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October 24 2017
Il 24 ottobre 1917 le truppe austroungariche e tedesche sfondano le linee italiane nei pressi di Caporetto (oggi Kobarid, nella valle dell'Isonzo, in Slovenia), realizzando quella che è passata alla storia come la più grave sconfitta dell'Italia durante la Prima guerra mondiale (e non solo). Quell'attacco portò alla perdita di tutto il Friuli, costringendo il nostro esercito a una ritirata fino alla valle del Piave, dove si riuscì a fermare l'invasione e a organizzare il contrattacco che portò al trionfo di Vittorio Veneto.
Circa undicimila soldati del regio esercito persero la vita, trentamila vennero feriti e quasi trecentomila furono fatti prigionieri. La ritirata di Caporetto coinvolse anche migliaia di civili, che si ritrovarono esuli, in fuga dalle truppe austroungariche e tedesche in avanzata.
Si è molto scritto sulle responsabilità di quella disfatta, per la quale venne esonerato il generale capo di stato maggiore Luigi Cadorna, sostituito dal generale Armando Diaz. Ma, come la storia insegna, i grandi eventi sono il frutto di un insieme di scelte, di situazioni culturali e politiche, di azioni di singoli e di masse di uomini. Per questo abbiamo pensato di proporre alcuni libri in grado di aiutarci a ricordare e riscoprire la vicenda e il significato di Caporetto. Una selezione di titoli fra i più interessanti e recenti.
Il celebre storico Alessandro Barbero suggerisce un'interessante lettura delle ragioni che portarono alla disfatta di Caporetto. L'autore guarda all'esercito di allora come a uno specchio dell'Italia intera. Un Paese arretrato, principalmente contadino, con distanze sociali enormi tra fanti e ufficiali. Il comando dei reparti era affidato a giovani borghesi letteralmente alle prime armi e non a caporali o sergenti (operai e braccianti) che avevano fatto gavetta sul campo. Nel nostro esercito erano in pochi ad avere il coraggio di prendersi responsabilità: l'iniziativa individuale sembrava inesistente, in attesa che dall'alto arrivasse il miracolo.
Caporetto
di Alessandro Barbero
(Laterza)
645 pagine
Dopo Caporetto, il governo guidato da Vittorio Emanuele Orlando, che si formò proprio in quei giorni, istituì una Commissione d'inchiesta incaricata di determinare le responsabilità della disfatta. Falsini ha costruito il suo saggio analizzando proprio i documenti prodotti da quella Commissione, arricchiti dalle note e dagli appunti personali dei suoi membri che sono rimasti per decenni secretati. Dal libro emerge dunque una visione più ampia riguardo alle vicende di quei giorni, con aspetti controversi che toccano anche interessi politici.
Processo a Caporetto. I documenti inediti della disfatta
di Luca Falsini
(Donzelli)
226 pagine
Un interessante viaggio attraverso i luoghi della battaglia: è questo in sostanza l'interessante saggio di Paolo Paci. Un itinerario che ci conduce passo dopo passo dalle Alpi Giulie alle Prealpi venete, da Caporetto fino al Piave, al Monte Grappa e a Vittorio Veneto, seguendo le direttrici di un esercito in rotta e di uno in avanzata. Non mancano alcune testimonianze degli abitanti di quei luoghi, resoconti indiretti di nipoti e pronipoti di chi fu impegnato negli scontri e di chi si ritrovò esule, da entrambe le parti.
Caporetto andata e ritorno. Un viaggio sentimentale dall'Isonzo al Piave
di Paolo Paci
(Corbaccio)
283 pagine
Razeto propone una sorta di cronaca in diretta degli eventi che vanno dalla sconfitta di Caporetto fino a Vittorio Veneto, avvalendosi di un nutrito campionario di immagini e fotografie dell'epoca e di testimonianze e documenti degli ufficiali e dei soldati che si affrontarono. L'autore mette sul tavolo elementi che possono indicare ruoli e responsabilità di quei giorni, toccando non solo il consueto discorso sulle scelte di Cadorna e dei suoi ufficiali (Badoglio su tutti), ma anche quello meno conosciuto che riguarda i reparti degli Arditi.
Caporetto. Una storia diversa
di Claudio Razeto
(Edizioni del Capricorno)
166 pagine
Il comandante supremo Luigi Cadorna diede la responsabilità della sconfitta di Caporetto alle proprie truppe e a quelli che considerava i nemici interni, ossia i socialisti, i cattolici e i liberali neutralisti. Non fu l'unico: all'epoca c'era chi cominciava ad avere paura di fare la stessa fine della Russia, in piena rivoluzione. In questo saggio Labanca restituisce un'analisi degli scontri militari di quei giorni, ma anche di quelli politici, decisamente altrettanto decisivi.
Caporetto. Storia e memoria di una disfatta
di Nicola Labanca
(Il Mulino)
239 pagine
Alfio Caruso ricostruisce l'epopea delle centinaia di migliaia di soldati che combatterono e persero la vita, spesso rimanendo anonimi, da Caporetto fino al contrattacco finale. L'autore spiega l'arretratezza tecnica e culturale del nostro esercito di fronte alle truppe più preparate e meglio equipaggiate tedesche e austriache. Chiarisce anche diversi aspetti legati alle trame politiche interne, con un governo ostaggio del generale Cadorna, e agli errori sul campo dei più alti ufficiali, come Pietro Badoglio.
Caporetto. L'Italia salvata dai ragazzi senza nome
di Alfio Caruso
(Longanesi)
328 pagine
In questa lista entra anche l'interessante romanzo di Paolo Malaguti (finalista Premio Strega 2016 con La reliquia di Costantinopoli). Si tratta di un giallo che prende spunto da fatti realmente accaduti. Il 27 febbraio del 1931 venne ritrovato morto accanto ai binari del treno, sul tratto Prato-Firenze, il famigerato generale Andrea Graziani, soprannominato “il generale fucilatore” per la particolare ferocia e brutalità con le quali teneva a bada le sue truppe sin dalla Prima guerra mondiale. Una morte che è stata ufficialmente archiviata come incidente (caduta accidentale dal treno), ma che ha lasciato molti dubbi aperti. In questi si è inserito Malaguti, tessendo una trama investigativa che ha per protagonista Ottaviano Malossi, ispettore della Polizia di Firenze, il quale inizia a scavare nella vita del generale, arrivando a scorgere verità che toccano anche gli eventi dell'ottobre 1917, fra le trincee del disastro di Caporetto.
Prima dell'alba
di Paolo Malaguti
(Neri Pozza)
299 pagine