una padella fate imbiondire l’aglio col peperoncino in olio extravergine di oliva. Dissalate i capperi. Aggiungete in padella i filetti di acciuga e fateli sfare a fuoco dolce controllando che l’aglio non scurisca. Quando i filetti si sono disciolti togliete aglio e peperoncino e aggiungete la salsa di pomodoro o i pelati e i capperi. Fate andare a fuoco dolce e lessate gli spaghetti. Nel frattempo tritate finemente il prezzemolo. Un minuto prima che gli spaghetti siano cotti (teneteli bene al dente) aggiustate la salsa di sale – state attenti perché capperi, olive e acciughe sono già parecchio sapidi – e aggiungete le olive. Scolate la pasta saltatela nel sugo e servite spolverando generosamente di prezzemolo e con un giro di olio extravergine a crudo.

Come far divertire i bambini - Assegnate loro due compiti: dissalare i capperi e guarnire col prezzemolo e l’olio i piatti.

Abbinamento - In omaggio all’origine della ricetta bianchi campani; dalla Biancolella ischitana, alla Falanghina di Benevento o Avellino, ai bianchi amalfitani fino al Fiano e al Greco.

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Carlo Cambi

Toscano di nascita e di formazione (economico-giuridica) diventa giornalista professionista a 23 anni. Percorre tutto il cursus honorum a Repubblica fino a dirigere le pagine di economia. Nel 1997 fonda I Viaggi di Repubblica - primo e unico settimanale di turismo - che dirige fino al 2005 quando sceglie di vivere a Macerata insegnando marketing del territorio e incontra Maurizio Belpietro col quale stabilisce un sodalizio umano e professionale. Autore radiofonico e televisivo continua a occuparsi di economia ed enogastronomia. Ha scritto una trentina di libri. Il suo best seller? Il Mangiarozzo.

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Petra Carsetti