​Giuseppe Conte, Volturara Appula
Ansa
Politica

Volturara Appula, il borgo che vuol farsi capitale (di spesa pubblica)

Il paesino di 365 abitanti che ha dato i natali a Giuseppe Conte, dopo l’inchiesta di Panorama rilancia. Il nuovo piano triennale delle opere pubbliche fa lievitare la spesa prevista a oltre 32 milioni di euro, rivaleggiando con blasonati capoluoghi. Arriveranno tutti questi fondi? Si vedrà. Intanto il sindaco prende le distanze e l’ex premier passa agli insulti...

L’invidiatissima Volturara Appula rilancia. A dispetto del primato planetario già acquisito, aumenta di un terzo gli investimenti nel «piano triennale dei lavori pubblici». Il totalone era sontuoso. Diventa stratosferico: da 24,7 a 32,6 milioni di euro. La delibera di giunta approvata lo scorso 22 gennaio frantuma il nostro precedente calcolo, che tanto ha fatto indispettire Vincenzo Zibisco, sindaco del minuscolo borgo del foggiano famoso per aver dato i natali a Giuseppe Conte. Quasi novantamila euro ad abitante, dunque. Da record mondiale a galattico. Metropoli, città e frazioncine schiumano di gelosia. «È il valore complessivo degli interventi e dei progetti per cui il comune aspira a ottenere finanziamenti» ha spiegato il sindaco nella sterminata precisazione inviata a Panorama. Niente di nuovo, rispetto a quanto chiarito nell’articolo: «Non tutte le opere hanno già i soldi» spiegava Zibisco. Per poi, però, aggiungere: «Insomma, è una previsione realistica». Beh, ci mancherebbe. Altrimenti sarebbe un’atroce perculata a concittadini ed elettori.

Anche il leader dei Cinque stelle ha commentato la nostra inchiesta sugli appetiti del paesello natale: «Giornalismo straccione». Una contumelia che fa vacillare l’eterno motto andreottiano «Una smentita è una notizia data due volte». Dai vecchi democristiani allora, il fu Giuseppi avrà almeno ereditato lo scatenato attivismo a favore dei luoghi natii? Nemmeno per sogno. Il sindaco, del resto, era già stato categorico: «Lui non ci ha mai raccomandato». L’ex premier, che infatti ora risfodera la pochette, comunque non c’ha visto più: «Straccioni!». Disse il paladino del reddito di cittadinanza e dei mega bonus edilizi. Sarebbe una medaglietta da appuntare sul petto, ma restiamo umili. Al contrario dell’ambizioso paesino pugliese, che punta invece a «vincere la sfida del ripopolamento» a suon di milioni pubblici.

Dopo i nuovi documenti pubblicati nell’albo pretorio del comune, anche noi però siamo costretti a precisare. Il primato che la placida Volturara spera di infrangere va ritoccato. All’insù: 32,6 milioni di opere pubbliche tra il 2024 e il 2026. Quasi il doppio dei 17,4 milioni previsti, nello stesso periodo, a Como. E il celebrato capoluogo lombardo ha più di 85 mila abitanti, contro i 365 del borgo giuseppino. Il totale pianificato rivaleggia persino con la città italiana scelta come capitale europea della cultura per il 2025: Gorizia, che stima lavori per 37 milioni, comprensivi di oneroso mutuo. Ma pure Volturara, più modestamente, è una capitale: del grillismo, però. Alle ultime politiche il partito guidato dall’illustre concittadino ha sbancato: 82 per cento. Delibera numero 9 del 22 gennaio scorso, dunque. Premessona: «Il comune di Volturara Appula ha presentato diverse istanze di contributo, relativamente ad alcuni interventi, ritenuti utili e prioritari per l’amministrazione, non presenti all’interno della programmazione dell’ente». Quindi, urge rinforzino per partecipare «ai suddetti avvisi». Intanto, il paesino ha già ottenuto i soldi «per i lavori di realizzazione di 56 loculi nel cimitero comunale». Centonovantasettemila euro: destinati a «interventi di ripristino di opere pubbliche o di pubblico interesse danneggiate da calamità naturali». Come il cimitero, dove riposa pure Nicola Conte, il padre del leader pentastellato.

Al precedente piano bisogna aggiungere anche i duecentomila euro necessari per riqualificare il villaggio Primavera. Il solerte comune, ovviamente, informa di aver già «presentato istanza di contributo a valere». Come per le spese di progettazione, chieste al ministero dell’Interno, della «messa in sicurezza» e «mitigazione del rischio idrogeologico» a Macchiarossa, Megliere e Montauro. Difatti, sempre il 22 gennaio scorso, la giunta approva una «variazione d’urgenza al bilancio di previsione», visto «l’andamento relativo all’acquisizione di nuove entrate». Che già quest’anno, dettaglia la voce «contributi agli investimenti da amministrazioni pubbliche», aumenterebbero di 3,7 milioni. Passando dalle frane agli anziani, il nuovo programma contempla anche i tre milioni di fondi europei chiesti per «adeguamento sismico, energetico, impiantistico e tecnologico dell’immobile denominato “ex carcere”». Era destinato ai terroristi. La giunta vuole trasformarlo in residenza per anziani con 24 posti letto. Gli auspicati danari si aggiungono così ai 3,7 milioni già inseriti in precedenza. Fantasmagorico totale: 6,7 milioni di euro. Del resto, come ci aveva spiegato Zibisco, «oltre al turismo di nicchia servono servizi per gli anziani, che sono il 90 per cento dei residenti». Difatti il munifico Pnrr ha concesso pure 300 mila euro da destinare al progetto Volturcare: un taxi sociale per il trasporto dei vecchietti impegnati in visite mediche e terapie.

Comunque sia: la riqualificazione dell’ex carcere sembra imminente. Nel nuovo piano, l’avvio dell’«adeguamento» è previsto nel secondo trimestre dell’anno. È vero: i primi tre milioni, appena aggiunti all’elenco, non sono ancora arrivati. Ma il «progetto esecutivo» è stato redatto grazie a un obolo di 182 mila euro del Viminale. Nel caso degli 1,6 milioni destinati ai «borghi storici» c’è invece un «progetto definitivo». I lavori, dettaglia la delibera numero 9, dovrebbero partire il prossimo autunno. Grazie ancora al Pnrr: «il piano nazionale borghi», ideato in epoca giuseppina, ha l’inarrivabile intento di rivitalizzare le più amene località della penisola. E chi meglio di Volturara, la perla dei Monti Dauni?

Nello stesso periodo, l’autunno di quest’anno, partiranno finalmente i lavori anche sul lago di Occhito. Niente cincischiamenti. I soldi ci sono. Nell’invaso al confine tra Puglia e Molise si attendono frotte di turisti. Stavolta, inutile fare i modesti. Il merito è indubitabilmente dell’ex premier e del suo più fedele scudiero degli andati tempi pandemici: Domenico Arcuri, già amministratore delegato di Invitalia e commissario straordinario per l’emergenza Covid. Il progetto della Capitanata e spesato dall’agenzia nazionale per gli investimenti, risale proprio all’epoca in cui Giuseppi regnava a Palazzo Chigi. Duecentottanta milioni destinati a far rivivere i suoi sfortunati luoghi del cuore. Un progetto «fortemente voluto dal presidente del consiglio Conte» certifica Invitalia, il 24 giugno 2019, in una nota ufficiale. E tra gli investimenti, c’è anche quello destinato al lago natio: 4,5 milioni. Sono gli unici soldi davvero giunti in quel di Volturara, concede il sindaco nella precisazione inviata a Panorama tramite la portavoce del leader pentastellato. Il resto è solo una «speranza». Non più una «previsione realistica», come assicurato in precedenza. Pure Conte ha voluto dire la sua. Temeva di passare ingiustamente per uno che fa favoritismi. Così, ha spiegato che quel misero stanziamento serve per mettere in sicurezza una diga. Peccato che l’appalto reciti: «Creazione di un sistema aperto per l’utilizzo del lago di Occhito a uso turistico». Testuale. Turismo, non alluvioni. «All’avvocato bisogna contare le cose chiare» spiega Renzo nei Promessi sposi. «A lui poi tocca di imbrogliarle». Ma l’azzeccagarbugli, stavolta, ha avuto pure un rigurgito di grillismo d’antan: «Giornalismo straccione». Il nostro, intende. Quello che si domanda come diavolo faccia uno sperduto paesino di 365 abitanti a prevedere quasi 25 milioni di opere pubbliche in tre anni. Pardon, oltre 32 milioni. Già: perché, mentre eravamo in stampa, la giunta si è affrettata a far lievitare «il quadro delle risorse disponibili» del precedente piano, approvato il 29 settembre scorso. Un lapsus, evidentemente. Freudiano, al massimo.

Eh, no: quei soldi non arriveranno, lasciano intendere sindaco ed ex premier. Fumisterie. Imposture. Come il museo delle bambole nelle ex carceri borboniche. Servono solo quasi 650 mila euro. Volturaresi, mettetevi l’anima in pace. E l’ingegnosa area polifunzionale per la sosta dei camper e un teatro all’aperto? Costa appena 640 mila euro. Niente da fare. Così come il recupero della zona dei tufi. Spesa ragionevole: settecentomila euro. Altro sogno in frantumi. Peccato. E la magnifica residenza per anziani da 6,7 milioni? Scordatevela, speranzosi concittadini. E dimenticate anche la pioggia di milioni per aggiustare strade, frane e rete idrica. Tutta fuffa. Ci sono solo i soldi per il lago di Occhito e i nuovi loculi del cimitero. Nemmeno cinque milioncini. Un settimo dei danari annunciati nell’ultima delibera. Roba da veri straccioni.

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Antonio Rossitto