Cuciniamo insieme: rana pescatrice al tartufo nero
content.jwplatform.com
in cucina

Cuciniamo insieme: rana pescatrice al tartufo nero

Da Acqualagna ad Alba passando per San Miniato e San Giovanni d’Asso fino a Pietralunga - e citiamo solo le più cospicue - in questo week end vanno in scena le più importanti mostre e fiere internazionali dedicate al fungo ipogeo che inebria la cucina e i sensi di profumi intensi. Ecco una ricetta rapida e succulenta.


Pigliando a prestito da Gabriele D’annunzio potremmo dire: ottobre andiamo, è tempo di cavare. Che cosa? Ma i diamanti del bosco: i tartufi. I bianchi, rarissimi, costano un occhio, ma il nero, anche il pregiato invernale, ha prezzi ancora abbordabili almeno se si vuole fare un piatto della festa. Da Acqualagna ad Alba passando per San Miniato e San Giovanni d’Asso fino a Pietralunga - e citiamo solo le più cospicue - in questo week end vanno in scena le più importanti mostre e fiere internazionali dedicate al fungo ipogeo che inebria la cucina e i sensi di profumi intesi. Ma a noi è capitato un fatto insolito. Sarà perché nelle Marche il mare bagna le montagne, abbiamo trovata smarrita tra roverelle e i cerri una rana pescatrice. È ovviamente uno scherzo, ma è un ottimo pretesto per una ricetta rapida e succulenta.

Ingredienti - Una rana pescatrice (o coda di rospo) di 1 chilogrammo, un tartufo nero pregiato da 40 grammi, 4 o 5 foglioline di salvia, 6 cucchiai di farina tipo 1, 100 grammi di burro di primo affioramento (noi abbiamo usato del burro al tartufo, ma è un per di più) sale e pepe q.b.

Procedimento - Pulite, eviscerate la rana pescatrice e staccate dalla testa (tenetela da parte è ottima per fare il fumetto di pesce per un risotto!) il corpo che farete a tranci di circa 6/8 millimetri di spessore. Nel frattempo mondate bene il tartufo con l’aiuto di uno spazzolino duro e poi di un panno inumidito. Scaldate in una padella il burro con le foglie di salvia sì da aromatizzarlo. Quando il burro è fuso - ma non deve diventare nocciola - infarinate bene i tranci di pesce e fateli cuocere da tutti i lati in padella. Aggiustate di sale e generoso pepe. A un minuto dalla cottura slamellate senza risparmio il tartufo sul pesce. Fate prendere appena un po’ di calore, impiattate aggiungendo altro tartufo e servite.

Come far divertire i bambini - Slamellate il tartufo su un piattino poi date ai piccoli il compito di far piovere i coriandoli di tartufo sul pesce.

Abbinamento - Noi per concordanza geografica abbiamo optato per un Bianchello del Metauro, vanno benissimo tutti gli spumanti o un Vermentino. Volendo potete abbinare un pinot nero non troppo strutturato servito ben fresco.

I più letti

avatar-icon

Carlo Cambi

Toscano di nascita e di formazione (economico-giuridica) diventa giornalista professionista a 23 anni. Percorre tutto il cursus honorum a Repubblica fino a dirigere le pagine di economia. Nel 1997 fonda I Viaggi di Repubblica - primo e unico settimanale di turismo - che dirige fino al 2005 quando sceglie di vivere a Macerata insegnando marketing del territorio e incontra Maurizio Belpietro col quale stabilisce un sodalizio umano e professionale. Autore radiofonico e televisivo continua a occuparsi di economia ed enogastronomia. Ha scritto una trentina di libri. Il suo best seller? Il Mangiarozzo.

Read More
avatar-icon

Petra Carsetti