Addio a Inge Feltrinelli, la signora dell'editoria
Morta a 87 anni, è stata una delle donne più influenti del mondo dei libri: "Un vero vulcano di idee, curiosità, gentilezza"
"I libri sono tutto, i libri sono la vita". Circondata da libri, librai, editori, scrittori e lettori quella di Inge Schönthal Feltrinelli, Presidente della Casa editrice Giangiacomo Feltrinelli e icona della cultura del '900, è stata sicuramente intensa. Ora, l'editoria dice addio alla sua regina. Fotoreporter di successo prima e, soprattutto, donna che voleva cambiare il mondo dei libri con i libri poi, ha intrecciato la sua vita a quella del ‘900 italiano ed europeo segnandole entrambe.
Nata in Germania nel 1930, figlia di ebrei tedeschi, Inge Feltrinelli, naturalizzata italiana, è stata definita dallo scrittore e saggista israeliano Amos Oz "un vero vulcano di idee, curiosità, gentilezza".
Schiva, poco amante delle cerimonie e degli addii, The queen of publishing, affiancò Giangiacomo Feltrinelli in questa sua avventura difendendo la cultura, curando la qualità della scrittura, scoprendo scrittrici, scrittori, conoscendo editori, intellettuali internazionali e “animando un contesto di inestimabile ricchezza”, come si sofferma a sottolineare in un comunicato la stessa casa editrice.
Prima come fotoreporter, dicevamo, raccontò attraverso l’immagine le vite di tanti personaggi da John Fitzgerald Kennedy a Winston Churchill, da Greta Garbo, a Pablo Picasso, fino a Ernest Hemingway. Trasferita a Milano, nel 1959 sposò Feltrinelli. E da lì l’ascesa nell’editoria di cui è diventata un’icona grazie anche alla penna fertile di autori quali Marguerite Duras, Daniel Pennac, Manuel Vázquez Montalbán, Banana Yoshimoto, Isabel Allende, Gabriel García Márquez e Stefano Benni, Maurizio Maggiani, Alessandro Baricco.