Cuciniamo insieme: risotto alle rose con spumante e mazzancolle
San Valentino, e allora, anche in cucina, ditelo coi fiori. D'accordo la festa è molto commerciale, ma quest'anno causa virus cinese forse può tirarsi su di tono sentimentale: insomma meno paccottiglia e più intimità. Allora abbiamo scovato tra le nostre ricordanze gastronomiche una ricetta che andava molto di moda negli anni Ottanta. I primi uomini con abitudine al fornello la usavano per stupire le ragazze che cominciavano a non seguire più la trasmissione del sapere gastronomico da madre in figlia, altrimenti si sarebbero accorte che le doti del cuciniere erano limitate alla sola attenzione al fuoco e agli ingredienti.
In effetti è una preparazione semplice. A quei tempi per dare consistenza si usava macerare i fiori nel Gin, a noi sembra un'inutile forzatura di gusto e uno scempio della delicatezza dei fiori. Ecco dunque una versione molto ragionata di questo bouquet in tavola. E già che ci siamo: buon San Valentino!
Ps: giusto perché lo sappiate la festa di oggi trae origine dai Lupercalia, che erano riti simil dionisiaci che si facevano attorno a quelli che noi chiamiamo i giorni della merla nell'antica Roma. In quei giorni (li chiamiamo della merla per ricordare la vendetta che gennaio un tempo dotato di soli 28 giorni, si prese su una merla bianchissima che per sfuggire al freddo fece provvista e allora gennaio per stanarla durò tre giorni freddissimi in più e la merla per non confondersi nella neve da bianca si fece nera) si esorcizzava il ciclo morte-rinascita della natura e dunque anche l'alternanza ordine-disordine, insomma giorni in cui non c'erano regole e la sessualità era sfrenata. Fu papa Gelasio a stabilire che i Lupercalia erano osceni e vi sostituì una festa che celebrava l'amore in vista della futura procreazione. Ed ecco che la leggenda di Valentino di Terni, il santo che donò la dote a una giovane povera per salvarla da un futuro di meretricio consentendole di potersi sposare, era perfetta per dare senso alla festa cristiana che mandava in pensione i Lupercalia.
Ingredienti - 360 grammi di ottimo riso italiano (Arborio, Carnaroli, Ribe, Vialone Nano), 80 grammi di burro, due cipollotti freschi, due carote, una patata, una costa di sedano, una cipolla bianca, due pomodorini, 25 grammi di petali di rose (o altri fiori edibili, li trovate sia dai fiorai che su internet e nei supermercati), 400 grammi di mazzancolle, due cucchiai di Parmigiano Reggiano, meglio se di lunga stagionatura, sale e pepe q.b., un bicchiere di spumante rosè italiano metodo classico.
Avvertenza: le rose devono essere biologiche e prive di sostanze chimiche.
Procedimento - Lavate i petali di rosa e mettetene tre quarti a macerare nello spumante.Un quarto di petali freschi li terrete per guarnire i piatti. Con le verdure preparate un brodo vegetale (sbucciate la patata e mondate sia la carota che il sedano) mettendole a bollire senza sale in almeno un litro e mezzo di acqua. Pulite le mazzancolle tenendo da parte le teste e sbucciatale poi fatele a pezzetti e tenetele da parte. Private le teste delle antenne e aggiungetele al brodo vegetale. Ora tritate finemente i cipollotti e in una capace casseruola fateli soffriggere in tre quarti del burro. Quando la cipolla sarà trasparente saltate il riso per un paio di minuti poi sfumate con lo spumante e i petali di rosa e andate a cottura irrorando di quando in quando con il brodo vegetale. A tre minuti dalla cottura del riso aggiungete le mazzancolle tagliate a pezzetti. Aggiustate di pepe e di sale. Finite di
cuocere il riso e fuori dal fuoco mantecate col burro rimasto e il Parmigiano Reggiano.Lasciate riposare un minuto e impiattate guarnendo con i petali freschi rimasti.
Come far divertire i bambini - Date a loro il compito prima di sfogliare le rose e poi di guarnire i piatti con i petali, si sentiranno creativi.
Abbinamento - Dovete accompagnare il risotto con lo stesso spumante che avete usato per la ricetta. Ce ne sono tantissimi di spumanti rosati italiani metodo classico. Se volete qualche declinazione particolare provate un Aglianico della Basilicata, un SangioveseToscano, un rosato ad Vernaccia Nera delle Marche.