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January 22 2014
Si parla sempre di liste di libri che esistono: per una volta ci dedichiamo ai libri che, invece, non esistono. Libri mai scritti da nessuno. Ma citati come se fossero veri in altri libri, e quindi diventati famosi.
L'invenzione della letteratura è un passatempo caro agli autori più ingegnosi. Da Rabelais, che nel Garagantua progetta infinite collane di libri falsi (ma molto spiritosi) fino a J. K. Rowling, ideatrice di Harry Potter e di una biblioteca di titoli inesistenti, alcuni dei quali poi da lei stessa pubblicati (Gli animali fantastici: dove trovarli e Il quidditch attraverso i secoli - Salani). Qui sotto, una selezione, in ordine casuale, di libri immaginari che ci piacerebbe poter sfogliare almeno una volta.
1. LaGuida galattica per gli autostoppisti
La guida che ciascun turista dovrebbe mettere nello zaino prima di partire a visitare l’universo. Anzi, molto più di una guida: un'enciclopedia "depositaria di tutto il sapere e di tutta la scienza". La Guida galattica compare nei romanzi dell’inglese Douglas Adams - campione della fantascienza umoristica - e dà il titolo anche al primo libro della serie , edita in Italia da Mondadori.
2. D’Arsonval, di Benno von Arcimboldi
Von Arcimboldi è un favoloso e prolifico scrittore tedesco. Ma procurarsi i suoi libri non pare cosa facile: perfino nelle biblioteche germaniste più specializzate quel nome sembra sconosciuto. Molti docenti poi lo confondono col pittore italiano. Eppure Benno scrive libri bellissimi, secondo i critici. D’Arsonval e gli altri romanzi di von Arcimboldi non compaiono nella realtà ma solo in 2666 di Roberto Bolaño (Adelphi).
3. Necronomicon, di Abdul Alhazred
H. P. Lovecraft è un capostipite della letteratura horror e fantascientifica americana. Nella sua opera compaiono parecchi libri immaginari. Il più importante, il più ricorrente, è di certo il Necronomicon, terribile manuale di esoterismo scritto nel VIII secolo dal poeta yemenita Abdul Alhazred e tradotto in greco, latino, inglese e italiano, in epoche successive. Copie del Necronomicon sarebbero custodite segretamente al British Museum e nella Bibliothèque Nationale di Parigi. O almeno così assicura Lovecraft ai suoi accaniti lettori.
4. Manoscritto di Adso da Melk
Titolo originale: Le manuscript de Dom Adson de Melk, traduit en français d'après l'édition de Dom J. Mabillon. Un manoscritto nel XIV secolo, redatto da un anziano monaco benedettino. Il testo latino sarebbe stato tradotto e profondamente editato nel 1842 da tale abate Vallet, poi nel 1980 rivisto da Umberto Eco per trarne il suo best seller più noto, Il nome della Rosa (Bompiani, zilioni di copie vendute in tutto il mondo). Eco spiega che la sua è solo una trasposizione piuttosto fedele di testi altrui, da lui avuti sotto mano e poi, per distrazione, perduti. Ma è tutta finzione: naturalmente né Adso né il manoscritto né il libro di Vallet sono mai esistiti.
5. L’ombra del ventodi Julián Carax
Carax è un misterioso scrittore scomparso, autore di libri magnifici che però vengono bruciati da un piromane deciso a distruggere tutte le copie in circolazione. L’ultima versione superstite di L’ombra del vento è conservata in una grande biblioteca della Barcellona franchista degli anni ’40. Ma il libro e la vicenda esistono soltanto nell'omonimo romanzo di Carlos Ruiz Zafon (Mondadori).
6. Le ore dorate, di De Selby
Nei suoi trattati il saggista De Selby espone teorie scientifiche abbastanza curiose. Ad esempio, il fenomeno della notte non sarebbe dovuto alla rotazione terrestre, come tutti noi crediamo, ma a un misterioso gas nero in grado di rendere scura l’atmosfera e di indurre gli abitanti del pianeta a prendere sonno.
De Selby è il paradossale scienziato nato dalla fantasia dall'irlandese Flann O’Brien per Il terzo poliziotto (Adelphi). Ritroviamo De Selby in L'archivio di Dalkey (Adelphi): qui ci spiega come le macchine del tempo possano essere usate per ottenere in poche ore un ottimo whisky invecchiato…
7. Teoria e prassi del collettivismo oligarchico di Emmanuel Goldstein
In 1984 di George Orwell (Mondadori), Teoria e prassi è il testo fondamentale del movimento dissidente. Nella finzione orwelliana, viene chiamato semplicemente “il libro”. Ne rimane solo l'incipit: "Fin dall’inizio del tempo (...) ci sono state, nel mondo, tre specie di persone, le Alte, le Medie e le Basse. (...) Gli scopi di questi tre gruppi sono del tutto inconciliabili fra loro."
8. Fuori dell’abitato di Malbork, di Tazio Bazakbal
Il romanzo che nessuno può finire di leggere. Una volta cominciata la lettura, il libro si rivela incompleto per un difetto di stampa. Viene portato in libreria per esser sostituito con un altro, che però sul più bello si interrompe pure lui, e quindi richiede un nuovo rimpiazzo. Così Italo Calvino crea dieci romanzi inesistenti e interconnessi. E costruisce il singolare meccanismo narrativo di Se una notte d’inverso un viaggiatore (Mondadori), intitolato come il primo dei dieci. Fuori dell'abitato è il secondo.
9. Il libro di sabbia
Borges, bibliofilo di razza, parla del libro inesistente più strano al mondo: è Il libro di sabbia, realizzato in India, acquistato e tenuto fra le mani da Borges medesimo e poi nascosto su uno scaffale della Biblioteca di Buenos Aires. "Il numero di pagine di questo libro è esattamente infinito. Nessuna è la prima, nessuna è l'ultima".
Il libro di sabbia compare in un racconto nell'omonima antologia , pubblicata in Italia da Adelphi. Peraltro la narrativa di Borges cita diversi libri immaginari, molti dei quali persino recensiti da Jorge Luis con Adolfo Bioy Casares in Cronache di Bustos Domecq (Einaudi).
10. Le dinamiche di un asteroide, di James Moriarty
Un libro talmente elevato nei suoi contenuti di matematica pura che nessuno scienziato ha mai osato criticarlo. Così lo descrive Sherlock Holmes in La valle della paura , di sir Arthur Conan Doyle. L'autore delle Dinamiche è il nemico mortale di Holmes, il professor Moriarty, di cui l'investigatore però ammira le doti di saggista. Una copia stampata di questo libro compare anche nel film Sherlock Holmes - Gioco di ombre di Guy Ritchie (2011).
11. Il ritorno di Misery di Paul Sheldon
Paul Sheldon è un popolare autore thriller, costretto da un fan impazzita a scrivere Il ritorno di Misery, in cui tornare in scena la protagonista della serie, Misery Chastain, morta nell’episodio precedente (Il figlio di Misery, altro romanzo immaginario). E tuttavia Sheldon riconosce che Il ritorno di Misery è il suo libro migliore, destinato a diventare un best seller quando lui sarà liberato dal sequestro. Tutto ciò accade in Misery di Stephen King (Sperling & Kupfer).
12. Il Libro Rosso dei Confini Occidentali di Bilbo Baggins
La bibliografia fittizia ideata da Tolkien è assai ricca, ma l’opera principale resta Il Libro Rosso scritto da Bilbo Baggins, protagonista di Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit (Bompiani). E’ anche la fonte cui Tolkien dichiara di rifarsi nella stesura dei suoi romanzi.
Manca qualcuno? Chi volesse può aggiungere il suo libro inesistente preferito si serva pure nei commenti qua sotto.