Tecnologia
February 28 2014
Ok, Mark Zuckerberg ha giurato in tutte le lingue che non toccherà WhatsApp nemmeno con un fiore. Che l’esperienza utente va salvaguardata in tutti i modi e che, insomma, possiamo stare tranquilli: tutto sarà come prima, meglio di prima. Ma come dicono gli anglosassoni business is business. E c’è più di una ragione (per qualcuno ce ne sono almeno 16 miliardi) per credere che terminata la fase delle dichiarazioni di rito WhatsApp possa diventare qualcosa di diverso da ciò che abbiamo visto finora. Qui di seguito le 5 motivazioni che alla lunga potrebbero pesare sul futuro della piattaforma di messaging.
1. PRIVACY
E insomma, fai già fatica a lasciare il tuo numero alle persone che conosci, figuriamoci se hai voglia di darlo a quel furbacchione di Mark Zuckerberg, uno che coi tuoi dati e quelli di un miliardo di utenti ci ha costruito un impero. Con tutto il rispetto per i nobili ideali del guru californiano, quelli di un mondo aperto e iperconnesso, c'è chi la pensa diversamente.
2. PUBBLICITÀ
Già te lo immagini il tuo account di WhatsApp inondato da banner che invitano a provare creme per l’accrescimento dei muscoli o metodi dietetici per perdere 17 chili in una settimana. E insomma perché mai dovresti credere a Zuckerberg? Nel mondo del Web non si vive di sola gloria e - presto o tardi – anche WhatsApp dovrà fare i conti con la pubblicità.
3. ESPERIENZA D’USO
Jan Koum e Brian Acton sono diventati due dipendenti di Facebook. E, volenti o nolenti, finiranno per assorbire parte della cultura di Menlo Park. Insomma non vorrai mica credere a quella storia per cui Facebook ha speso 16 miliardi solo per portarsi a casa un bel gruzzolo di utenti. Ci sarà un giorno in cui WhatsApp diventerà solo un altro tassello del social network, con tanto di icone blu e bottoni Mi Piace.
4. SICUREZZA
Ora che è diventata dominio di Facebook, WhatsApp ha su di sé gli occhi di mezzo mondo, compresi quelli degli hacker. Perché le comunità ricche e popolose fanno gola ai ladri di informazione. Soprattutto quando ci sono di mezzo dati molto confidenziali (e quelli di WhatsApp lo sono).
5. LE ALTERNATIVE SONO SEMPRE PIÙ NUMEROSE (E VALIDE)
Diciamo le cose come stanno: Jan Koum e Brian Acton non hanno inventato nulla. L’Istant Messaging c’era (e ci sarà) anche prima di WhatsApp. E allora perché non guardarsi intorno e provare qualcosa di nuovo? Viber, Line, WeChat, Telegram, Hangouts, BBM sono alternative già piuttosto apprezzate. E, visto l’andazzo, c’è da credere che ne arriveranno altre. Come dici? Tutti i tuoi amici sono su WhatsApp? Vero, ma se davvero credi nella tua scelta puoi sempre pensare che siano loro a seguire te, e non il contrario.