Questo è il futuro che ci riguarda
Come ogni inizio d’anno, anche il 2025 arriva carico di novità e speranze di cambiamento. Spesso le prime consistono in una raffica di aumenti tariffari, che per un curioso gioco del destino dovuto principalmente alle strategie aziendali, giungono sempre dopo le feste, quando le famiglie hanno svuotato il portafoglio per concedersi vacanze e regali. Da questo punto di vista il 2025 non fa eccezioni, perché dai pedaggi autostradali alle bollette elettriche e del gas ci attende già dai primi giorni di gennaio una serie di rincari. Ma se gli aumenti rientrano nella regola, quasi fossero l’amaro dono di ogni Capodanno, è sui cambiamenti che conviene concentrarci, perché da questi dipenderà il futuro di molti di noi. Nel numero di Panorama che avete tra le mani troverete articoli dedicati a due questioni fondamentali: l’accordo commerciale che l’Ue ha stretto con i Paesi latinoamericani per l’importazione e l’esportazione di prodotti agricoli e industriali, il cosiddetto Mercosur, e l’Intelligenza artificiale.
Gli effetti del primo si sono già visti in diverse capitali europee alla vigilia di Natale. Gli agricoltori, preoccupati dalla probabile invasione di merci in arrivo da Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay, hanno stretto d’assedio i palazzi del governo di Madrid e Berlino e nei prossimi giorni si preparano a protestare a Bruxelles. Le importazioni di prodotti agricoli e zootecnici non rischiano solo di mettere a repentaglio gli equilibri economici già incerti di chi coltiva la terra o alleva animali convivendo con regole europee sempre più stringenti. A destare allarme è anche l’arrivo sulle tavole delle famiglie di merci che non sono soggette alla stessa normativa di sicurezza che vieta l’impiego di pesticidi e additivi. Una disparità di trattamento, dicono le associazioni degli agricoltori, ma anche un pericolo per la salute, osservano le associazioni dei consumatori. L’Italia si oppone all’accordo raggiunto da Ursula von der Leyen e contro il Mercosur si è schierata anche la Francia. Per evitare che l’intesa diventi operativa è però necessario fare in fretta e i prossimi mesi saranno dunque cruciali.
Nei numeri recenti di Panorama abbiamo scritto spesso anche delle norme capestro che riguardano l’industria automobilistica. È l’altro corno del problema del Mercosur. Con un mercato europeo in forte contrazione e un’America che con Donald Trump minaccia di introdurre dazi per frenare le importazioni, la Ue spera di pareggiare i conti vendendo più macchine in Brasile, Argentina, Paraguay eccetera. Ma si tratta di una speranza che poggia su basi fragilissime perché, come spiega Carlo Cambi a pagina 32, i redditi pro-capite dei Paesi latinoamericani non consentono certo l’acquisto di vetture costose, quali sono i veicoli prodotti in Europa. Il pericolo di veder chiudere le fabbriche di auto, con il conseguente licenziamento di decine di migliaia di lavoratori, è dietro l’angolo, soprattutto se la Ue insisterà nell’imporre multe salatissime alle industrie che non riducono la produzione di veicoli a motore termico, aumentando quella di quattro ruote a batteria.
Ma se il 2025 è fondamentale per scelte che riguardano sia l’agricoltura sia le fabbriche di auto, lo è altrettanto per quanto attiene all’intelligenza artificiale. Marco Morello spiega che cosa cambierà in settori che vanno dall’istruzione alla produzione, dal commercio all’intrattenimento. Si tratta di una rivoluzione che avrà risvolti pratici nella vita di tutti noi. Una rivoluzione alla quale non possiamo sottrarci e con la quale siamo chiamati a fare i conti. Vale per tutti, per chi lavora nei settori più avanzati, soggetti all’innovazione, e per chi invece è impiegato nei settori più tradizionali.
Così come l’introduzione di computer e telefoni portatili ha cambiato i nostri comportamenti, quella dell’Ia, secondo la definizione degli esperti, comporterà trasformazioni ancora più profonde. Dunque, conviene prepararci. Perché il 2025 sarà un anno fondamentale, un vero assaggio del futuro che ci attende. Buona lettura.