70 anni fa l'offensiva delle Ardenne, l'ultima del Terzo Reich
Edoardo Frittoli
Inverno 1944. La guerra sembrava finita
Nel dicembre 1944 la guerra sembrava avviarsi rapidamente verso una vittoria alleata. Tanto che il generale Eisenhower stava tranquillamente al comando di Versailles dopo aver ricevuto l'onore della sua quinta stella.
Nonostante alcuni segnali di una possibile controffensiva tedesca fossero stati decriptati in quei giorni dalla macchina Enigma, un attacco delle forze germaniche non pareva possibile né imminente. Tuttavia Hitler e i suoi generali avevano individuato negli 80 km di fronte nelle Ardenne, tra Belgio e Lussemburgo, un punto debole delle forze alleate, in sosta dopo le dure battaglie seguite allo sbarco del giugno 1944.
Hitler annientò la debole resistenza dei generali, soprattutto Von Runstedt, che invitavano il führer a ridimensionare i piani che avrebbero portato l'esercito tedesco e le divisioni corazzate fino a Bruxelles e quindi ad occupare il porto di Anversa. Fu così che nei mesi successivi, ottobre e novembre, le divisioni tedesche cominciarono a concentrarsi ad est delle Ardenne, favoriti dal terreno boscoso e dalla fitta nebbia che era scesa in quei giorni.
Inizia l'operazione "Nebbia d'Autunno"
Il segnale d'attacco giunse alle 5,30 del mattino del 16 dicembre 1944, quando due divisioni corazzate forti di 2,600 mezzi attaccarono un fronte di 70 km. Gli Americani furono colti di sorpresa, sul gelido terreno nei boschi gelidi e innevati delle Ardenne. Nel frattempo una squadra di guastatori tedesca in uniforme americana si occupò di tagliare le linee di collegamento con le retrovie alleate, isolando le forze statunitensi. Le divisioni americane furono divise, isolate e colpite con violenza dai panzer. Nel paese di Malmédy una postazione di artiglieria americana fu annientata e 86 soldati furono massacrati dalle SS a sangue freddo. Solo la resistenza della 7a Divisione corazzata USA e l'azione rapida della 101a Divisione Aviotrasportata evitarono lo sfondamento tedesco attraverso la Mosa. Nei giorni seguenti Eisenhower fece intervenire Patton e Alexander, mentre gli americani rifiutarono la resa asserragliati a Bastogne (il generale McAuliffe rispose all'intimazione tedesca di resa con la celebre risposta: "Nuts!", "Pazzi!").
Anche la cittadina di St.Vith, luogo logisticamente strategico, era in mano tedesca, con la 5a Panzerdivision diretta verso le sponde della Mosa. Fu la 2a Divisione Corazzata USA a fermarla, finché intervennero due fattori determinanti per il finale fallimento dell'operazione Nebbia d'Autunno. Da una parte, le difficoltà di rifornimento e la scarsità dei rifornimenti lasciarono letteralmente i panzer tedeschi con i serbatoi vuoti. Dall'altra la fitta nebbia dei primi giorni si diradò, permettendo all'aviazione alleata di martellare incessantemente le colonne tedesche e le loro ultime risorse di carburante.
L'ultima grande offensiva fortemente voluta da Hitler era fallita. Per gli Alleati si apriranno rapidamente le strade verso il cuore del Terzo Reich.