porto Gioia Tauro, Reggio Calabria.
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Inchieste

Narcotraffico: il boss che parlava troppo

Grazie a una «falla» aperta in un sistema di messaggistica criptata, gli inquirenti hanno ricostruito la rete criminale che a Gioia Tauro gestiva il commercio di cocaina. Il padrino Raffaele Imperiale dialogava con i suoi complici. E muoveva tonnellate di droga e introiti multimilionari.
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Simone Di Meo