"Il Natale dei 100 Alberi d'Autore", Sergio Valente per i bambini profughi di Lampedusa

Foto Mileti-Tofani

E’ nero l’albero di Ferragamo. Ma l’insieme non è cupo, anzi: ravvivato da palle di natale nei colori della fauna selvaggia, evoca culture diverse, sapori, profumi e colori esotici. Un abete etnico per ricordare come la contaminazione è sempre all’origine di nuove meraviglie. 


Foto Mileto-Tofani

Simboleggia un mare ormai calmo e tranquillo l’albero-creazione di Renato Balestra. Blu, perché blu è il suo colore distintivo, rischiarato qua e là da spruzzate di verde. Il tulle rappresenta la schiuma leggera di onde tranquille. Nel cielo brillano la luna e le stelle. Non c’è più nulla da temere, il viaggio ormai è finito e la grande paura è passata.   


Foto Mileti-Tofani

Bianco candido, così come candide sono le anime dei bambini, per l’albero della maison Pucci. Le palle sono un trionfo di colori animalier, quasi a testimoniare la ricchezza e l’importanza della varietà. Non importa di che nazionalità siano questi piccoli profughi, ognuno ha la sua storia, la sua cultura, ha tanto da imparare ma anche tanto da insegnarci.


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Le onde increspate del mare sormontate da candida schiuma. E’ questa l’ispirazione di Carlo Alberto Terranova per la maison Sarli: un albero di tessuto blu plissettato con sopra, qua e là, cristalli e perle. Un’opera che evoca tranquillità e pace che contrasta con la realtà dei profughi, spaventati dalle condizioni metereologiche avverse e dalla crudeltà degli scafisti.


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La stilista spagnola ha realizzato una coperta morbida e calda patchwork con al centro un albero di natale. E’ questo il suo modo di far arrivare un po’ dell’atmosfera natalizia a quei bambini profughi di ogni nazionalità che hanno bisogno di essere riscaldati nel corpo e nell’anima. Al posto delle palle piccoli cuori viola inseriti in una busta impermeabile: lì il mare non potrà mai arrivare.


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E’ spietato ma diretto l’albero di John Richmond. Un teschio, a ricordare uno dei simboli preferiti della griffe, fatto di rami d’abete con due grossi cristalli a posto degli occhi. Rappresentano il richiamo della ricchezza che attira in Italia tanti disperati dai paesi lontani. Vorrebbero per sé e per la famiglia una vita migliore: rischiano di perderla invece affidandosi a scafisti senza scrupoli


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Questo albero racconta una triste storia: quella di tante anime, rappresentate da farfalle nere, che cercano di volare verso l’alto, di librarsi nell’aria per raggiungere un traguardo importante. Non tutte ce la fanno, purtroppo. Partono in molte, ne arriva solo qualcuna. Come gli immigrati coinvolti nelle recenti stragi di Lampedusa. Anche i materiali scelti per questa composizione sono poveri: metallo per l’intelaiatura dell’abete-vortice e cartone.


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Diventano palle di natale le calze griffate “Gallo” dalle tinte inconfondibili. Bastano per dare calore e per rendere tutto più vivace. Sotto l’albero tanti piccoli calzini, che possano servire a proteggere i piedi di altrettanti bimbi appena sbarcati in Italia


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E’ tutto d’argento l’albero di natale ecologico di Valeria Marini, reso luccicante da ciondoli e charms tempestati di strass e “goloso” da palle di natale trasparenti come bolle di sapone arricchite da giarrettiere di pizzo.  Perché “goloso”? Perché il filato rosso  utilizzato è fatto di zucchero, lavorato fino a farlo diventare un tessuto pronto a sciogliersi in bocca.


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Sono racchiuse da una corazza di plexiglass le palle di natale dell’albero di Roberto Cavalli. Basta aprirla per liberare tutta l’energia positiva e la speranza dei tanti bambini che stanno per iniziare una nuova vita nel vecchio continente.


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Tanti Gomitoli di morbido cachemire per Brunello Cucinelli, una griffe che tiene alto il valore ed il nome del “made in Italy” nel mondo. Questo albero parla di affetto dello stilista per le popolazioni che rischiano la vita in viaggi della speranza dall’esito incerto. Cucinelli vorrebbe stringere in un caldo abbraccio tutti quei bambini che difficilmente rimuoveranno certe immagini dalla loro memoria.


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Lo stilista ha voluto riprodurre un albero che raccontasse di purezza e di oriente, di ricchezza e di splendore. I bambini profughi di Lampedusa per lui meritano tutto questo, non perché sono profughi né perché sono diversi ma semplicemente perché sono bambini. Per questo ha sparso con arte cristalli lucenti sulla bianca seta. E’ il suo modo di dire loro “Buon Natale”


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Tanti orsetti di peluche per l’albero di natale di Trudi. Perché i bambini imparano a dimenticare se vengono circondati d’amore e di attenzioni. Un morbido peluche è il regalo più simpatico che attende i bimbi profughi qui, dall’altra parte del mare.


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Non ha spine l’albero-fico d’India di Marella Ferrera. E’ festoso, ricorda le tradizioni e colori del sud. E’ un augurio ai bambini profughi di ogni etnia perché, indipendentemente dalla provenienza e dal credo religioso, per tutti possa  essere Natale.


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E’ caldo e naturale come il legno il simbolico abbraccio al centro dell’abete-scultura del maestro Ferdinando Codognotto. L’albero diventa così una casa che protegge e ripara le famiglie in fuga. Il bambino profugo si deve sentire al sicuro in un nuovo paese, che deve fargli dimenticare ciò da cui è fuggito.


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E’ un invito a festeggiare il natale nel modo più dolce l’albero di Viola B, completamente ricoperto di biscotti glassati colorati. Dopo tanta paura in mare è arrivato il momento di mordere la vita, lasciandosi alle spalle la fame, la povertà, la guerra e l’odio.


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Farfalle rosa e blu per l’albero di paillettes di Lola Ponce, cantante e attrice diventata da poco mamma. La maternità l’ha resa ancora più sensibile a tutti quei temi che riguardano i bambini. Il suo augurio ai piccoli profughi è che da questo natale brillante cominci per loro una vita da sogno.


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Tanto simbolismo per la creazione griffata “Testoni”. Le palle di vetro sottile sono fragili come le persone che si aggrappano alle “baracche del mare” per arrivare nella terra promessa. Barconi che mettono a rischio l'incolumità generale arrivando ad inabissarsi quando il mare è più avverso. Ma il natale è per tutti, e la speranza di una vita migliore non deve mancare mai.


Anche quest’anno  Sergio Valente, con la sua manifestazione Il Natale dei 100 alberi d’autore, contribuirà a realizzare un progetto di solidarietà mettendo all’asta alberi unici e originali. Sono quelli realizzati da artisti, designer, stilisti, personalità del mondo dello spettacolo secondo il proprio estro ma anche secondo un tema di attualità: per l’edizione 2013, la ventesima, Valente ha scelto di focalizzare l’attenzione sul problema dell’immigrazione clandestina. Il ricavato dell’asta e della vendita su internet quindi andrà a sostegno di Lo Vuole il Cuore Onlus, associazione nata per la cura e la tutela dei bambini profughi di Lampedusa. Madrina dell'evento: Mara Venier.

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