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October 08 2018
Il razzismo, l’intolleranza, l’omofobia e in generale l’odio cieco verso ciò che appare diverso sono tutte espressioni di una mancanza di conoscenza. Quel che non si comprende, che non rientra in certi canoni, può far paura e la reazione più veloce e comoda è la repulsione. Non è solo una questione di sbarchi, migranti, rifugiati: il diverso da sé si incontra ogni giorno, anche fra persone con la stessa nazionalità, ma magari dalla diversa estrazione sociale, economica, culturale.
L’incontro, la condivisione, lo studio, la curiosità, i viaggi sono armi potenti che ognuno può usare per scongiurare una propria deriva, ma anche per provare a trasmettere un messaggio di tolleranza verso il prossimo. I libri, e la letteratura in generale, possono in questo senso dare una grande mano, restituendo storie e realtà lontane e ponendo le basi per riflessioni profonde e virtuosi cambi di atteggiamento.
Abbiamo dunque pensato di realizzare questa lista, in continuo aggiornamento, con la quale proponiamo una selezione di opere che ci sembrano molto efficaci.
Una storia che prende forma dagli incontri fra Paolo Di Stefano e tanti ragazzi che hanno raggiunto l’Italia da paesi lontani, attraverso mille difficoltà. Le loro vicende si fondono nell’avventura di Sekù, diciassettenne del Mali che decide di trovare una nuova vita in Italia. L’attraversamento del deserto, il lavoro da schiavo in un campo in Algeria, la paura di essere catturato dai terroristi o dai trafficanti in Libia, e poi il mare su un barcone e finalmente l’Italia. Ma anche qui inizia ad affrontare una nuova odissea, su e giù per la Penisola, finché, raggiunta Milano, riesce a trovare un lavoro, nella cucina di un ristorante. Questo romanzo vuole essere un racconto alternativo, verosimile e ricco di speranza, di ciò che succede a migliaia di persone ogni giorno. Gente che ha il coraggio di rischiare tutto (anche la vita) per conquistarsi una fetta di futuro.
Sekù non ha paura. Una storia di amici in fuga
di Paolo Di Stefano
(Solferino)
249 pagine
Patrick Chamoiseau, scrittore francese originario della Martinica, ci consegna un appello a tentare di ricordarsi della nostra umanità. Fuggire dalla standardizzazione economica della globalizzazione selvaggia, che riduce sempre più i sentimenti di uguaglianza e fraternità. Nessuno deve più morire nel tentativo di trovare la libertà e la dignità. Il suo appello è poetico, ma anche politico: l’autore propone infatti una politica mondiale dell’ospitalità, che possa finalmente dichiarare che nessuno in alcun luogo della Terra debba più sentirsi straniero, emarginato, inferiore, ma solo e semplicemente un essere umano.
Fratelli migranti. Contro la barbarie
di Patrick Chamoiseau
(ADD Editore)
123 pagine
È catalogato come un libro per ragazzi, ma a qualsiasi età è possibile capire la portata del suo messaggio. È il diario di una bambina di Aleppo, Myriam Rawick, scritto fra il giugno 2011 e il marzo del 2017. Ci racconta di una vita come tante, che viene stravolta dalle conseguenze di una guerra sempre più presente e distruttiva. Mesi in cui i combattimenti si fanno sempre più vicini e con loro arrivano le violenze, le privazioni, la paura: tutto ciò che dei bambini non dovrebbero mai vivere. Questo libro è un modo per provare ad avvicinarci a quello che accade lontano da noi, per tentare di sentirci più coinvolti e consapevoli.
Il diario di Myriam
di Myriam Rawick e Philippe Lobjois
(Salani)
263 pagine
Il titolo The Hate U Give rimanda al termine THUG (The Hate you Give Fucks Everyone) coniato dal rapper Tupac Shakur, un modo per dire che l’odio finisce per rovinare tutti, anche chi lo prova. Protagonista del romanzo è Starr, sedicenne statunitense di colore che vive in un quartiere povero, ma che, per volere della madre, frequenta una scuola prestigiosa. Conduce dunque una doppia vita, fra gli amici del quartiere e i nuovi compagni provenienti da più alti ceti sociali. La sua esistenza è sconvolta dalla morte di Khalil, il suo migliore amico. Viene ucciso dalla polizia e lei ne è stata testimone. Le autorità non sembrano intenzionate a voler far luce sull’episodio e la protesta popolare inizia a montare, anche in modo molto pericoloso. Starr conosce la verità, ma svelarla potrebbe portare a conseguenze molto gravi. Negli Stati Uniti questo libro ha avuto molto successo, per il tema affrontato e per le capacità narrative di Angie Thomas.
The hate U give. Il coraggio della verità
di Angie Thomas
(Giunti Editore)
416 pagine
Vincitore del National Book Award per la narrativa nel 2016 e del Premio Pulitzer nel 2017, questo romanzo racconta le vicende di una giovane schiava nera di nome Cora, che lavora nei campi di cotone della Georgia nella prima metà dell’Ottocento. La ragazza, assieme all’amico Caesar, decide di abbandonare le disumane condizioni in cui vive e fuggire verso il Nord, utilizzando una misteriosa ferrovia sotterranea. Il suo viaggio attraverso gli Stati Uniti ci permette di riscoprire e riflettere sulle persecuzioni subite dalle persone di colore di quel tempo, che in qualche modo si ripercuotono ancora nella società americana (e non solo) di oggi.
La ferrovia sotterranea
di Colson Whitehead
(Sur)
376 pagine
Saeed e Nadia: lui è un ragazzo timido, goffo con le donne; lei è una ragazza indipendente e affascinante. Saeed però alla fine riesce a trovare il coraggio per avvicinarla e tra i due nasce l’amore. Ma la città in cui vivono sta crollando sotto i colpi di una guerra che non lascia scampo. La morte sembra l’unica prospettiva, ma gira voce che esistano delle misteriose porte che permettono di venire trasportati lontano, al sicuro, ma a pagamento e rischiando la vita. Mohsin Hamid con questo romanzo riesce a parlare dei grandi sconvolgimenti della storia (in questo caso la guerra in Medio Oriente) raccontando il dettaglio delle vite di due persone come tante, in lotta per trovare un senso all’esistenza e ai propri sentimenti, di fronte a un mondo spietato. Una storia universale, in grado di portare il lettore a un grado di empatia che può rivelarsi illuminante.
Exit west
di Mohsin Hamid
(Einaudi)
152 pagine
Henry Lee e Keiko si incontrano, si conoscono e iniziano ad amarsi. Sembra così semplice questa storia. Ma lui è cinese e lei è giapponese ed entrambi vivono negli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale. Gli episodi di razzismo, odio e violenza per loro sono all’ordine del giorno, solo per il fatto di avere un aspetto diverso. E poi c’è la guerra e i giapponesi sono nemici dell’America e per questo, su ordine del governo, devono essere internati. Il loro legame, però, li porterà a combattere contro ogni cosa, che siano le leggi ingiuste o i pregiudizi più duri.
Il gusto proibito dello zenzero
di Jamie Ford
(Garzanti)
380 pagine
Questo libro si può considerare un classico sul tema della tolleranza. Un volume in cui lo scrittore franco-marocchino affronta il razzismo partendo da un dialogo con sua figlia, quando aveva dieci anni. Attraverso tale confronto fra generazioni, tanto normale quanto complicato, Ben Jelloun tenta di smuovere la coscienza del lettore, per capire quali siano i meccanismi che portano a considerare pericoloso tutto ciò che appare diverso. Il libro, la cui prima uscita risale al 1998 (2005 in Italia), è ora disponibile in una nuova edizione arricchita da un altro scritto di Ben Jelloun, dal didascalico titolo 1998-2018. Il razzismo è in buona salute
Il razzismo spiegato a mia figlia
di Tahar Ben Jelloun
(La Nave di Teseo)
294 pagine
Un libro che si rivolge ai lettori più giovani, ma che può suggerire riflessioni anche ai più grandi. Francesco e Kappa, appena diciottenni, si organizzano per un viaggio particolare: andare in montagna a scoprire come sono fatte le frontiere. E poi c’è anche Ab, diminutivo di Abdullah, loro coetaneo, che però intraprende ben altro viaggio. Lui è partito dalla Tunisia e vuole arrivare in Francia per incontrare una ragazza, Céline, conosciuta online. La via che prende è quella della costa ligure, la stessa che venne utilizzata in passato dagli ebrei in fuga o dagli italiani clandestini in cerca di lavoro. Una via che è oggi bloccata: nessuno può superare la frontiera senza permesso. Così Ab prende la strada dei monti, incrociando il proprio destino a quello di Francesco e Kappa.
Bruciare la frontiera
di Carlo Greppi
(Feltrinelli)
172 pagine
Lo scrittore riminese (autore del bestseller Atti osceni in luogo privato) racconta in questo romanzo la storia di Moses Carpenter, anziano ex membro del Ku Klux Klan, che si trova a dover fare i conti con l'arrivo nel suo quartiere di una nuova famiglia composta da persone di colore. La chiusa comunità razzista della sua cittadina, che lo vede come leader, esige da lui un piano per cacciare via gli indesiderati nuovi residenti. Ma Moses, attraverso una profonda riflessione interiore, che va a toccare anche vecchie questioni irrisolte, decide di cambiare rotta e trovare una propria forma di redenzione.
Bianco
di Marco Missiroli
(Guanda)
225 pagine
Premio strega nel 2003, Vita è la rivisitazione in chiave romanzata della vera storia di emigrazione verso l'America di Diamante, il nonno paterno della scrittrice romana. Nel 1903 due ragazzini italiani sbarcano a New York. Lei si chiama Vita e ha nove anni; lui è Diamante, e di anni ne ha dodici. Nel Nuovo Mondo non li aspetta solo lo shock di vedersi catapultati dalla miseria delle campagne del Mezzogiorno all'opulenza della metropoli moderna, ma anche violenze, tradimenti e sopraffazioni. Attraverso le vicende di Vita e Diamante si può trovare una storia universale, di tutti coloro che con fatica e coraggio cercano di costruirsi una vita migliore.
Vita
di Melania Mazzucco
(Einaudi)
462 pagine
Come recita il sottotitolo, questo libro racconta la Storia vera di Enaiatollah Akbari, ragazzo fuggito dall'Afghanistan dei talebani e giunto in Italia, passando da Pakistan, Iran, Turchia e Grecia. Orfano di padre e abbandonato dalla madre, che lo preferisce lontano e al sicuro piuttosto che vicino e in pericolo, Enaiatollah intraprende un lungo viaggio che lo mette prematuramente in contatto con le peggiori meschinità dell'essere umano , ma anche con i più alti atti d'amore.
Nel mare ci sono i coccodrilli
di Fabio Geda
(Baldini & Castoldi)
155 pagine
Altro grande successo dell'autore de Il cacciatore di aquiloni e Mille splendidi soli, E l'eco rispose è in grado di far riflettere il lettore sul tema dell'identità. Narrando, in forma di racconti separati, la storia di una sola famiglia, che si svolge in un tempo che va dagli anni Cinquanta fino ai giorni nostri e attraverso luoghi geograficamente lontani (da Kabul a Parigi, passando da San Francisco e la Grecia), Hosseini sottolinea come buona parte delle nostre esistenze sia legata alla casualità. Nessuno sceglie dove nascere, è solo il caso che ci rende ciò che siamo.
E l'eco rispose
di Khaled Hosseini
(Piemme)
456 pagine
Con questo romanzo Giuseppe Catozzella si è aggiudicato il Premio Strega Giovani 2014. È la storia di Samia, ragazza somala di Mogadiscio appassionata di corsa. Mentre il suo paese subisce una stretta sempre più forte da parte delle componenti religiose più estreme, Samia riesce a qualificarsi a soli diciassette anni alle Olimpiadi di Pechino. Diventa così un simbolo di emancipazione per le donne musulmane, ma gli integralisti sono ancora più forti e il nuovo obiettivo di Samia, Londra 2012, sempre meno fattibile. Costretta ad allenarsi indossando un burqa e dopo una perdita insostenibile, la giovane decide di andare via. Inizia così la sua personale odissea: dall'Etiopia al Sudan, l'attraversamento del Sahara verso la Libia e infine l'Italia, via mare.
Non dirmi che hai paura
di Giuseppe Catozzella
(Feltrinelli)
240 pagine
Kader Abdolah è un autore iraniano che vive da molti anni nei Paesi Bassi come rifugiato politico. Questo suo romanzo, come molti altri nella sua produzione, aiuta molto bene a riflettere su temi come identità, scoperta del diverso e condivisione. Racconta di uno scià persiano pieno di curiosità, che a metà dell’Ottocento intraprende un Grand Tour d’Europa, accompagnandosi a un nutrito seguito di funzionari, mogli e principi. Il re si confronta con la modernità, incontrando nel cammino tanti protagonisti della storia europea di quegli anni, come Tolstoj, Bismarck, Engels o la regina Vittoria. La storia è esposta con brevi racconti chiamati hekayat, dalla voce narrante di Seyed Jamal (personaggio di fantasia), professore di Lingue e Civiltà Orientali all’Università di Amsterdam, il quale inserisce spesso molti parallelismi con la nostra attualità.
Per approfondire:
- Salam Europa! – La nostra intervista a Kader Abdolah
Uno scià alla corte d'Europa
di Kader Abdolah
(Iperborea)
506 pagine