Il giudice della Corte suprema brasiliana Alexandre de Moraes
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Politica

Brasile, il paese della censura

In Brasile sta diventando impossibile esercitare il diritto di critica verso governo e alti organismi giudiziari. Il controllo del Tribunale supremo federale (in particolare di Alexandre de Moraes) su carta stampata, siti di informazione e addirittura social network, è sempre più invasivo. Le «toghe» minacciano la democrazia, ma non si può dire.
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Paolo Manzo