Addio Andre Matos, leggenda dell'heavy metal
Sono migliaia i musicisti e i fan della comunità heavy che in queste ore stanno ricordando sui social il musicista brasiliano scomparso a 47 anni
Sabato mattina André Matos ha chiuso gli occhi per sempre. Matos non era Michael Jackson, non era David Bowie, non era un nome che tutti almeno una volta nella vita hanno sentito. André Matos era però un artista con la A maiuscola, diplomato al conservatorio in pianoforte, canto lirico, composizione e direzione d'orchestra. Nel mondo del metal lascia un vuoto immenso. Perché nel mondo del metal sì, era un nome che tutti, ma proprio tutti conoscevano, come le sue canzoni e la sua musica immortale.
È con sgomento che la comunità metal ha accolto la notizia, perché André aveva solo 47 anni, e solo pochi giorni fa si era esibito in occasione del concerto degli Avantasia a San Paulo, duettando in Reach Out For the Light con Tobias Sammet.
Sammet è stato uno dei primi su Facebook, incredulo, a salutare la dipartita dell’amico: “sono devastato dalla tragica notizia sulla morte del mio amico André Matos con cui ho condiviso il palco solo cinque giorni fa. Sono sotto shock. I miei pensieri e le mie parole sono per la sua famiglia. Riposa in pace, André Matos”. Sono parole toccanti che fanno pensare a quanto è fragile la vita umana, anche per i personaggi che nel nostro immaginario sono come degli eroi immortali, capaci con le loro voci di oltrepassare la barriera del suono. E poi un attacco di cuore, come riportato sulla sua pagina ufficiale di Facebook, e nulla più. Solo la sua musica e il suo ricordo.
Matos è stato il membro fondatore degli Angra nel 1992, uno dei nomi più importanti nel panorama power e progressive metal brasiliano.
Nel 1996 gli Angra pubblicarono quello che è riconosciuto come uno dei loro album più belli, Holy Land, un capolavoro per gli amanti del genere.
Nel 1998 usciva Fireworks, terzo e ultimo disco in studio degli Angra:dal 2012 subentra l’italiano Fabio Lione.
Seguono le esperienze con i Virgo e con i Shaman, con i quali pubblica il primo album nel 2002, Ritual, quasi un concept album sullo sciamanesimo solido e compatto a livello sonoro.
Lo stesso Lione su Facebook scrive un commiato all’amico: “Sono senza parole! È stata la prima persona che ho incontrato della band, sempre gentile con me, una brava persona…Riposa in pace amico mio”. Oltre agli Angra, agli Shaman e ai Viper Matos ha inciso album solisti e partecipato a innumerevoli progetti, tra cui alcuni album degli Avantasia. In queste ore sono moltissimi gli artisti della comunità metal che l’hanno ricordato: Epica, Dragonforce, Timo Kotipelto degli Stratovarius, Andi Deris degli Helloween solo per citarne alcuni. L'ultimo saluto a una leggenda del metal. E non solo...