2023, un anno «spaziale»
Il 2023 spaziale si può definire un anno fondamentale per quelli a venire. La principale agenzia spaziale del mondo, la Nasa, festeggia alcuni risultati senza i quali i maggiori programmi in essere non potranno mai concretizzarsi. Sia chiaro, non ha fatto tutto da sola, senza i contributi tecnici e finanziari di altri partner, in primis dell'agenzia europea Esa, ma anche della giapponese Jaxa, e di altre ancora. ciò non sarebbe mai stato possibile. Tra i primati conquistati ce n'è uno particolare: l'astronauta Frank Rubio ha superato un anno di permanenza nello spazio con 371 giorni, e diventa un caso da studiare attentamente per capire gli effetti sul corpo umano della permanenza in assenza di peso per un periodo così lungo. Rimanere più tempo nello spazio senza soffrire effetti negativi sulla fisiologia è indispensabile per poter pensare di arrivare e restare sulla Luna e su Marte. Gli esperimenti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale si sono concentrati sull'aiutare gli astronauti in questo senso. Ma “lontano” significa meno rifornimenti dalla Terra, dunque questa ricerca ha incluso la coltivazione di colture come i pomodori nani, la comprensione di come i microbi si adattano allo spazio per proteggere la salute dell’equipaggio e lo sviluppo di materiali innovativi in grado di resistere agli ambienti difficili.
Questo è stato anche l'anno in cui, per la prima volta, una sonda ha riportato sulla terra campioni di rocce ricche di metalli prelevati da un asteroide alla Terra: Osirix-Rex (Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, and Security-Regolith Explorer) ha concluso il suo viaggio di sette anni portando a Terra un campione incontaminato di materiale superficiale dell'asteroide Bennu e gli studi iniziali lo datano a 4,5 miliardi di anni fa, mostrando prove di un alto contenuto di carbonio e acqua, che insieme potrebbero indicare gli elementi costitutivi della vita terrestre.
Ma il 2023 è anche l'anno in cui sono state lanciate più missioni per raccogliere e condividere i dati climatici del nostro pianeta. Ma la Nasa non è soltanto spazio: sono stati collaudati velivoli con a bordo sistemi avanzati di propulsione e controllo, progettati per rendere l'aviazione più sostenibile. Ha fatto nuovi progressi la missione Quest, il silenzioso velivolo sperimentale supersonico X-59 in fase di completamento per i test strutturali, mentre Nasa insieme con Boeing ha collaborato al progetto Sustainable Flight Demonstrator per produrre l'X-66A, un velivolo transonico sperimentale che darà forma a una nuova generazione di aerei di linea molto meno inquinanti. E' quindi stato utilizzato il laboratorio volante DC-8 per collaudare le emissioni dell'aereo ecoDemonstrator Explorer per valutare gli effetti dei carburanti sostenibili per l'aviazione sulle scie di condensazione. Quindi è stato portato avanti il progetto Electrified Powertrain Flight Demonstration per creare propulsori ibridi per velivoli regionali e per corto e medio raggio, insieme con General Electric Aerospace e MagniX. Ne sono nate tecnologie aeronautiche per migliorare l’esperienza dei passeggeri, sostenendo l’obiettivo di raggiungere zero emissioni nette di gas serra nel settore dell’aviazione entro il 2050.
E' stato selezionato l'equipaggio che farà parte della missione Artemis 2 e selezionato il team di geologi che svilupperà il piano scientifico sulla superficie lunare durante Artemis 3, ovvero coloro che diverranno i nuovi Moonwalker, gli umani che dopo quasi sessant'anni cammineranno, anzi, abiteranno, sulla Luna. “Quest'anno, la Nasa ha continuato a rendere possibile l'impossibile, condividendo la nostra storia di scoperte con il mondo”, ha affermato l'amministratore Bill Nelson “Abbiamo lanciato missioni che aiutano a raccontare le storie più antiche del nostro sistema solare; continuato a trasportare in sicurezza gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale per condurre ricerche scientifiche all'avanguardia; i nostri satelliti forniscono dati climatici critici a tutte le persone indipendentemente dalla nazionalità; stiamo facendo grandi passi avanti per rendere l’aviazione più affidabile e sostenibile e stiamo ampliando le nostre partnership commerciali e internazionali mentre ci avventuriamo sulla Luna e su Marte. La Nasa ospita la migliore forza lavoro del mondo e non c’è limite a ciò che possiamo ottenere quando lavoriamo insieme”.
Il James Webb Space Telescope dell’agenzia, il più grande e potente telescopio che l’umanità abbia mai messo nello spazio, ha celebrato un anno di missione e ci ha regalato immagini tanto nitide e definite del cosmo che il loro studio durerà anni. E da queste scopriremo cose che ancora oggi per la scienza restano punti interrogativi. Webb ha alzato il sipario su alcune delle galassie, delle stelle e dei buchi neri più lontani mai osservati; risolto un mistero di vecchia data sull'universo primordiale; trovato metano e anidride carbonica nell'atmosfera di un pianeta al di fuori del nostro sistema solare. La Nasa e la Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa) hanno annunciato che le due organizzazioni collaboreranno su Draco (Demonstration Rocket for Agile Cislunar Operations) per collaudare un razzo a propulsione nucleare nello spazio entro il 2027. In collaborazione con i suoi partner l'agenzia ha lanciato il Greenhouse Gas Center, aprendo l’accesso a dati attendibili sui gas serra. Dati che arriveranno anche dallo strumento Earth Surface Mineral Dust Source Investigation (Emit) installato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, che identifica le emissioni di gas serra con una precisione altissima. Dopo essere stata lanciata con successo nello spazio all’inizio di quest’anno, la missione Tempo (Tropospheric Emissions Monitoring of Pollution) studia la qualità dell’aria e sta trasmettendo con successo informazioni sui principali inquinanti atmosferici sul Nord America, ma potrebbe farlo per qualsiasi altra area geografica; mentre la missione Swot (Surface Water and Ocean Topography) ha offerto le prime prospettive dettagliate delle acque superficiali della Terra.
Nel campo delle telecomunicazioni, sono in fase di test i trasmettitori e ricevitori laser ad alta velocità (Laser Communications Relay Demonstration), tecnologia che potrebbe costituire il futuro dei nostri telefoni e radio. L’esperimento è stato lanciato a bordo della sonda Psyche e ha trasmesso un segnale laser da quasi 10 milioni di miglia di distanza, con una velocità di trasmissione dati da 10 a 100 volte superiori rispetto agli attuali sistemi a radiofrequenza. E quanto a Marte, da qualche mese sappiamo, grazie a Moxie (Mars Oxygen In-Situ Resource Utilization Experiment), che è possibile estrarre ossigeno dall'ambiente marziano.
Cresce anche l'interesse per il settore spazio: i social media della Nasa hanno raggiunto i 389,5 milioni di visite nel 2023, in aumento del 18% rispetto al 2022; mentre il canale YouTube di punta della Nasa ha superato gli 11 milioni, seguito da quello di Esa e di SpaceX con circa sei milioni di visualizzazioni. Forse perché l'economia spaziale corre, forse perché sempre più persone cominciano a rendersi conto che seppure del cosmo sappiamo ancora davvero poco, ciò che facciamo lassù ci aiuta a migliorare la vita terrestre.
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