Dal Mondo
August 15 2021
Alcuni senatori democratici capitanati Bob Menendez, Richard Blumenthal e le famiglie delle vittime degli attacchi dell'11 settembre 2001, hanno chiesto negli scorsi giorni all'amministrazione Biden di declassificare e rendere disponibili i documenti chiave relativi al ruolo dell'Arabia Saudita negli attacchi terroristici, in vista del 20° anniversario della tragedia. "Se il governo degli Stati Uniti è seduto su qualsiasi documento che possa coinvolgere l'Arabia Saudita o qualsiasi individuo o qualsiasi paese negli eventi dell'11 settembre, queste famiglie e il popolo americano hanno il diritto di saperlo".
Le famiglie delle vittime degli attacchi dell'11 settembre sono alla ricerca di documenti governativi relativi al ruolo dell'Arabia Saudita nell'aiutare o finanziare uno dei 19 individui associati al gruppo terroristico al Qaeda e che hanno compiuto il devastante attacco alle torri gemelle del World Trade Center a Lower Manhattan, al Pentagono, e l'abbattimento in Pennsylvania di un volo dirottato. Va ricordato che le famiglie delle vittime sono parte in una causa contro l'Arabia Saudita per il coinvolgimento di Riyadh nell'organizzazione dell'attacco e chiedono al Dipartimento di Giustizia e all'FBI di smetterla di "continuare a bloccare il rilascio di informazioni chiave relative alla connessione del Regno sotto le spoglie del "segreto di stato". "Queste famiglie hanno organizzato una lotta legale contro il Regno dell'Arabia Saudita e ora la loro lotta non è solo contro i sauditi, è contro il loro stesso governo che continua a nascondere le prove necessarie per avere quella giusta giornata in tribunale", ha affermato. Il Senatore Blumenthal, membro della Commissione Giustizia del Senato. Che farà ora il governo degli Stati Uniti che con i reali sauditi ha un legame storicamente fortissimo?
Il governo federale tedesco subito imitato da quello svizzero, dai Paesi Bassi dalla Finlandia, dalla Svezia e dalla Norvegia, ha deciso di sospendere temporaneamente le deportazioni in Afghanistan a causa della situazione della sicurezza nel paese.
"A causa degli attuali sviluppi della situazione della sicurezza, il ministro federale dell'Interno ha deciso di sospendere per il momento le deportazioni in Afghanistan", ha detto mercoledì all'agenzia di stampa tedesca un portavoce del ministero federale dell'Interno. La mossa di Seehofer pero' è una clamorosa marcia indietro. Il ministro degli interni tedesco ei suoi omologhi di Austria, Danimarca, Paesi Bassi, Belgio e Grecia hanno recentemente scritto una lettera alla Commissione Ue nella quale mettevano in guardia contro la sospensione delle espulsioni. Perché questo "invierebbe un segnale sbagliato e probabilmente motiverebbe ancora più afghani a lasciare la loro patria per l'UE". Ora la marcia indietro…
Un cittadino britannico impiegato presso l'ambasciata inglese a di Berlino, è stato arrestato negli scorsi giorni con l'accusa di spionaggio. Secondo la procura di Berlino David S. avrebbe passato documenti sensibili all'intelligence russa in cambio di denaro e "l'uomo è sospettato di aver collaborato con un servizio di intelligence straniero al più tardi dal novembre del 2020". La vicenda somiglia a quanto accaduto lo scorso mese di aprile quando è stato arrestato per spionaggio un ufficiale della Marina italiana: Walter Biot vendeva documenti segreti della Nato ai russi, così come prima di lui avevano fatto il ricercatore estone Tarmo Kõuts, in favore dell'intelligence cinese, e molti altri. Tutti motivati dal denaro. Ed è forse questa l'unica grande differenza col passato,dall'ideologia si è passati al denaro. E a proposito di corruzione e di denaro vale la pena ricordare l'editore e politico Horace Greeley (1811- 1872), che scrisse "L'ora più buia nella vita di un uomo si ha quando egli si siede per studiare come fare denaro senza guadagnarlo."