Alinari, 20 fotografi testimoni del contemporaneo
La più antica azienda al mondo nel campo della fotografia lancia il progetto "Alinari Contemporary"
Fratelli Alinari, la più antica azienda al mondo tuttora operante nel campo della fotografia, si rilancia partendo dalla sua storia, fatta di oltre 150 anni di attività nel campo della comunicazione per immagini, e lo fa arruolando un gruppo di 20 professionisti pronti a raccontare l'Italia nei suoi aspetti più diversi.
Intitolato Alinari Contemporary, il progetto - presentato oggi a Milano a Palazzo Morando - coinvolge autori esperti, appartenenti a generazioni diverse, dall'under quaranta Paolo Formichella all'ultra settantenne Uliano Lucas; dall'occhio di Luigi Baldelli, che da quasi trent'anni racconta guerre, rivoluzioni, carestie di paesi lontani, a quello del friulano Luigi Vitale che si divide tra i ritratti i reportage, l'architettura, i documentari e la passione per la sua terra.
«Noi degli Alinari viviamo di un credo ostinato che fa parte della nostra storia da oltre 150 anni, da che insomma è nata la Fotografia: essere testimoni fedeli del nostro tempo. E oggi continuiamo a crederci perché queste sono le nostre radici.»
Professionisti italiani, già affermati, ognuno con la sua storia e le sue esperienze, dall'informazione alla comunicazione d'impresa, uniti dal fil rouge di un linguaggio fotografico connotato da ricerca e professionalità, ispirato agli stessi valori dell'azienda fondata nel 1852. Tutti "autori dotati di un loro linguaggio fotografico e di una perseveranza artistica e professionale a tutto tondo, pari alla nostra", si legge nella brochure di presentazione del progetto.
L'idea, spiegano da Alinari, è quella di tornare alle origini, riprendendo l'attività iniziale delle campagne fotografiche. Con l'obiettivo, da una parte, di dare la dignità del made in Italy alla fotografia, e dall'altra di riqualificare la stessa fotografia, in un mondo in cui - smarthphone alla mano - tutti sono fotografi e nessuno è più fotografo, dove non si stampa quasi più e dove la fotografia rischia di diventare un insieme di pixel dall'incerto futuro. Da qui l'idea di reclutare un gruppo di autori a cui è stato messo a disposizione tutto il sapere tramandato negli oltre 5 milioni di immagini di proprietà dell'azienda. Un "patrimonio fotografico che consente di gestire una continua programmazione espositiva ed editoriale, sviluppare progetti educativi e multimediali, realizzare servizi di ricerca iconografica, catalogazione, digitalizzazione e gestione di archivi fotografici, pubblici e privati. Memoria di ieri, di oggi e di domani, per un racconto che riparte dall'Italia. (ANSA)