Il 21 gennaio 1924 moriva il fondatore dell’Unione Sovietica e del suo comunismo di regime. Una vita di lotte, sconfitte, vissuta in esilio fino al rovesciamento del sistema zarista. E poi, la costruzione del nuovo Stato basato su una gerarchia di vertice e sul più rigido controllo politico. La scomparsa di questa figura carismatica diventò lo spunto per la celebrazione di un potere che di «popolare» aveva soltanto il nome.